Altre erbe di Tommaso Perdonò, a cura di Paolo Polvani.

     

Altre erbe è un piccolo libro, pubblicato verso la fine degli anni ’70, del mio amico Tommaso Perdonò; è saltato fuori cercando altri libri. Sfogliandolo ho ritrovato le atmosfere di quegli anni, le attese, le utopie e le lotte che ci hanno visti ragazzi, il coraggio e la dissennatezza. Di Tommaso ricordo il sorriso, un raduno poetico a Vico del Gargano, con i poeti baresi, una due giorni vivacissima dove ci divertimmo molto, ospiti di un convento di frati, e dove provai a leggere poesie sconce.

Ricordo alcuni giorni passati, sempre verso la fine dei ’70, tra la campagna assolata, dove avevo una bella casa di campagna, una vera casa di campagna senza energia elettrica e acqua corrente, ma con balconi affacciati sugli uliveti, e terrazze ombreggiate da pergole d’uva, ricordo che a lungo discutemmo e ci appassionammo di poesia e buddismo, che erano allora, e forse lo sono ancora, gli interessi e le passioni di tutta una vita. Con Tommaso c’erano Valdo Immovilli, che allora lavorava nella redazione di Tam Tam e portava idee fresche e nuove, e Isabelle Renoud, splendida ragazza francese che viveva a Modena e aveva esperienze col buddismo, e altri amici che non ricordo. 

Altre erbe si ricollega in continuità spirituale al più famoso Foglie d’erba. Mi piace riproporre questa poesia, ancora fresca e piena di luce:

     

Lia

 

Mia cugina Lia

di pochi anni maggiori ai miei,

nei pomeriggi d’estate,

quando il sole manda in calore ogni cosa,

mi chiamava dal campo vicino alle nostre case

ed io la raggiungevo.

E qui io non ero più io

mi prendeva una gran voglia

voglia di veder oltre…

Mia cugina Lia,

di pochi anni maggiori ai miei

aveva già allora un bel petto

da immergere appieno le mani,

rideva rideva

e correva da un olivo a un fico

da un mandorlo a un gelso

io la raggiungevo presto – perché lei voleva –

forse come me aveva voglia

voglia di vedere oltre….

Così era un via vai di mani

da un mandorlo a un gelso

da un olivo a un fico

da un olivo a un olivo.

Mia cugina Lia

di pochi anni maggiori ai miei

ha messo su casa e figli;

talvolta ci incontriamo:

se la fisso, arrossisce

mentre io rido dentro e faccio finta di aver dimenticato

di aver giocato, allora!

Mi domando come sarebbero andate le cose

come saremmo stati insieme

da un olivo a un fico

da un mandorlo a un gelso

da un olivo a un olivo

con questi anni addosso.