A tentoni nel buio di Paolo Polvani | La bambina con vestito a pois rosso e blu / non sapeva nulla (note di lettura a La luna sul comodino, di Raffaella Magliocca, edizioni Terra d’ulivi 2022)

 

 La luna sul comodino è un titolo che schiude alcuni spiragli sull’autrice e suggerisce diversi percorsi di lettura. Raffaella è una felice sognatrice, una studiosa appassionata e una fertile creatrice: alcuni anni fa, sempre per le edizioni di Terra d’ulivi, ha tradotto i sonetti di Louise Labé, è inoltre autrice di vari testi teatrali, più volte rappresentati, tra i quali mi piace ricordare quello dedicata a Jeanne Hebuterne, compagna di Amedeo Modigliani.

Non so, inoltre, se è lecito fare anticipazioni: è in lavorazione un testo di fantasia sulle donne di Baudelaire, pura creazione che però parte da una base certa: un reale rapporto epistolare tra il poeta e alcuni dei suoi amori.

In questo ultimo libro l’imperativo biologico che sta alla base del gesto poetico di cui parla Josip Brodskij si muove nella dimensione del gioco. Raffaella, da brava cultrice della poesia francese, è stata sempre affascinata dalle sorprendenti invenzioni dell’Oulipo, ovvero “officina di letteratura potenziale”, fondato nel 1960 da Raymond Queneau e Francois Le Lionnais, e ricordo che a volte, durante alcune letture fatte insieme, le piaceva recitare, in francese, la poesia Il pleut* così non mi stupisce affatto ritrovare nei suoi versi la parola lucciolerà, oppure il verso – ciabatta è il movimento – e anche – le nuvole per previsione tempo /  si danno ad acquarellare l’asfalto e poi giù a scroscio – e ancora – se cadessi una mano margheriterebbe verso di me? petalerebbe uno sguardo d’intesa? – e anche – nient’ altro offre il reale / che fugaci gesti da gestuare – e potrei continuare a lungo, tanto è scintillante e frizzante l’inventario di torsioni lessicali in questo libro, e mi fa tornare in mente una bellissima espressione incontrata nel libro di Paulo Leminski, curato e tradotto da Massimiliano Damaggio: “Il recupero della poesia come pura allegria d’esistere”

Come appare in questa coloratissima sequenza: – socchiudo gli occhi / e mi addormento fra le ali / di una rossa fragola -. Insomma tutto un incedere tra forzature lessicali, dove le parole vengono spremute al fine di creare nuovi sensi, direzioni originali, tra un sole che si lenzuola e istanti che allunano, biciclette che alberano e spaghetti di baci. Interessante notare come le parole da mungere, da stropicciare, da strizzare perché ne sortisca un senso altro, più intenso, più liquoroso, appartengano prevalentemente al mondo vegetale e a quello degli elementi, il sole, la luna, le nuvole, come tentativo di tornare a una lingua primigenia di scoperte infantili.

 

Ipotetiche

 

Se ti chiamo, tu rispondi.

Se ti chiamerò, tu risponderai.

Se ti chiamassi, tu risponderesti.

Se ti avessi chiamato, tu avresti risposto.

 

Ma al diavolo le ipotetiche

l’hai fatto?

Hai premuto il tuo indice sul tasto rispondi?

Ieri l’altro ieri un minuto fa?

Non mi sembra, no!

Altra frase ipotetica (questa volta imperativamente reale!)

 

se ti chiamo, rispondi!

 

Altra ipotesi? Forse non vuole! (probabile!)

Tuttavia sarebbe riduttivo circoscrivere il valore del libro alla giocosità della versificazione. A mio padre e a mia madre è la dedica che appare nella pagina iniziale, e lungo tutto il corso dei versi si assiste a una rincorsa tra ricordi infantili, giovanili, e la presenza / assenza dei genitori ormai scomparsi. Così dalla memoria riaffiora la figura del nonno che camminava tra ruote e cavalli, e partito per la guerra, al ritorno non ha più trovato il suo amore; e il ricordo di un’infanzia tra i banchi, con l’odore di suore, di gesso e di inchiostro; e una gita degli anni ’60, sul Gargano, con la mamma terrorizzata ad ogni curva della strada; e la bambina sul triciclo, che ancora non sapeva nulla della vita; un album di ricordi, le compagne, gli amori l’adolescenza, e infine gli anni dell’insegnamento, i bambini stranieri e la magia della natura, del sole. La memoria rappresenta la struttura portante della raccolta, ma nei versi si affaccia l’inquietudine del presente, la noia della routine e il desiderio di scossoni esistenziali che portino a nuovi incontri, a nuove, stimolanti situazioni. Nei versi a tratti si affacciano le passioni di tutta una vita: la musica, la filosofia. E soprattutto la poesia: senza la pretesa di rovesciare i massimi sistemi, ma con l’istinto e l’audacia di certificare che la pura allegria d’esistere si può infondere e può luccicare dentro le parole. Un libro ricco che testimonia di una vita ricca e variegata.

 

Clinamen (3)

 

D’ accordo! Per Lucrezio spontaneamente

gli atomi deviano traiettoria

si scontrano creano altri corpi.

 

Anch’io (somma di atomi) potrei deviare

di qualche passo il mio cammino

(piuttosto che al market andare al bar!)

 

scontrarmi con un sig. qualcuno

e scrivere insieme una storia.

(non come Giulietta e Romeo!)

 

Potrei (non proprio spontaneamente!)

fare dei giri e doppi giri!

 

E che dire del principio

di indeterminazione di Heisenberg? (perdiana!)

Probabile imprevedibile scontro incontro

 

Che fare? Dovrei restare sullo spioncino della porta?

 

Sull’onda di Albinoni mi affido a Einstein e

mi lascio scivolare nella melodia misteriosa

di un musicista invisibile.

 

Non gioco a dadi e se gioco … perdo!

 

 

°    °    ° 

 

sei la presenza di un’assenza

 

sei la presenza di un’assenza

sulla poltrona dove hai lasciato la tua impronta

sul tavolo dove forchetta e cucchiaio sono

accanto a un piatto vuoto

sulla gruccia dove il tuo vestito s’imbianca

sullo spazzolino sul lavabo sul cuscino

sulla soglia di una lacrima fazzoletto

 

il tuo nome è scolorito

sotto lo scroscio di un addio.

 

 


Raffaella Magliocca, nata a Barletta, trascorre la sua infanzia a Foggia, si trasferisce successivamente a Barletta e poi a Vicenza. Attualmente risiede a Trani. Ordinaria di Lingua e letteratura straniera francese nelle Scuole superiori, è in pensione dal 1° settembre 2018.
Le sue poesie sono state inserite in antologie.
PUBBLICAZIONI
RACCOLTA DI POESIE ’STRAPPO UN FOGLIO E LA PAROLA CADE’, ED.MONTEDIT, COLLANA i GIGLI, 2003
POEMETTO ‘SAFFO ovvero nostos … ‘, ED. PROTO, 2004
SONETTI DI LOUISE LABÉ – traduzione a cura di Raffaella Magliocca, collana “I quarzi poesia”, ed. Terra degli Ulivi, 2017
CHI E’ FOLLE + 2 : tre atti unici (“Chi è folle?”, “Jeanne Hebuterne, la donna che amò Modigliani” , “Luci e ombre longobarde”) ed. Youcanprint, 2019
RAPPRESENTAZIONI TEATRALI:
‘JEANNE HEBUTERNE’, rappresentata all’arena di Terracina, agosto 2005
‘CHI E’ FOLLE?’, rappresentata al teatro PICCOLO di Bari, 2008. L’opera ha ricevuto premio speciale della giuria al CONCORSO NAZIONALE ‘CREATIVITA’ ITINERANTE’ BARI, VII EDIZIONE 2006
CAMILLE CLAUDEL, rappresentata presso UNITRE di Margherita di Savoia – regia di Francesco Tammacco, 2010
LA DONNA DEI FIORI, rappresentata presso Teatro Mimesis, Trani, 2015
LUCI E OMBRE LONGOBARDE, opera rappresentata presso UNITRE di Margherita di Savoia e presso Teatro Mimesis, 2019, regia di Francesco Tammacco.