Quanto dista Finisterre? di Lucia Guidorizzi (Supernova Edizioni, 2020), selezione di testi con una nota di lettura
La scrittura di Lucia Guidorizzi, poeta e insegnante di adozione veneziana, tanto deve alle lettere e alla mitologia classiche, ma, attraverso un immaginifico mondo metaforico e pittorico e il filtro di una innata sensibilità, in “Quanto dista Finisterre?” è di realtà e contemporaneità che si parla.
Finisterre è una località galiziana dal nome estremamente evocativo che nasce dalla sua collocazione estrema, che gli antichi ritenevano coincidesse con la fine del mondo, sulla Costa – inquietante – della Morte. Oggi è una méta molto frequentata da chi affronta il cammino spirituale verso Santiago di Compostela.
Ma dov’è che finisce il mondo conosciuto e inizia il viaggio: dove la quotidianità cede il passo alla poesia? Dove finisce IO e inizia noi, voi, tutti? Dove si abdica dal secolo per intraprendere il cammino di Santiago sentendo forte e certo lo spirituale anelito?
Quando la mente vaga non più nella routine di ogni giorno ma torna più e più volte agli autori amati, ai dipinti ammirati dal vero, alle grandi tragedie umane, pervasa dal duende dell’artista, e si interroga sul senso del tutto.
Ed è questo che avviene nelle liriche di Guidorizzi che ci fanno spiccare il volo con esse verso i grandi territori dell’intensità femminile, della commozione, della bellezza, della curiosità e della denuncia.
Come scrive Silvia Favaretto nella sua prefazione: “Finisterre è molto di più di un luogo geografico, è uno spazio mentale e simbolico, una parola di salvezza che ha in sé la cifra ossimorica dell’esistenza, la terra che è vita e la fine che sancisce una morte, ma la morte in questa preziosa raccolta poetica di Lucia Guidorizzi, non è che un passaggio, una soglia che si spalanca ampia, tra queste pagine, per abbracciare una nuova nascita. Da tempo Lucia ci ha abituato a percorrere con lei i cammini tortuosi di sentieri che portano a “inselvatichirsi”, ad entrare forestieri nella foresta e uscirne imbevuti di rugiada ed alchimia…”
E come incalza dalla postfazione Enzo Santese: “La poesia è un viaggio nelle pieghe di una realtà che l’autrice, in movimento continuo verso l’Altrove, trova nell’uscita editoriale di un libro, una sorta di stazione dov’è possibile il colloquio virtuale con un uditorio, variegato dagli umori di chi legge e ascolta i riverberi della sua riflessione, l’esito dei suoi ascolti rispetto alle emissioni più segrete della natura. Ogni volta il punto d’arrivo ha le caratteristiche di una temporalità che si consuma nell’attesa di una nuova partenza.”
Lascio ora la parola all’autrice con i distici della poesia che chiude il libro. CZ
FINIS TERRAE
A poco a poco scomparire
Nel cammino che procede
Inoltrandosi nei boschi interni
Dopo gli orti i campi i paesi
Il sentiero digrada
Verso le terre estreme
Per giungere a dove non sai
Attraverso foreste di eucalipti
Ascoltando la voce dell’Oceano
Aprire scenari estremi di luce
Tramontare occultarsi
In un antico commiato
Bruciare le vesti
Di un tempo già trascorso
Immergersi nel vuoto
Dell’antica via dei morti
Consumarsi nell’ardenza
Del sole che tramonta tra le acque
Abbandonare ogni speranza
Non tenere non desiderare più
Sparire per rinascere
Essere finalmente a Finisterre
*
Segnalo su Carte Sensibili un articolo in cui Lucia Guidorizzi illustra il suo viaggio verso Santiago: https://cartesensibili.wordpress.com/2019/10/28/senda-litoral-camminare-a-fianco-dellinvisibile-lucia-guidorizzi/
Lucia Guidorizzi (Padova 1956), poeta, vive a Venezia.
Viandante nella vita e nella scrittura, è nata a Padova nel 1956 e vive a Venezia dove ha lavorato come insegnante di scuola superiore. Laureata in Lettere, conduce seminari di lettura e scrittura ed ha recensito numerose opere di poeti contemporanei. Ha partecipato a varie edizioni del Festival Internazionale de “La Palabra en el Mundo” e di Venezia. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Confini (2005), Scandalose entropie. Riflessioni poetiche sugli abusi prodotti dal divenire storico (2006), Ibrida Hybris (2007), Quadrilunio. Una tetralogia dell’Anima (2009) Milagros (2011), Nel paese dei castelli di sabbia (2013), Controcanto(2015), Pietra Esile (2017), Foreste e forestieri (2019), Quanto dista Finisterre? (Supernova, 2020). Alcune sue poesie sono inserite nelle antologie: Cuore di preda (2012), Il ricatto del pane (2013), Sotto il cielo di Lampedusa (2014), Fil Rouge (2015). È curatrice della rubrica “LuciAllaluna” online sulla letteratura ispanoamericana per il Progetto “7Lune”. Collabora con la rivista AmicandoSemper ed è curatrice per il lit-blog Cartesensibili cartesensibili.wordpress.com della rubrica “Sentieri Sognanti” e dei “Quaderni del Cammino”.
21/02/2021 alle 19:20
Grazie del riferimento e della nuova lettura al libro di Lucia che ci ha condotto ben più lontano attraverso riflessioni, emozioni, sogni e …cammino
Fernanda Ferraresso
05/05/2021 alle 22:08
grazie per questa attenta lettura che coglie l’anelito verso un Altrove che sempre si sposta via via che si procede.