IL LABIRINTO DEL MALE
Un viaggio nella PSICOLOGIA DEL NOIR
Il labirinto del Male è un workshop condotto da Valeria Bianchi Mian con interventi letterari di Massimo Tallone, direttore di Distretto 011 insieme a Giorgio Ballario.
Sono felice di poter presentare qui su VR il workshop che terrò a Torino con Distretto 011.
Quando: Domenica 23 marzo 2025, ore 10:00 – 17:30 (pausa pranzo inclusa).
Dove: Corso Francia 325, presso Distretto 011 (in presenza e online).
Iscrizioni entro il 17 marzo.
Corso disponibile anche da remoto.
Per tutte le info puoi cliccare qui: https://www.edizionidelcapricorno.it/il-labirinto-del-male/
Di che cosa si tratta?
Il Labirinto del Male è l’occasione giusta per addentrarsi nei meandri dell’inconscio e uscirne vivi, vegeti e narranti. Questo breve viaggio tra le pieghe del buio, alla ricerca di un lumicino psichico per accendere scritture è un progetto creativo che si situa all’interno del programma di Distretto 011, ovvero della prima scuola di scrittura noir che ha sede a Torino in corso Francia 325, nei locali della casa editrice Capricorno.
Perché parlare di Psicologia riferita al genere noir? Quanto può essere utile dialogare con i propri aspetti oscuri, quando i personaggi di un romanzo sono spesso e volentieri ben distanti dalle azioni che compiamo ogni giorno? Vale davvero il detto I buoni lo sognano e i cattivi lo fanno? – che poi è il titolo di un ottimo saggio scritto dallo psicologo forense Robert Simon e pubblicato in Italia nel 2004 da Raffaello Cortina.
Non siamo i nostri assassini di carta.
Non assomigliamo alle vittime della situazione che descriviamo con dovizia di particolari.
Ah, davvero?
Nemmeno una certa familiarità con quella rabbia?
Mai un moto d’odio verso qualcosa o qualcuno?
Niente di niente?
La perfezione non ha nulla di umano, si sa. Dunque, armiamoci di carta e penna per andare a conoscere il nostro gemello Ombra e dirgliene quattro. Al contempo, impariamo ad ascoltare i suggerimenti che l’oscurità ci offre, se davvero teniamo a riconoscerci scrittori e scrittrici.
La conoscenza di tutti quegli aspetti fastidiosi e irritanti che vediamo riflessi sul volto degli altri è più arricchente di un’intera collezione di articoli di cronaca nera da catalogare, di libri da leggere e di film da guardare per trarre ispirazione dal mondo esterno. L’estroversione dell’inconscio ci porta a osservare le dinamiche relazionali e sociali come se noi fossimo dentro, al calduccio, e il Male stesse fuori dalla finestra, oltre l’Io, al di là del cancello che circonda il buio individuale. Possiamo criticarlo, analizzarlo, descriverlo. Ma non ci riguarda. Non ha a che fare con noi la fitta oscurità dove si annidano mostri, criminali e compagnie narranti…
Non basta una domenica per esplorare il tema, e di certo non ci proponiamo un compito tanto arduo. Quel che ci preme, invece, è sottolineare la migliore angolazione dalla quale osservare noi stessi per poi metterci a scrivere.
Quelle dinamiche che troviamo nei quotidiani, nei romanzi e nei capolavori cinematografici si riverberano nei sogni e nelle fantasie che ci visitano senza chiedere il permesso alla coscienza.
Ci si potrebbe domandare, ripescando il lavoro degli psicologi dell’età evolutiva, se sia l’esperienza della socializzazione a dare il La al linguaggio e al modus operandi di ognuno di noi, o se invece l’uovo sia nato prima della gallina. In ogni caso, sbaglieremmo direzione, poiché l’interazione tra i livelli della vita richiede di tenere in considerazione il complesso sistema bio-psico-sociale dell’esistenza. Insomma, per dare profondità ai personaggi di un romanzo noir è importante conoscere i piccoli mali – malanni dell’animo, i malefici dello spirito – che tutti ci portiamo dentro, perché il filo nero attraversa a più livelli la nostra avventura di scrittori.
Come trasformare l’inconscio in inchiostro? – con questa frase, che è la mia cavallina di battaglia, senza pretese di essere esaustiva e lasciando aperte le porte affinché ognuno possa poi approfondire la ricerca, guiderò i discenti attraverso la simbologia del Male – del dolore e della sofferenza, ma anche della crudeltà – e le dinamiche dell’oscurità creativa.
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La Psicologia è una disciplina recente – dice Massimo Tallone – in apparenza, ma gli scrittori di ogni epoca hanno dato prove di immense capacità di analisi dell’individuo, delle relazioni umani, scandagliando addirittura l’inconscio prima che avesse questi nome. Detto ciò, lo sguardo organizzato della Psicologia può fornire agli autori un panorama più ampio o forse più preciso dello “spettro dell’umano”. Un romanzo noir, per sua natura, esplora l’oscurità dell’animo umano, i vizi, i conflitti interiori e le scelte morali difficili, quindi la psicologia offre una chiave potente per comprendere e rendere ancora più complessi questi aspetti.
La Psicologia arricchisce il noir – suggerisce Giorgio Ballario – aggiungendo uno strato di complessità emotiva che rende il romanzo ancora più profondo e inquietante. Gli esseri umani nei romanzi noir non sono mai completamente buoni o cattivi; sono tormentati, pieni di contraddizioni e, proprio come nella vita reale, l’oscurità della mente può condurli a compiere azioni imprevedibili e destabilizzanti. Per quanto riguarda i personaggi, l’approccio psicologico permette di esplorare con maggiore dettaglio le dimensioni interiori di protagonisti e antagonisti, mostrando come un essere umano possa essere influenzato dal suo passato, dalle sue esperienze, o da disturbi psicologici.
La Psicologia sociale, invece, può aiutare a interpretare le dinamiche di gruppo, come quelle che si creano tra bande criminali, forze dell’ordine o all’interno di famiglie disfunzionali. Del resto nella storia del noir non mancano esempi di critica sociale, che mostrano come l’ambiente circostante (una città opprimente, una cultura della violenza o dell’ingiustizia) possa plasmare o deformare la psiche dei personaggi.
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COSA PROPONGO
* una parte storica e teorica sugli albori della Psicoanalisi – cenni a miti e archetipi del caso – e Psicologia moderna, soprattutto un focus sui disturbi della personalità – ad esempio, parleremo di antisocialità, di narcisismo, del disturbo del neurosviluppo caratterizzato da disattenzione, iperattività e impulsività e delle somiglianze con il Disturbo Borderline.
* pratiche di scrittura terapeutica e giochi sociodrammatici.
* alla fine di ogni manche, ascolteremo gli spunti letterari di Massimo Tallone.
Il mio obiettivo? Stimolare i discenti ad acquisire strumenti pratici e creativi per esplorare il potenziale oscuro e usarlo come risorsa nella stesura dei racconti.
IL CORSO IN DETTAGLIO / IL PROGRAMMA
Parte prima Ore 10,00-13,30/ L’ingresso del labirinto / L’esplorazione del labirinto
Ore 10,00-10,10 Breve introduzione di Massim Tallone Ore 10,15-11,30 Valeria Bianchi Mian presenta il percorso della giornata.
Warming up del gruppo / riscaldamento con presentazioni immaginative. Lezione della mattina, con all’interno esercizi di scrittura:
● Il mito come prima indagine nei lati oscuri dell’umanità. Antiche storie senza pietà: crimini e misfatti, smembramenti e incesti, parricidi, stupri e rapine, rapimenti, vendette… L’attualità psicologica e sociale del mito e la sua potenza trasformativa. ● La crudeltà nelle fiabe popolari: voci della notte oscura. Vladimir Ja. Propp non può mancare nel bagaglio del narratore Noir. ● La psicoanalisi nasce dal primo crimine: indagini nell’incubo individuale e sociale. Ognuno è paziente e investigatore di sé stesso: portare alla luce il proprio Male per tradurlo. L’Ombra nella psicologia analitica di Carl Gustav Jung. Fare inchiostro con il nero dell’inconscio.
Ore 11,30-12,45 Parte pratica con esperienza di Psico-sociodramma e scrittura terapeutica. Condivisione e restituzione della conduttrice.
Ore 12,45-13,30 Intervento di Massimo Tallone
Pausa fino alle 14,30
Parte seconda Ore 14,30-17,30 Il mostro allo specchio contorto / Trovare la via / Uscire dal labirinto
Ore 14,30-15,30 Patologia indimenticabile: Valeria Bianchi Mian parla di casi che nella storia e nell’attualità della psicologia ispirano e stimolano la riflessione sul lato oscuro. / L’inespresso Male: la differenza Ombra e Doppio. Emozioni semplici e complesse: dalla rabbia all’ira, dalla paura al terrore. / Elementi di angoscia. L’odio individuale e nei gruppi. / Il tema del Potere: esperimenti in psicologia sociale, autorità e disobbedienza. L’Ombra nel mondo contemporaneo e nuove ricerche utili per chi scrive Noir ambientati nel nostro tempo.
Sociodramma Noir
Ore 15,30-16,30 Esperienza di scrittura terapeutica: il gioco della ruota letteraria (scrivere in coro un “testo squisito” per ogni partecipante) che insegna ad abbandonare il controllo del “proprio”. Gioco con lettura, domande e restituzione.
Ore 16,30-17,30 Associazioni libere e osservazioni di Massimo Tallone

06/02/2025 alle 09:14
La proposta si presenta ricchissima; dove si intitola che la psicoanalisi nasce dal primo crimine, si fa riferimento a Caino e Abele? Un tema che gia` di per se` ci invita a riflettere attentamente sulla natura di cio` che comunemente viene chiamato “Male”, col relativo aggettivo “malvagio”.
06/02/2025 alle 13:06
Grazie Piero! Prima di Caino e Abele penso ai miti… Greci e non solo. Quanti crimini… Quanti mali piccoli e umani… Ma lì erano in dialogo il bene e il male. Come dovrebbe essere dentro di noi.