Lanterna Magica di Antonella Sica | Ma di che morte vivono gli acquari… di Giuseppe Todisco

 

La videopoesia è un oggetto controverso soprattutto quando si realizza utilizzando testi scritti per essere solo letti, ossia testi che non nascono già in fase progettuale per essere messi in relazione con un tessuto video-sonoro dal poeta che li ha composti. Dico “controverso” perché spesso la videopoesia è intesa oggi come una sorta di oggetto promozionale per il poeta e non una creazione artistica che mette in relazione il testo con le immagini creando nuovi spiragli di senso.
Le videopoesie che realizzo mirano a creare nuove suggestioni rispetto al testo di partenza, lavorando con le immagini sui versi per analogia. Per realizzare i video utilizzo immagini di alta qualità libere da diritti che scarico da internet e rielaboro in fase di montaggio e post produzione. Ho scelto la strada della banca dati perché mi interessa sperimentare con immagini già girate per un altro uso e piegarle a un nuovo senso, come accade alle parole nella scrittura poetica. AS

In questa decima puntata propongo un lavoro su testo di Giuseppe Todisco:




 

Ma di che morte vivono gli acquari
se lì non cala mai la sera?
Tenuti per le reni, tutti i pesci
sembrano mio padre:
branchia dopo branchia
ad imparare il vetro.
Come estranei d’acqua dolce,
solo che lui non sa la sponda,
ed io che nuoto dall’altra parte
tutto il mio infinito mare
in bocca

tratta da: “Si prega girati di schiena” di Giuseppe Todisco (Marco Saya, 2020)

 



DICHIARAZIONE DI POETICA
di Giuseppe Todisco

La poesia avviene per rifrazione. Tra cielo e acqua l’oggetto-parola si piega. In realtà, ciò che si storce è la nostra percezione. Immerso in un qualsiasi liquido, anche il poeta sembra flettersi – e con esso muta l’andare rettilineo del tempo. Ecco, dunque, l’esigenza di uno spazio geometrico esatto, l’acquario, dentro il quale ristabilire verso e forma. Ma ogni luogo confinato risulta sempre come prigione. Da qui la necessità di uscirne fuori per confrontarsi con l’eterno volgere delle parole.


 

Giuseppe Todisco è nato a Foggia nel 1980. Suoi testi sono apparsi su diverse antologie, tra le quali Enciclopedia di Poesia Italiana, a cura della Fondazione Mario Luzi. È presente all’interno della collana «Poeti e Poesia», a cura di Elio Pecora. Collabora con alcuni lit-blog ed è co-fondatore e co-direttore di Avamposto – Rivista di poesia.
Si prega girati di schiena (Marco Saya, 2020) è la sua raccolta d’esordio.