Lanterna Magica di Antonella Sica | Filamenti di luci le auto… di Gabriele Marturano
La videopoesia è un oggetto controverso soprattutto quando si realizza utilizzando testi scritti per essere solo letti, ossia testi che non nascono già in fase progettuale per essere messi in relazione con un tessuto video-sonoro dal poeta che li ha composti. Dico “controverso” perché spesso la videopoesia è intesa oggi come una sorta di oggetto promozionale per il poeta e non una creazione artistica che mette in relazione il testo con le immagini creando nuovi spiragli di senso.
Le videopoesie che realizzo mirano a creare nuove suggestioni rispetto al testo di partenza, lavorando con le immagini sui versi per analogia. Per realizzare i video utilizzo immagini di alta qualità libere da diritti che scarico da internet e rielaboro in fase di montaggio e post produzione. Ho scelto la strada della banca dati perché mi interessa sperimentare con immagini già girate per un altro uso e piegarle a un nuovo senso, come accade alle parole nella scrittura poetica. AS
In questa settima puntata propongo un lavoro su testo di Gabriele Marturano:
𝘍𝘪𝘭𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘭𝘶𝘤𝘪 𝘭𝘦 𝘢𝘶𝘵𝘰
di Gabriele Marturano
Filamenti di luci le auto,
voci, ischemie di suoni,
un ingranaggio che ruota bloccato
il mondo.
Passeggio.
La poesia obbliga a rallentare,
a diminuire, soppesa
ogni vibrato, lo appoggia
sul foglio dove s’immerge la parola,
girino che sinuoso scoda
e s’inabissa.
Gracidando con grazia
un libro allieta l’oscurità stagnante
della sera.
(inedito)
DICHIARAZIONE DI POETICA
di Gabriele Marturano
Data la realtà e la sua percezione, la poesia è un punto di vista su ciò che accade e con cui si cerca di cogliere, per approssimazione, ciò che è. Questo testo, qui ospitato, viene potenziato dalla presenza di una voce recitante e di un susseguirsi di riprese video, da cui ne risulta una sovrapposizione di punti di vista e un ispessimento della visione e percezione di un ambiente urbano colto durante una passeggiata serale e che venendo traghettato dalle parole sul foglio acquista una nuova consistenza, sfumando in una riflessione sul mezzo stesso che lo conduce fra le pagine, ovvero la poesia. Dunque, così come per potersi fondere con ciò che ci circonda dobbiamo rallentare i ritmi e lasciarci assorbire dalla fluidità delle percezioni, allora per poter scrivere occorre allentare la pressione verbale a cui quotidianamente siamo sottoposti, e cercare quelle parole feconde che, pur restando sulla superficie del foglio, riescano a nuotare nell’eco dei significati.
I paesaggi serali, spesso solitari, e la riflessione sulla poesia sono presenti anche nella mia silloge “L’anfibio” (Fucine Editoriali), di cui questo inedito restituisce alcune atmosfere.
Nello spazio ampio dell’opera si sviluppa un discorso sull’Io poetante che, da una condizione iniziale di isolamento e solitudine, evolve relazionandosi con un “tu” che porta l’amore nella sua esistenza. È un percorso che si snoda in tre tappe, annunciate da tre sezioni (Tundra brianzola, Mia cara Zeus e L’anfibio) e che nella parte finale, in cui idealmente potremmo collocare il testo trasposto in videopoesia, il Soggetto riflette su di sé, rappacificandosi con i suoi conflitti e scoprendosi capace di equilibrio, cioè di quella capacità di “soppesare” ogni momento per tentare di farne poesia.
Gabriele Marturano
Gabriele Marturano nasce a Carate Brianza nel 1992, ma vive da sempre a Verano Brianza. Si è laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Milano, insegna materie umanistiche nelle scuole secondarie della Brianza e ha scritto per una rivista internazionale di musica.
La raccolta di poesie “L’anfibio”, edita da Fucine Editoriali nel 2020 e premiata con l’Attestato di Merito al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti edizione 2021, rappresenta il suo esordio. Sue poesie sono presenti sulle riviste on-line Poesia Ultracontemporanea, Atelier, Larosainpiu e Versante Ripido.
E suoi testi sono stati tradotti in catalano e spagnolo. Inoltre, un suo racconto, dal titolo “La spora”, si trova on-line sulla rivista letteraria Pastrengo.
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