I LIBRI DI POESIA CHE CONSIGLIO: 
“I segni e la polvere – 52 poesie distrattamente felici” di Giorgio Bonacini, Arcipelago Itaca Edizioni, 2020, quarta di Paolo Steffan

           

Sta nelle piccole cose, nella distratta contemplazione, nell’uscire dal sè-io per rivelarsi in scrittura, nello scrivere in sestine così, come si facessero filastrocche senza interpunzioni, il cambio di visuale? quello che rende il dolore di vivere felicità, l’incoscienza consapevolezza? Scarnificato il segno, sulla polvere diventa traccia, felice indizio di cammino. CZ

          

Cinque testi da I segni e la polvere:   

 

4.

Libere e improvvise
deviazioni
al fondo di giganti
e di sospiri
è per l’ascolto
che pensiamo
a un viso scarno
a un occhio fermo
che ci mostri
su uno schermo
la purezza di una vita
che tramonta

*

 

10.

Impossibile
staccare il vecchio
e il nuovo
nella calma mattutina
dove un fiore
più che visto
era sognato
nell’estasi mirabile
e assassina
di un presente solido
distratto già diffuso
ma assediato

*

 

18.

Succedeva
più spesso all’inizio
che il vento
potesse ingannare
portando sui lati
degli occhi
un diverso supplizio
una nuvola vaga
un giudizio
che dava allo sguardo
il suo antico
inesausto osservare

*

 

38.

Non tutti i ricami
si dicono nodi
di fili e di fumo
ci sono fulgori
che l’aria inesausta
concede
ai suoi frutti immaturi
alle idee desolate
alle solite note
che appaiono a noi
ghirigori visibili
solo tra i flutti

*

 

49.

La nascita sorda
di un vero sentire
è nel gelo del sonno
nei granuli duri
che un giorno
saranno
la grandine sparsa
caduta sul melo
velata dal freddo
e rubata dal vento
per scrivere
questo nel cielo

*

 

 

    

Giorgio Bonacini è nato a Correggio (RE) nel 1955, dove vive. Negli anni 70/80 ha fatto parte, con poesie visive e sonore ed esecuzioni Fluxus, del gruppo Simposio Differante. È stato collaboratore di redazione della rivista di estetica “Parol”. È redattore della rivista “Anterem” e ha pubblicato testi poetici e critici su varie riviste, tra cui: “Poesia”, “Il Segnale”, “Capoverso”, “L’immaginazione”, “Tracce – Cahiers d’art”. È presente in alcune antologie, tra cui: ANTEREM; VERSO L’INIZIO; TRENT’ANNI DI NOVECENTO. Con il fotografo Roberto Dittamo ha allestito l’esposizione di fotografie e poesie LE FORME DEL SUONO (Correggio – RE – 2013). Con “Poesia 2.0”, nel 2015, ha pubblicato l’e-book Infanzia dei nomi. I libri di poesia pubblicati sono: Non distruggete l’immondizia (Gabiot 1976); Teneri acerbi – 21 poesie – (Anterem 1988); L’edificio deserto (Parol 1990); Sotto la luna, con Giovanni Infelìse (Book Editore 1991); Il limite (Book Editore 1993); Falle farfalle, con Alberta Pellacani (Anterem 1998); Quattro metafore ingenue (Manni 2005); Sequenze di vento (Le voci della Luna 2011); Teneri acerbi – 53 poesie – (Anterem 2014).