I LIBRI DI POESIA CHE CONSIGLIO: “Affrontare la gioia da soli” di Francesco Tomada, Samuele editore – collana Gialla Oro Pordenonelegge 2021
Non si è mai cresciuti abbastanza, non si è mai uomini abbastanza per affrontare la vita da soli, tantomeno la gioia autentica del perdono di se stessi. Forse non si è mai pronti a qualcosa che in realtà è ineluttabile, perchè, anche quando circondati da amici e famiglia, si è sempre soli. Ma quando vengono a mancare i pilastri della nostra infanzia: genitori e parenti prossimi, avvertiamo distintamente, come fosse palpabile, di essere immersi nella solitudine. Anche se pare distaccarsi dal resto dell’umanità, Francesco Tomada, con il titolo “Affrontare la gioia da soli” del suo nuovo libro di poesia, la cui pubblicazione è stata sostenuta da Pordenonelegge, stabilisce fin dall’inzio un clima di intimità con il lettore che si fa poi via via più serrato procedendo nella lettura. In questa prova d’autore si confermano sia il dono letterario di Tomada che la qualità delle scelte di Pordenonelegge. CZ
Cinque testi da “Affrontare la gioia da soli”:
I. DA DOVE RIPARTIRE
Tornare indietro a quando eravamo giovani
a prima di conoscerci
adolescenti
bambini
grovigli di cellule nell’utero
pensieri di un possibile domani
prima del concepimento
le nostre madri già credevano in noi
ecco da dove ripartire
guardarci l’uno con l’altro come se
non esistessimo ancora
*
II. GUARDANDO ADELE
Lei piega la testa all’indietro
e chiude gli occhi
la sua risata è un pesce
che salta fuori dall’acqua
pensa quando ricade
che bello essere mare
chiudere gli occhi anche tu
e lasciarti tuffare
*
IV.
Ho fatto da padre a mio padre
forse ci siamo invertiti di posto
per capire se almeno così
poteva funzionare
io lo ho tenuto fermo di forza nel letto
quando cercava di alzarsi ma non ci riusciva
lui ha provato a colpirmi
mi sono lasciato insultare e
l’ho pulito quando ormai da pulire
restava soltanto la pelle attaccata alle ossa
e poi un giorno mi ha detto
io per te non avrei mai fatto questo
non so davvero non so
però da qualcuno devo avere imparato
*
I. LOKVE
un’altalena vera deve avere
un’impalcatura di legno artigianale
un’asse e quattro corde
dei chiodi arrugginiti
che venga naturale chiedersi se tiene
un refolo di vento per potersi sbilanciare
e infine un bambino felice
se non c’è il bambino
può bastare anche un uomo fatto
a patto che ci creda ancora
che a spingersi di gambe
distendere
piegare
distendere
piegare
si può arrivare lì dove si tocca il cielo
*
VI.
Cosa succede quando muore un angelo?
gli preparano una bara di stoffa e di vento?
lo interrano in una nube?
e le ali? le ali restano aperte o si rattrappiscono
come quei grossi ragni che fanno paura da vivi
e invece poi vanno in niente? che se guardi
quello che rimane del tuo angelo custode
capisci quanto fosse inconsistente
quando eri bambino
pensavi che ti proteggesse
invece sei sempre stato solo
*
Francesco tomada è nato nel 1966 e vive a Gorizia. i suoi testi sono apparsi su numerose riviste, antologie, plaquettes e siti web in italia e in altri paesi, e sono stati tradotti in una quindicina di lingue straniere. un’antologia monografica dal titolo Questo è il mio tempo è stata edita dalla casa editrice Scalino di Sofia. Ha pubblicato le raccolte L’infanzia vista da qui (Sottomondo, 2005), A ogni cosa il suo nome (Le Voci della Luna, 2008), Portarsi avanti con gli addii (Raffaelli, 2014), Non si può imporre il colore ad una rosa (Carteggi Letterari, 2016, pubblicata integralmente anche in traduzione greca). Per la collana “Autoriale” (dot.Com Press) è stata edita nel 2016 una sua antologia ragionata con testi scritti dal 1995 in poi. Ha curato un’antologia sulla produzione letteraria della Provincia di Gorizia dal 1861 ad oggi. è coinvolto in diverse iniziative di divulgazione della cultura. Fa parte della redazione del lit-blog “Perigeion” e della rivista “Smerilliana”.
05/11/2021 alle 05:01
Con partecipazione e interesse ho letto in questa pagina il testo di Claudia Zironi, soffermandomi in particolare in quel primo passaggio in cui la stessa C.Zironi scrive: «Non si è mai cresciuti abbastanza, non si è mai uomini abbastanza per affrontare la vita da soli, tantomeno la gioia autentica del perdono di se stessi. (..)».
È seguita dunque la lettura per intero del consiglio di lettura relativo al libro
“Affrontare la gioia da soli” di Francesco Tomada e, poi appresso (sempre nella stessa pagina), la lettura delle poesie tratte dal libro medesimo. Notevoli, a mio parere, quei brani poetici di Francesco Tomada (*). Altro che esprimo qui in sintesi: trovata una sicura nota di gioia antica – e di freschezza antica – specialmente in ‘DA DOVE RIPARTIRE’ (*). E trovata grazia (‘Grazia’ in senso alto e vibratile) nel percorso del verso.
Marina Palmieri
marinapalmieri.it