Lanterna Magica di Antonella Sica | Assenze di Salvatore Sblando
La videopoesia è un oggetto controverso soprattutto quando si realizza utilizzando testi scritti per essere solo letti, ossia testi che non nascono già in fase progettuale per essere messi in relazione con un tessuto video-sonoro dal poeta che li ha composti. Dico “controverso” perché spesso la videopoesia è intesa oggi come una sorta di oggetto promozionale per il poeta e non una creazione artistica che mette in relazione il testo con le immagini creando nuovi spiragli di senso.
Le videopoesie che realizzo mirano a creare nuove suggestioni rispetto al testo di partenza, lavorando con le immagini sui versi per analogia. Per realizzare i video utilizzo immagini di alta qualità libere da diritti che scarico da internet e rielaboro in fase di montaggio e post produzione. Ho scelto la strada della banca dati perché mi interessa sperimentare con immagini già girate per un altro uso e piegarle a un nuovo senso, come accade alle parole nella scrittura poetica. AS
In questa sesta puntata propongo un lavoro su testo di Salvatore Sblando:
Assenze
di Salvatore Sblando
Oggi
vorrei essere
un dolore
di quelli che nascono
dopo che abbiamo vissuto
sottosopra
senza fiato
Perché quando
non ho male
significa che non ci sei
tratta da “Lo strano diario di un tramviere”
(La vita felice, 2020)
DICHIARAZIONE DI POETICA
di Salvatore Sblando
a partire da Assenze
Considero molto importante poter caratterizzare l’attimo. Riuscire a immaginarlo, a testimoniarlo, a condividerlo, rende più confortevole il cammino e lascia solchi profondi del mio passaggio in questa vita. Quasi come una necessità, una urgenza, l’attimo si realizza e concretizza anche nella assenze e nella scrittura. Assenze di sentimento, assenze di tempo, assenze di dolore, contribuiscono a decostruire quel che di me al prossimo posso offrire.
E così per inesorabile declinazione, tutto ciò trova il suo spazio vitale nella poesia, quella mia sintetica, per sottrazione. Una piccola, calda pagnotta di pane che ha impiegato un tempo lentissimo e notturno per lievitare e cuocersi, quale migliore forma d’arte in grado di sapere fermare l’attimo. Dalle assenze e dal destino delle nostre esistenze, al loro inesorabile consumarsi fino al nulla è puntellato “Lo strano diario di un tramviere”, mia ultima pubblicazione risalente a fine 2020 per i tipi de La Vita Felice, da cui è tratto questo testo. C’è una sana consapevolezza e determinazione nel pensare che un giorno la mia scrittura testimonierà per me; non tanto cosa sono stato ma cosa non sono stato. Testimonierà ai miei prossimi, ai miei più vicini. A quelli che hanno saputo respirare il mio tempo.
Salvatore Sblando
Salvatore Sblando nasce nel 1970 a Torino dove risiede e lavora in qualità di dipendente della locale azienda di trasporti. Attivo nel panorama letterario torinese, è stato fra i curatori di diversi festival letterari. Nel 2015 inaugura “Aperipo-Etica”, rassegna di cultura, poesia e letteratura contemporanea.
Tra i redattori della rivista di poesia e cultura “NiedernGasse”, ha pubblicato le raccolte poetiche “Due granelli nella clessidra” (LietoColle 2009) giunta alla seconda edizione, “Ogni volta che pronuncio te” (La Vita Felice 2014) con prefazione di Davide Rondoni, “Lo strano diario di un tramviere” (La Vita Felice 2020). E’ ideatore e curatore insieme a Salvatore Contessini del progetto antologico e poetico “Dalla stessa parte – Uomini contro la violenza sulle donne” (La Vita Felice 2021). Nel 2016 fonda l’Associazione culturale “Periferia Letteraria” (www.periferialetteraria.org). Cura un proprio LIT(tle)-blog dove è solito ospitare le migliori e promettenti voci del panorama poetico italiano ( www.larosainpiu.org ).
Lascia un commento