La strada per Endor, di Valeria Raimondi
La strada per Endor è un corposo progetto che si è svolto nel corso di tutto l’anno 2019, in diversi e numerosi comuni della provincia di Brescia, compresa la città stessa. Progetto organizzato da una rete di associazioni e realtà distribuite su tutto il territorio bresciano.
Il progetto si propone l’obiettivo di riconsiderare l’immaginario collettivo in merito alla figura della strega attraverso differenti punti di analisi, evidenziando come questa tutt’oggi ponga la sua influenza sulla società. Si desidera quindi sottolineare l’effetto che ha avuto sulla considerazione della donna e aprire riflessioni critiche e costruttive su pregiudizi, discriminazioni, categorie interpretative che giungono dal passato e ancora strutturano l’odierna immagine della strega e, per estensione, della donna moderna. Il corpus del progetto è costituito da numerosi eventi tra cui laboratori e workshop, spettacoli teatrali, racconti e rappresentazioni per bambini, collaborazioni con le scuole, rassegne cinematografiche, reading, concerti e molteplici conferenze tenute da storici e antropologi esperti del tema nelle sue diverse declinazioni.
Lettura tratta da “Il lato selvatico”, incontro scenico, narrativo, musicale all’interno degli eventi di “La Strada per Endor”:
Ho lavorato nell’ombra per unire gli elementi, per estrarre, dalla sostanza, la materia.
Ho raccolto, armonizzato, mescolato, disciolto, impastato e ricomposto.
Ho saputo portare alla luce figli vivi e strappare dalle braccia delle madri i nati morti.
Posso ancora odorare la rugiada, enumerare gli arbusti e i vermi, riparare i germogli dalla pioggia, ma mai ho potuto fermare i venti né mitigare l’esplosione dell’astro nel solstizio.
Oggi vi dico che mai mi sono rivelata.
Mi sono addentrata nei misteri per sprofondarvi e rimanere viva.
Mi sono occultata nei secoli e poi incarnata e nuovamente risorta.
Vedete, torno nuova ad ammonirvi. Dunque nominatemi senza fare il mio nome, piuttosto sussurratelo, scagliatelo contro i potenti, innalzatelo come un totem.
La stoffa che ho tessuto erediterete, le parole che salvano, tramanderete.
Scaglierete l’anatema del contropotere mentre la potenza delle conoscenze vi guiderà.
Ma non in mio nome, bensì nel vostro.
Sono stata donna ma non solo.
Sono stata guaritore e alchimista, regina e meretrice, la serva che non si inchina, la vedetta assalita lungo la via.
Sono stata la sposa senza casa, la madre che ripudia i figli e la figlia di tutte le madri.
Ho conosciuto roghi peggiori del primo fuoco e molte vite ho dovuto scontare.
Sono stata colei che riempie di vino gli otri e quella che per prima ha avvelenato segretamente i pozzi.
Oggi vi dico che nessuno mi ha mai addomesticata.
Esco stanotte come allora a vedere accoppiarsi le serpi nelle crepe e i rospi risalire al contrario la collina.
Ed ecco, come allora appare la visione: danzano due creature, forse un orso e una strega e, oltre ogni umana comprensione, oltre la decenza, oltre il giudizio, esse si riconoscono, danzano, si amano, attendendo il miracolo delle prime luci del mattino.
Tramandate la notizia, nutrite il fuoco che arde sotto le ceneri, ascoltate il fiume che scorre sotto il fiume, ciò che si impiglia in una tela, in un manto, in una goccia.
E sempre inseguite la conoscenza fuori dal potere, la ricetta fuori dagli elenchi, il sacro esistere di ogni anonima creatura.
Perché la formula dell’acqua rimane la stessa pur se l’acqua muta, così come eterni sono i segreti dei parti, i sussurri dei morenti, le cure delle ferite dell’anima.
Ricordate, tutto muta, tutto resta.
Valeria Raimondi, 2 luglio 2019
Sentiero dei Partigiani, Provaglio d’Iseo
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Valeria Raimondi vive a Brescia e fa parte dell’Associazione culturale Movimento dal Sottosuolo.
Con Donne A(t)traverso propone un recital sulle origini della violenza di genere: Prigioniere delle trame, liberate dalle Reti. Partecipa a numerose antologie tematiche.
Una decina di inediti sono contenuti in Distanze di Fara Editore e alcune invettive nella Gazzetta dei Dipartimenti del Collage de ‘Pataphysique.
Una sua poesia è intro dell’album musicale dei DUNK.
Nel 2011 esce la silloge poetica IO NO (Ex-io), Thauma ed. e nel 2014, Debito il Tempo, opera vincitrice del Premio Eros e Kaìros, Fusibilia. Entrambe saranno ripubblicate con Pellicano ed.
Una decina di poesie nel 2018 vengono tradotte in lingua portoghese e presentate a San Paolo del Brasile.
A giugno del 2019 esce per Pietre Vive ed. La nostra classe sepolta, cronache poetiche dai mondi del lavoro, una selezione di poesie di lavoratori e lavoratrici distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’antologia verrà presentata in molte città italiane in collaborazione con realtà politiche, associative e culturali e nel 2020 vedrà la traduzione di alcuni testi in riviste di cultura di Cina e Romania.
Nei primi mesi del 2020 scrive alcune testimonianze di lavoro e di vita nella Lombardia colpita dal Covid: Una storia sbagliata, che confluiranno in un articolo per Carmilla Blog e per la rivista MicroMega (Temi – Repubblica).
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