I LIBRI DI POESIA CHE CONSIGLIO: “Non si può imporre il colore a una rosa” di Francesco Tomada, Carteggi letterari ed. 2016 / 2019 nuova edizione ampliata con traduzione in greco di Evangelia Polymou
Perché la scrittura di questo autore è tanto amata, oltre che dal pubblico, anche dai colleghi poeti, che di fronte a lui si rilassano e si abbandonano al ruolo di lettori senza sentire il bisogno di giudicare e “sorvegliare” (cit. A. Assiri)? Perché tutti amano leggere chi, come Tomada, ha il dono: la naturale predisposizione alla chiarezza che arriva ovunque senza bisogno di artifici per non essere banale, la precisione del taglio, la genialità del verso che fa esclamare: questa è poesia!, l’assenza di retorica in presenza di grande umanità, la contemporaneità assoluta di linguaggio e di pensiero. CZ
Ines
“Sono galline di contadino, di cortile. Roba genuina, non di
allevamento come oggi.”
La signora Ines avvolge le uova nella carta di giornale.
Da bambino andavo a comperarle già dal fruttivendolo con le
dieci lire di mia madre in tasca.
Ricordo: attraversare il paese, adattare le mani alla fragilità dei
gusci.
Proprio come adesso.
Solo a volte il tempo sembra ritornare, darci tregua.
Proprio come adesso.
Persino il giornale del cartoccio ripete con pazienza
le notizie di una settimana fa
che per distrazione non avevo letto.
Francesco Tomada è nato nel 1966 e vive a Gorizia, dove insegna Biologia e Chimica nelle scuole superiori. Dalla metà degli anni novanta ha partecipato a letture ed incontri nazionali ed internazionali, così come a trasmissioni radiofoniche e televisive in Italia e all’estero. I suoi testi sono apparsi su numerose riviste, antologie, plaquettes e siti web in Italia, Slovenia, Canada, Francia, Slovacchia, Lituania, Austria, Messico, Spagna, Svizzera, Belgio. La sua prima raccolta, “L’infanzia vista da qui” (Sottomondo), è stata edita nel dicembre 2005 e ristampata nel marzo 2006. Nel 2007 ha vinto Premio Nazionale “Beppe Manfredi” per la migliore opera prima. La seconda raccolta, “A ogni cosa il suo nome” (Le Voci della Luna), è stata pubblicata nel dicembre 2008 ed ha ricevuto riconoscimenti in diversi concorsi (Premio Città di Salò, Premio Litorale, Premio Baghetta, Premio Osti, Premio Gozzano, Premio Percoto). Recentemente ha curato un’antologia sulla produzione letteraria della Provincia di Gorizia dal 1861 ad oggi.
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