Angoli di poesia di Luca Ariano | Officina Parmigiana 2.0
Parma vanta una tradizione poetica nel Novecento di tutto rispetto. Sono nati grandi poeti come Pier Luigi Bacchini e Attilio Bertolucci che hanno raggiunto consenso di critica nazionale ed internazionale, ma si sono distinti anche altri come Attilio Zanichelli che sta vivendo una riscoperta, anche a livello accademico, negli ultimi anni, così come Pier Carlo Ponzini e i poeti legati a “Officina Parmigiana” (definizione pasoliniana) come Gian Carlo Artoni, Alberto Bevilacqua e Giancarlo Conti. Negli ultimi decenni sono emersi poeti riconosciuti a livello nazionale come Antonio Riccardi, Maria Pia Quintavalla, Emilio Zucchi e Giancarlo Baroni. Come si evince da questi nomi, Parma è terra fertile di poesia da almeno un secolo, però la poesia parmigiana non si è mai interrotta negli ultimi anni. Sono numerosi i poeti che hanno pubblicato presso editori importanti e che hanno avuto un buon consenso di critica dimostrato dal fatto che, negli ultimi mesi, sono usciti alcuni libri interessanti che testimoniano come la produzione parmigiana sia in continuo fermento. Nei primi mesi del 2022 nella collana “PoesiaLab” di Bertoni Editore, è stata pubblicata l’ultima raccolta di Alberto Padovani Poeti con le maniche corte. Poeta e cantautore, prosegue con questa raccolta il suo personale percorso di maturazione affrontando tematiche legate al genius loci della propria terra, ma anche ai ricordi della propria esistenza, al difficile periodo vissuto durante la pandemia e all’emergenza sociale, economica e climatica che negli ultimi decenni sta attanagliando il pianeta: “Il suono della Parma / Nella via delle scuole / Scende tra i ponti / Dall’Italia a seguire / La città si fermava / Fuori dal suo centro / Appena ai margini / Di negozi e studi vari / Da politici e avvocati / I miei anni tornano / Con la brezza sottile / Se l’ascolti nei tuoi / Passi notturni, già / Predice primavere.” Sempre durante la primavera 2022, Emanuela Rizzo ha pubblicato il suo libro Aforismi (G.C.L.Edizioni) dopo che, nel 2021, era uscito Cuore di fico d’india per Bertoni Editore. La poetessa salentina, parmigiana di adozione, in questi aforismi riprende tematiche già presenti nella sua prima raccolta come la natura, l’amore, la preoccupazione per i cambiamenti climatici e lo scempio ambientale, ma vi sono anche riflessioni, in forma di aforisma naturalmente, sulle peculiarità dell’uomo coi suoi caratteri e le sue idiosincrasie, con un tono ironico talvolta amaro: “Anche i fiori più belli se non ricevono adeguate cure sono destinati a morire…Ed è così anche per i rapporti umani…Se vuoi che il tuo giardino sia pieno di fiori bellissimi dovrai avere cura e amore per ognuno di loro!”. Francesco Gallina, conosciuto come studioso di Dante, esordisce invece con Medicinalia per Marco Saya Edizioni nella collana di Antonio Bux. Il libro, che ha suscitato un ottimo riscontro di critica e attribuzione di premi, affronta il tema della malattia con un tono originale denso di riferimenti scientifici, storici e culturali che lo rendono uno dei libri di esordio più interessanti tra i poeti della sua generazione (Gallina è nato nel 1992): “sotto la tonda plastica dei caschi / a ventilazione non invasiva / simile con simile qui è sepolto / inclinando oltre la parabola del mondo // raddrizzata sulla carreggiata l’anima / l’angelo intubatore, l’idraulico / celeste sotto lo scafandro, sillaba / alle valvole parole d’amore / la turbolenza dei flussi d’aria / è il soundtrack che tiene in vita chi da vita / sfugge (La terapia intensiva). Per rimanere in ambito di poesia influenzata dalla scienza, Francesco Gallieri con Una vipera nel bidet (Albatros) affronta l’ingerenza dell’Intelligenza Artificiale nelle vite umane che sta plasmando l’uomo in ogni sua attività. Vi sono numerosi riferimenti in ambito scientifico e alle Sacre Scritture: La civiltà uomo-macchina si espanderà / trasformando la materia e l’energia // in materia e energia intelligenti / con sempre maggiore conoscenza, // creatività, bellezza, empatia, amore. […]” Mauro De Maria per MC nella collana diretta da Pasquale di Palmo ha pubblicato Dal lago del cuore. Si tratta di una raccolta composta da cinquantasei tersicoree tre sonetti e una strofa in sesta rima come nel sottotitolo. Libro molto interessante e raffinato denso di riferimenti all’arte e alla pittura, facendo emergere tutta la cultura del poeta parmigiano, oltre alla sua perizia stilistica e poetica che lo vede sempre influenzato dalla poesia di Montale e dai grandi classici, ma che, in questa raccolta, esprime una maturazione completa verso una scrittura personale ed originale come sottolinea Di Palmo nella nota introduttiva: “È come se De Maria proseguisse nella stesura di un canzoniere amoroso senza fine, con echi montaliani che si riverberano da una raccolta all’altra, affidandosi a una pronuncia delicata e tesa, imperniata intorno a una realtà composita, sublimata da suggestioni cólte, atte a rivendicare la loro necessità. Si tratta di poesie che, nella loro inesausta ricerca di perfezione formale, si incidono in testa con la precisione con cui si stagliano le elitre filiformi di un coleottero nella collezione di un entomologo.” In questi versi si conferma quanto scritto da Di Palmo: “La memoria è il campo più fertile, / la si può anche coltivare / a stagioni di semina / o sprofondarvi appena bulbi / che imprevedibilmente sbocceranno […]” Alla fine del 2021, presso Bertoni Editore, Michele Miccia ha pubblicato il suo primo libro di Epigrammi (Corpi e scogli) in cui emerge tutta la vena caustica del poeta verso la società e gli uomini: “Alessandro / il tuo corpo si spegne se non pratichi / sesso ogni giorno la carica per / metterti in moto al mattino, durante / le notti cerchi donne disponibili / anche a pagamento pur di appagare / i bisogni del maschio dominante, / l’importante è che non ti rammenti / dei visi reclami solo la loro / carne per cercarvi un dovuto appiglio.” Il secondo volume uscirà in autunno per Puntoacapo. Sempre alla fine del 2021 per L’arcolaio è uscito un altro libro del Ciclo dell’acqua. Parte della sospensione che il poeta parmigiano sta portando avanti da anni. A Settembre, per Ladolfi Editore, pubblicherà il suo ultimo libro Max Mazzoli intitolato Il segno e la parola. Nello stesso mese per Puntoacapo Maria Pia Quintavalla ripubblicherà Estranea (canzone) con la prefazione di Andrea Zanzotto ed una nota di Marisa Bulgheroni: “Ora è una Canzone (“estranea”) ma pur tuttavia capace di testimoniare la continuità di una vocazione e di riaffermare il netto profilarsi di un itinerario teso sempre più irresistibilmente verso una forma di terrena metafisica della poesia. “(Dalla Prefazione di Andrea Zanzotto). Dopo il brillante esordio de La città di Pericle (Book) sempre in autunno verrà data alle stampe la nuova raccolta di Michele Meschi intitolata Marta e altre specie microbiche nella collana “Il Piccolo Mercurio” diretta da Paolo Briganti presso la casa editrice Consulta libri&progetti di Reggio Emilia. Questa nuova raccolta, dedicata alla nascita della figlia, è presentata da Paolo Briganti che così la definisce: “In questo nuovo nostro “librino” – come diciamo usualmente tra noi, minimizzando le dimensioni per enfatizzarne invece sotto traccia la portata – c’è davvero del nuovo, anzitutto sul piano esistenziale (non senza riflessi poi poetici, ovviamente): la nascita di una bimba, la sua figlia primogenita, che è appunto anche eponima per il titolo: Marta e altre specie microbiche. I tre estratti poetici in exergo alla prima sezione, Martha marthae, suggeriscono l’ampiezza del retroterra culturale e, insieme, lo humour di fondo di quest’ottimo medico rubato alla letteratura, con ben più che qualche desultorio ritorno di fiamma (quale il primo amore? Io credo la letteratura): il Saba di Cose leggere e vaganti, còlto giustappunto mentre ritrae l’eponima leggerezza della figliola; un nascosto Joyce che dice della fragile bellezza di una rosa donandola alla figlia; […]” Come si è potuto leggere da questa breve e sommaria carrellata, la poesia a Parma vive un nuovo fermento denso di voci differenti, di varie poetiche non legate ad un maestro come fu “L’Officina Parmigiana,” sebbene, in alcuni dei poeti qui citati, sia forte il riferimento alla scienza e non possiamo non pensare che Bacchini sia stato un punto di riferimento. Sono voci che stanno emergendo anche a livello nazionale presso editori importanti in collane prestigiose che, ad alcuni, hanno fatto pensare ad una “Nuova Officina Parmigiana” o forse una “Officina Parmigiana 2.0” visto anche le molte tematiche contemporanee legate all’epoca che stiamo vivendo.
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