Lanterna Magica di Antonella Sica | Il senso di Isabella Bignozzi
La videopoesia è un oggetto controverso soprattutto quando si realizza utilizzando testi scritti per essere solo letti, ossia testi che non nascono già in fase progettuale per essere messi in relazione con un tessuto video-sonoro dal poeta che li ha composti. Dico “controverso” perché spesso la videopoesia è intesa oggi come una sorta di oggetto promozionale per il poeta e non una creazione artistica che mette in relazione il testo con le immagini creando nuovi spiragli di senso.
Le videopoesie che realizzo mirano a creare nuove suggestioni rispetto al testo di partenza, lavorando con le immagini sui versi per analogia. Per realizzare i video utilizzo immagini di alta qualità libere da diritti che scarico da internet e rielaboro in fase di montaggio e post produzione. Ho scelto la strada della banca dati perché mi interessa sperimentare con immagini già girate per un altro uso e piegarle a un nuovo senso, come accade alle parole nella scrittura poetica. AS
In questa tredicesima puntata propongo un lavoro su testo di Isabella Bignozzi:
Il senso
Viottoli di bianco esteso candore
acuminato negli occhi lo sfascio
dei petali
bellezza taciturna divampa
segna le ore al quadrante
della sete
il negarsi precipite immacolato
del florilegio che grida
l’incanto
i cordogli custoditi oltre
quell’intagliato margine
di scogliera
che rinvia d’ogni cosa
la radiosa spina
e puro serbato il senso.
tratto da:
MEMORIE FLUVIALI (MC, 2022)
Dalla sezione: Il dovere della cura
DICHIARAZIONE DI POETICA
di Isabella Bignozzi
La poesia accade inaspettata, in un punto di tensione, d’increspatura tra corpo e spirito. Tra essere ed esserci, nello iato che qui si genera, sorge reiterata una domanda, e la parola si compone da immagini interiori, cercando suono e presenza. La poesia Il senso informa e avverte dello spietato splendore che ci convoca in sguardo e poi si nega, relegandoci a un’orfanità dolcissima, una nostalgia.
Ogni indagine poetica è inesauribile, perché ricerca il dire di ciò che costantemente si cela. È proprio il margine che conserva e protegge cordogli e incanti a evocare la parola, mentre custodisce in sorgente inattingibile il sacro purissimo delle cose.
Isabella Bignozzi ha pubblicato racconti, prose artistiche e contributi critici su varie riviste letterarie. Con alcuni suoi scritti è presente su «Inverso – Giornale di poesia», «Poesia del nostro tempo», «Versante ripido», «Atelier poesia», «rivista ClanDestino», «larosainpiu», «La foce e la sorgente», «Formicaleone», «Le parole di Fedro», «La poesia e lo spirito», «Poetarum Silva», «NiedernGasse». In poesia ha pubblicato Le stelle sopra Rabbah (Transeuropa 2021) e Memorie fluviali (MC edizioni, collana Gli insetti, a cura di Pasquale di Palmo). Con la prosa inedita La notte è stata finalista alla 35^ edizione del Premio Lorenzo Montano (2021), e con la poesia inedita Come madre alla 36^ edizione (2022). Con il romanzo storico a memoriale Il segreto di Ippocrate, edito da La Lepre edizioni, è stata finalista al premio Como 2020.Cura la rubrica La parola dell’attuale su «Poesia del nostro tempo», e lo spazio web «L’Astero rosso – luogo di attenzione e poesia».
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