I LIBRI DI POESIA CHE CONSIGLIO:
“Il bestiario delle bestiacce” di Annalisa Macchia, Le Monadi, 2020, prefazione di Franco Manescalchi, postfazione di Plinio Perilli, con 5 tavole di Giovanna Ugolini
Arguto, divertente, gradevole, ben scritto, è questo piccolo libro di versi, di Annalisa Macchia, dedicati agli animali “brutti” e infestanti. Il geco, il rospo, la falena e tanti altri vengono fatti dialogare con l’umano: indovinate chi esce vincitore dalla disputa poetica? CZ
Testi da Il bestiario delle bestiacce:
Camaleonte
Vorrei tanto essere nel Madagascar
mi dice il tuo occhio destro
il sinistro, ruotando tutt’intorno
accenna invece sono qua.
Intanto segui il volo d’una mosca.
Chi gioca a nascondino
con te, ha segnato il destino.
Invisibile
srotoli la lunga lingua
e il gioco è fatto.
Però che altro sapore le mosche
nel Madagascar.
Umano:
Chi su una foglia pensa ad assorbirne i colori
Come il Camaleonte ( ma non ne ha i genitori)
Si espone ad un bel rischio, a meno che all’insidia
Non riesca a far fronte, verde almeno d’invidia.
Camaleonte:
Se mi vuol fare il verso, sfoggiar doti da attore
Ben presto sarà preda e non più predatore
Perché insiste a imitarmi con tanto accanimento?
Cambi mestiere è meglio. Non tutti hanno talento.
Annalisa Macchia, nata a Lucca, vive da molti anni a Firenze. Laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Pisa, ha insegnato la lingua francese presso alcuni istituti fiorentini. Studiosa di letteratura per l’infanzia, autrice e traduttrice, ha pubblicato vari libri: il saggio Pinocchio in Francia, Quaderni della Fondazione Nazionale “Carlo Collodi”, 1978; alcuni piccoli libri per l’infanzia, La gattina dalla coda blu, La formica giramondo, Il fantasmino, Il pesce palla e la nave pirata, Ed. Chegai, Firenze 2002; Mondopiccino- Piccole storie in rima, Florence Art Edizioni, Firenze 2004; la raccolta di poesie La stanza segreta, ETS, Pisa 2004; la raccolta di racconti I sogni del mattino,ETS, Pisa 2005; la raccolta poetica La luna di Cézanne, Kairos, Napoli 2008; il libro A scuola di poesia, per capirla, per spiegarla, per scriverla, per amarla, nella collana “Saggi e ricerche”, Florence Art Edizioni, Firenze 2009 (recentemente adottato dalla Libera Università di Roma); il romanzo Il portone di via Ghibellina, puntoacapoEditrice, Novi Ligure (AL) 2011; la raccolta poetica Interporto Est, Moretti & Vitali editori, Milano 2014; Come si cucina un sonetto – Scopri la poesia divertendoti, Florence Art Edizioni, Firenze 2015; Thimothy Houghton, Internal distance(traduzione di Annalisa Macchia e Luigi Fontanella con testo a fronte), Mimesis Edizioni (Milano-Udine), 2015. Ha tradotto poesie di John Ciardi, Timothy Houghton e Mark Strand. Nel 2017 è uscito il romanzo Robot, pubblicato dalla casa editrice Aracne nella collana per ragazzi Lapis.
Collabora con l’associazione culturale fiorentina Pianeta Poesia; con recensioni e racconti alla rivista Erba d’Arno; è nella redazione fiorentina della rivista internazionale Gradiva; ha curato, inoltre, la collana per l’infanzia della casa editrice CFR Poiein.
24/04/2021 alle 20:12
Un grande, grandissimo grazie a Versante Ripido per aver dato spazio e visibilità anche alle povere, malviste e tollerate bestiacce, in realtà non così terribili… almeno se proviamo a metterci nella loro pelle (o squame). Belle e suggestive le tavole illustrate di Giovanna ugolini.
24/04/2021 alle 20:38
delizioso librino adatto a grandi e piccini, complimenti Annalisa! concordo che le tavole di Giovanna Ugolini sono suggestive e ben si sposano con le tue poesie. ora le “bestiacce” a me stanno molto piu’ simpatiche di prima 🙂
24/04/2021 alle 21:23
Lieta che tu ti sia riappacificata con ragni, scorpioni, serpi, scarafaggi e simili… Ma a ognuno la sua parte di mondo!
25/04/2021 alle 16:15
Le poesie di Annalisa Macchia sulle bestiacce sono graziosissime : sono animali spesso come i gechi che fanno parte delle nostre vacanze al mare, viste mentre catturano farfalle o piccole nottole che si annidano dentro una finestre. Vanno bene per i bambini, ma non solo e Annalisa Macchia ama i piccoli come i grandi.
Lidia Are Caverni