I LIBRI DI POESIA CHE CONSIGLIO:
“Krankenhaus” di Luigi Carotenuto, con presentazione di Leonardo Barbera, Gattomerlino / Superstripes edizioni, 2020
Non si dovrebbe vedere il padre invecchiare, soffrire, andarsene, non si dovrebbe scrivere di ospedali e mancanze, la vita dovrebbe essere dolce e bella e giusta in ogni attimo che resta con noi. Ma poi cosa si esperirebbe, di cosa ci arricchiremmo, di cosa sarebbe fatta l’arte, di cosa scriveremmo? CZ
Tre testi da Krankenhaus:
1
S’incrina la fede, figuriamoci un osso.
L’abitudine si spezza, la sigaretta
non proietta spirali di fumo.
Lo strappo urta, stride la monotonia,
resetta costrutti mentali epocali.
*
9
Lo sportello lo apro a forza stamane.
La radio canta una messa atea di fame e miserie.
Mi sembra allora che sia vero,
mentre accendo il climatizzatore e s’inceppa,
che si può anche morire
se perfino gli elettrodomestici
a volte si guastano.
*
20
La notte è davanti
e alle spalle
sempre
in agguato.
Non puoi grattarla via,
a ottant’anni dovresti saperlo.
*
Luigi Carotenuto , nato a Giarre (CT) nel 1981, vive a Castell’Arquato (PC).
Ha pubblicato i libri di versi L’amico di famiglia e Vi porto via (Prova d’Autore, 2008, 2011), Taccuino olandese, Gradiva n° 48, rubrica Sguardi a cura di Mario Fresa (Olschki editore, 2015), Krankenhaus (gattomerlino, Roma, ottobre 2020).
Collabora con la rivista l’EstroVerso ( www.lestroverso.it) diretta da Grazia Calanna, trattando prevalentemente di poesia contemporanea, arte e psicologia. Presente in diverse riviste e antologie, una selezione di testi, tradotta in francese a cura di Irène Dubœuf, è stata pubblicata sulla rivista Terre à ciel.
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