Lanterna Magica di Antonella Sica | Chi legge il mondo… di Camilla Ziglia
La videopoesia è un oggetto controverso soprattutto quando si realizza utilizzando testi scritti per essere solo letti, ossia testi che non nascono già in fase progettuale per essere messi in relazione con un tessuto video-sonoro dal poeta che li ha composti. Dico “controverso” perché spesso la videopoesia è intesa oggi come una sorta di oggetto promozionale per il poeta e non una creazione artistica che mette in relazione il testo con le immagini creando nuovi spiragli di senso.
Le videopoesie che realizzo mirano a creare nuove suggestioni rispetto al testo di partenza, lavorando con le immagini sui versi per analogia. Per realizzare i video utilizzo immagini di alta qualità libere da diritti che scarico da internet e rielaboro in fase di montaggio e post produzione. Ho scelto la strada della banca dati perché mi interessa sperimentare con immagini già girate per un altro uso e piegarle a un nuovo senso, come accade alle parole nella scrittura poetica. AS
In questa seconda puntata propongo un lavoro su testo di Camilla Ziglia:
*
Chi legge il mondo su assi cartesiani
trascura la diagonale della vela
smarrita nel fileggio,
che sbatte e si ritorce
inarca e si distende
libera
e tutta esposta al vento.
DICHIARAZIONE DI POETICA
di Camilla Ziglia
a partire da Chi legge il mondo…
Questa lirica, collocata nell’ultima sezione di “Rivelazioni d’acqua” (Puntoacapo Editrice, 2021), è stata definita in prefazione da Ivan Fedeli “poesia-manifesto” dell’intera silloge. In effetti essa racchiude alcuni miei topoi: un dettaglio visivo di valenza epifanica (la diagonale della vela che sbatte in virata) e lo stupor aperto a una percezione irrazionale della realtà. A questo vuole spingere il monito, a non trascurare “la diagonale della vela”, il lato lungo che non si lega ortogonalmente ad albero e boma, ma resta libero di smarrirsi nel breve capriccio del fileggio, lo scompiglio che tiene sospeso il fiato e incerta la rotta finché non si è acquietato e riallineato; dura solo l’attimo di assestamento del vento su un nuovo assetto, ma contiene una dilatazione di tempo inquietante, una perdita di controllo.
Siamo al terzo atto di una trilogia che potremmo dire “di luce”, posta in apertura alla sezione “Stagione di percorsi”, un’estate di riflessi e segni che disegnano mappe di senso e di direzione leggibili dai gabbiani, dagli elementi naturali, ma dall’uomo solo parzialmente intuibili. Questa trilogia è stata colta ed estrapolata da Sonia Caporossi per il suo “Osservatorio poetico”: «la poetessa offre la propria personale dissezione anatomica della luce, inquadrata e scomposta nelle infinite parti frattali di un caleidoscopio sensitivo». Muovo infatti da dati visivi in Rivelazioni d’acqua, nell’intento di restituire un phainòmenon decriptato e ricodificato in linguaggio poetico allusivo, attingendo all’apparente semplicità degli archetipi, dove penso risieda un vero umanamente universale.
Camilla Ziglia
Camilla Ziglia è nata e vive a Brescia, dove si è laureata all’Università Cattolica del Sacro Cuore (Premio “A. Gemelli”); insegna Discipline letterarie, Latino e Greco in un liceo classico. Per la diffusione della poesia conduce una rassegna di presentazioni di opere di autori contemporanei; collabora occasionalmente alla collana di poesia di una piccola casa editrice. Ha tenuto letture pubbliche dei propri testi in reading e vernissage di mostre d’arte.
Suoi inediti hanno ottenuto riconoscimenti in alcuni concorsi letterari (silloge finalista “Bologna in Lettere”, menzione speciale poesia singola “Premio Gozzano”) e sono inseriti in diverse antologie, nell’ebook “iPoet, lunario in versi. Tredici poeti italiani” (Lieto Colle, 2019).
Rivelazioni d’acqua è il suo libro d’esordio per Puntoacapo Editrice (2021); è stato notato dalle giurie di diversi premi (“Montano”, “Nabokov”) e risultato tra i vincitori a “Città di Chiaramonte Gulfi”, “Città di Arcore”, “Giovane Holden”; è stato recensito su quotidiani, sulla rivista cartacea “Il Segnale”, in siti o blog come “Alma poesia”, “Casamatta”, “Atelier-online”, “La presenza di Erato”, “Versante ripido”.
28/01/2022 alle 12:03
Sono colpita soprattutto dalla mancanza di immagini di vele, che denota un approccio non banale al testo, introiettato e riproposto in sfaccettature inedite. Valorizzato.
Infinite grazie e complimenti Antonella Sica!