La nascita di una stella: intervista all’editore Roberto Maggiani

     

“Il ramo e la foglia sono intimamente in simbiosi: l’uno attinge sostanza dal fusto, dunque dalla terra (la tradizione), l’altra raccoglie dal cielo la luce (l’innovazione), insieme definiscono continuità e rinnovamento.
Le foglie germogliano, si aprono e seccano, in un ciclo vitale, ogni foglia lascia posto ad un’altra, alimentata dalla medesima linfa.
Il germoglio è l’esordio, la foglia che spicca è l’ardore della novità, l’insieme del loro verdeggiare è la letteratura; l’imperfezione della foglia macchiata rappresenta la non omogeneità delle voci autorali, l’incompletezza, la diversità dei gusti e delle espressioni.
Il ramo e la foglia Edizioni è tutto questo: tradizione e innovazione per una visione unitaria e integrata della letteratura dell’arte e della conoscenza.”

Così leggiamo nella brochure di presentazione di una casa editrice nuovissima, tanto nuova da non avere ancora un catalogo. Allora, poiché queste parole ci toccano, andiamo a intervistare uno dei fondatori: Roberto Maggiani, ben conosciuto in ambito poetico per un’intensa attività come operatore culturale con il suo sito LaRecherche.it e come autore.

     

CZ: Roberto, perché passare da un’attività di volontariato, che tante soddisfazioni ti ha dato nel tempo, a un’impresa commerciale che si deve confrontare con un difficile mercato, quale è una casa editrice?

Roberto Maggiani e Giuliano Brenna

RM: Claudia, innanzitutto grazie per averci dato spazio su questo blog letterario tanto stimato. Vorrei subito precisare che LaRecherche.it, con la sua ormai tredicennale attività, a oggi, continuerà la sua avventura affiancando e sostenendo il fermento culturale dei nostri tempi. Come ben sai, anche perché abbiamo pubblicato alcuni e-book insieme a Versante ripido, fin da subito abbiamo aperto una collana chiamata “Libri Liberi” proprio perché aveva, e ha, l’intento di pubblicare gratuitamente, sia per gli autori sia per i lettori, testi in formato digitale, siamo a 244 titoli pubblicati, è un servizio offerto a chi desidera farsi leggere essendo certo di avere sempre la propria pubblicazione disponibile per i lettori. Queste pubblicazioni, non avendo ISBN, non entrano nel circuito distributivo delle librerie online, anche perché è imprescindibile per noi il loro elemento di gratuità. Pertanto è vero, LaRecherche.it ci ha dato soddisfazioni e continua a darcele, perché, dunque, “passare a un’impresa commerciale che si deve confrontare con un difficile mercato”? Innanzitutto, dobbiamo chiarire che Il ramo e la foglia Edizioni, la nuova casa editrice di cui vogliamo parlare, un progetto di Giuliano Brenna e mio, è totalmente indipendente da LaRecherche.it ed è un’impresa commerciale, i libri li stampiamo, per adesso solo in formato copertina flessibile, e li vendiamo nelle librerie fisiche e online. Rimane l’elemento imprescindibile della gratuità per l’autore (non significa che l’autore, a sua scelta, non possa acquistare delle copie, ovviamente scontate) ma non per il lettore. Abbiamo ritenuto necessario questo passaggio perché in tutti questi anni, affiancando molte voci autorali, ci siamo accorti che molte di loro, a nostro avviso, meriterebbero di essere pubblicate e distribuite nelle librerie, invece o nessuno le pubblica o nessuno le distribuisce, oppure ci sono libri che ci piacerebbe avere scritto noi e invece non è stato così, ma sono così belli che nasce l’istinto a farli propri: l’unico modo perché ciò sia possibile, o se ne abbia perlomeno la sensazione, è assimilarli come editori e pubblicarli. Di contro c’è un altro aspetto importante: abbiamo ricevuto, e riceviamo, molti libri di cui ci viene chiesta la recensione, la domanda che ci poniamo spesso è: com’è possibile che questo libro sia stato pubblicato? Sarebbe stato meglio non farlo o lavorarci ancora prima di darlo ai lettori.
Vorremmo, nel nostro piccolo, provare a sollevare le sorti dell’editoria – che presunzione – e aiutare le voci autorali, che riteniamo valide, a emergere. Infatti abbiamo già contattato alcuni autori che ci piace pubblicare, ma ne abbiamo una lista, oltre a continuare lo scouting. Come tu dici, mettere in piedi una casa editrice, che non richieda contributi agli autori, è un’impresa ardua. D’altra parte penso che ogni autore dovrebbe fare l’esperienza di editore prima di pubblicare, avrebbe più chiare molte variabili che entrano in gioco per l’editore e calerebbe molte assurde pretese che sento in giro nei confronti degli editori.

     

CZ: Cos’è per te una casa editrice? Esiste ancora una vocazione che muove un potenziale buon editore, come fu un tempo per gli Einaudi, i Bonchio, i Sonzogno, i Feltrinelli…? 

RM: La vocazione, parola magica e pertinente. La vocazione è qualcosa che si manifesta dentro di noi, dapprima esilmente, con tonalità sfumate, poi inizia a colorare più decisamente una parte del nostro mondo interiore, fino ad assumere tonalità nitide, è allora che la vocazione chiede e porta all’azione, così è per i santi, così è per gli editori… così è successo a noi, piano piano, giorno dopo giorno, anno dopo anno, abbiamo capito che questo volevamo (dovevamo?) fare: scrivere! Sì perché fare l’editore significa universalizzare la propria scrittura, perderla per ritrovarla in una miriade di penne che con decisione vanno a formare quello che volgarmente viene chiamato il piano editoriale: le pubblicazioni si connoteranno di quelle voci autorali che, come ho detto prima, hanno scritto in un modo tale che l’editore stesso avrebbe voluto scrivere. Per noi è così, in misura più o meno forte, forse perché siamo anche noi autori.

     

CZ: Come dicevamo, il mercato letterario italiano è molto competitivo e difficile, quello della poesia quasi impossibile – frammentato com’è, ricchissimo di offerta, sia in termini autorali che di piccola editoria, spesso non qualificata, ma non di domanda, e con limitate capacità distributive nei negozi fisici. Come vi siete strutturati per affrontare la sfida?

RM: Vero anche questo: “il mercato letterario italiano è molto competitivo e difficile”. Coloro a cui abbiamo manifestato la nostra idea di avviare una casa editrice, due o tre persone in modo indipendente, ci hanno guardati con stupore e, dopo un momento di fiato sospeso, ci hanno fatto i complimenti per il coraggio. Effettivamente, se avessimo dovuto pensare alla situazione editoriale attuale (non dimentichiamo il covid, insieme a tutto il resto) avremmo dovuto desistere, ma non abbiamo pensato a tutto questo, bensì abbiamo pensato: ci piace fare questo. E l’abbiamo fatto. A fatica ma siamo riusciti a mettere in piedi la struttura portante della casa editrice. L’avvio, dobbiamo ammettere, è stato molto ingenuo, eravamo estranei ad alcune dinamiche dell’impresa editoriale. Ma una idea l’avevamo chiara da subito: mettere in piedi una casa editrice seria, dunque gli autori che proponiamo devono piacerci e dobbiamo investire su di loro, questo significava non chiedere loro contributi di pubblicazione, e infatti così è. Altro punto importante per una casa editrice seria è garantire la distribuzione dei libri, quindi ci servirà un distributore nazionale, senza mezzi termini ci siamo subito rivolti a uno tra i maggiori distributori (se non forse il maggiore), cioè Messaggerie Libri, che distribuisce su tutto il territorio nazionale, San Marino, Vaticano e Svizzera italiana inclusa, oltre a tutte le librerie online. E questa è stata la sfida maggiore, farsi accogliere, così come eravamo, totalmente sconosciuti alla grande distribuzione, senza un catalogo all’attivo, se non le pubblicazioni senza ISBN di LaRecherche.it; ma abbiamo trovato persone lungimiranti con le quali abbiamo potuto dialogare nel migliore dei modi e raggiungere questo primo obiettivo di garantire agli autori, che pubblicheremo, la distribuzione a livello nazionale. Ma c’è un altro punto importante se un editore vuole essere, per così dire, serio. È necessario avere una rete promozionale ben consolidata che possa muoversi, con tre-quattro mesi di anticipo sull’uscita dei libri, e proporre alle librerie le nostre pubblicazioni; la rete promozionale che ci ha accolti è Libromania, in cui abbiamo trovato professionisti lungimiranti e altamente competenti. In tal modo, la combinazione rete promozionale/distributore ci permette di avviare al meglio, con la serietà dovuta agli autori, la nostra attività editoriale.

      

CZ: Quale pensi debba essere il rapporto tra editore e autore, quali i servizi e dall’altra parte quali i diritti e i doveri? 

RM: Passare dal punto di vista dell’autore a quello dell’editore è veramente un’esperienza particolare e privilegiata. Adesso capiamo veramente cosa significhi inviare testi a un editore, quali sono i meccanismi che necessariamente si innescano e lo muovono. Anch’io sono un autore e, come molti di noi ben sanno, un autore invia la propria proposta editoriale a diversi editori sperando che qualcuno di loro la accolga nel proprio catalogo. La prima cosa che disturba un autore è la mancanza di risposta di costoro all’invio del libro nell’immediato e a lungo termine, il che significa, non ti pubblichiamo. Se invece l’editore accoglie il titolo proposto nel proprio piano editoriale, ciò che succede è che l’autore spera di essere pubblicato il prima possibile e magari l’editore lo accontenta… ed è qui l’inghippo. Se un editore ti pubblica subito, nel giro di neppure sei mesi, semplicemente, nella maggior parte dei casi, vuole fare cassa, ti pubblica, incassa i soldi, perché certamente ti obbliga ad acquistare delle copie, e poi il libro in libreria ci va solo se qualcuno dei conoscenti va in libreria e ne chiede una copia, il libro non è cioè distribuito, almeno non lo è in modo adeguato. Ecco perché molti libri editi, come tu Claudia dicevi nella domanda precedente, sono poco qualificati, perché la richiesta è tanta e per soddisfare tutti è facile, basta coprire le spese e stampare i libri, in poche parole l’autore paga, poi se il libro si vende, per l’editore, è tanto di guadagnato, meno per l’autore che difficilmente vedrà delle royalties. Così non va bene. Anche noi come editori, facendo due conticini, si potrebbe entrare nella prassi di certa editoria italiana e iniziare a guadagnare proponendo libri che l’autore si paga. Sarebbe facile cavalcare la velleità. Così non faremo. Gli autori hanno dei diritti: 1) gli deve essere comunicata, entro un certo numero di mesi dalla sua proposta, la decisione dell’editore, sia in caso positivo sia in caso negativo; 2) non deve pagarsi le copie – a meno che non le richieda espressamente e in tal caso gli saranno vendute scontate – il libro lo pubblica l’editore a proprie spese; 3) il libro deve essere distribuito (quanto meno l’editore deve attivare i servizi atti a farlo, poi ci possono essere oggettivi intoppi alla distribuzione, ad esempio se l’autore non è conosciuto, se l’autore ha già pubblicato e ha venduto poco o niente, allora i librai non sono tanto predisposti a ordinare le copie del libro, perché non c’è da dimenticare che è il libraio che alla fine decide se quel libro va venduto nella propria libreria oppure no; la storia pregressa dell’autore è importantissima, in certi casi sarebbe meglio essere totalmente sconosciuti, anziché avere all’attivo pubblicazioni non vendute); 4) l’autore deve ricevere le royalties e non deve grattare alla porta dell’editore per averle, fossero anche solo dieci centesimi; 5) l’opera pubblicata va seguita e non abbandonata per quella successiva (che l’opera venga seguita è garantito da un editore che avendo investito sul libro deve per forza venderlo, non fosse altro che per pareggiare le spese).
Adesso però vediamo alcuni diritti dell’editore: 1) essendo l’investitore deve poter scegliere liberamente i libri da pubblicare, svincolato da legami amicali che vorrebbero influenzarne la scelta per la semplice conoscenza; 2) in caso di rifiuto di una proposta di pubblicazione, non deve essere insultato; 3) l’editore deve poter pubblicare il libro quando lo ritiene più opportuno inserendolo nel proprio piano editoriale, difficilmente “domani”; 4) l’editore deve avere il pieno sostegno dell’autore, il quale non può esimersi dall’attivare la propria rete di conoscenze per promuovere a sua volta l’opera, non aspettandosi che l’editore possa fare magie e farlo apparire in tutte le librerie se non si tratta di un autore noto o ha venduto zero copie nelle pubblicazioni precedenti.
Al riguardo si potrebbe dire molto altro ma si allungherebbe troppo l’intervista.

     

CZ: Come sarà strutturato il vostro catalogo? Quante e quali collane? Ospiterete autori noti o emergenti?

RM: Gli autori che pubblicheremo devono proporci testi che ci piacciono. Voglio semplicemente affermare che non distinguiamo tra autori noti o emergenti, il libro deve piacerci. Ma quali sono i libri che ci piacciono? Inviateceli e ve lo diremo, autore per autore; leggiamo tutti, sicuramente rispondiamo a tutti entro un certo numero di mesi che puntiamo a limitare a tre. In ogni caso, sul nostro sito, che vi invitiamo a visitare: www.ilramoelafogliaedizioni.it, che al momento dell’intervista ha una sola pagina ma prestissimo lo troverete aperto, sono esplicitate le nostre collane di narrativa (romanzo e racconto), poesia e saggistica divulgativa. Inizieremo a pubblicare nel 2021, la prima pubblicazione sarà il nuovo romanzo di Leonardo Bonetti, un autore che abbiamo conosciuto anni addietro e recensito su LaRecherche.it, il suo primo romanzo è stato “Racconto d’inverno”, pubblicato con Marietti, ha avuto molto successo, a noi piace la sua scrittura, l’abbiamo contattato ed è stato contentissimo di pubblicare con noi per dare l’avvio alla collana di narrativa. Lo troverete in libreria dal 4 febbraio 2021 con “L’isola che non c’era”, un bellissimo romanzo che dice molto della nostra filosofia editoriale. Per quanto riguarda la poesia, aprirà le danze una grande poetessa italiana, una delle più appartate ma la cui scrittura e la cui attività culturale ha segnato generazioni di poeti e non solo, è Mariella Bettarini che, per quanto le sue pubblicazioni abbiano sempre avuto un grande riscontro di critica, ha sempre preferito pubblicare in modo autonomo, tuttavia è stata felicissima della nostra proposta e per la prima volta entrerà nella grande distribuzione con il suo bellissimo “Haiku alfabetici”, una raccolta di versi in forma di haiku, con all’interno alcuni disegni di Graziano Dei; sarà in libreria dal 4 marzo 2021. Per quanto riguarda il racconto apriremo le danze con Alessandro Trasciatti, un autore Toscano, e il suo particolare “Acrobazie. Storie brevi e brevissime”. E avanti così, nel 2021 prevediamo non più di otto titoli; stiamo adesso valutando opere per il piano editoriale 2022.

     

CZ: La critica: esiste oggi in Italia la “critica”? Come si rapporta una casa editrice con la critica?

RM: Ecco il nodo gordiano dell’editoria. La critica. È l’assillo di ogni editore, più che di ogni autore: ricevere critiche quanto più positive ai libri pubblicati. Riuscire a piazzare una recensione su blog, di settore o meno, riviste, quotidiani, settimanali, addirittura in radio e televisione, è il lavoro di ogni ufficio stampa che l’editore, in qualche modo, deve cercare di mettere in piedi. È un mare magnum fatto di conoscenze e rapporti, non entro nei particolari (lasciamo poi perdere il discorso dei premi); molto spesso è necessario “prostituirsi”, passatemi l’espressione forte, ma in quella parola c’è riassunta la modalità operativa di spartizione di potere e di rapporti di scambio che spesso governano le dinamiche tra coloro che attendono che cadano briciole dalla tavola di altri che sbafano a più non posso e hanno ruoli privilegiati su giornali riviste e quant’altro e non mollano, tra questi ci sono anche poeti e narratori. Ma non tutti sono così, alcuni critici, poeti e narratori sono ragionevoli e ascoltano, poi verificano e se la proposta piace ci scrivono sopra o, in qualche modo, si pronunciano. Danno spazio. Certe volte scrivo a delle persone e non rispondono… un giorno farò nomi e cognomi… ma vuoi rispondere!?, se non altro per educazione. E poi li vedi a fare proclami sociali sui social, che pena.

       

CZ: Ci parli dei vostri obiettivi e aspettative di breve, medio e lungo periodo?

RM: Già da agosto abbiamo iniziato a leggere opere da selezionare per il piano editoriale 2021, come detto si è trattato di selezionare otto testi, così distribuiti: tre romanzi, tre raccolte di poesie (tra le quali una è di un poeta portoghese contemporaneo che tradurremo), una raccolta di racconti, un saggio divulgativo (su questo siamo ancora incerti, stiamo cercando). Siamo anche interessati alle traduzioni di autori contemporanei esteri, soprattutto di narrativa. Come vedi la poesia, per quanto non si venda, l’abbiamo inserita, ed è anche fondante la casa editrice. Nel 2022 vorremmo pubblicare almeno altri otto titoli, stiamo valutando adesso i manoscritti che ci arrivano, mi permetto di segnalare la e-mail: manoscritti@ilramoelafogliaedizoni.it i testi devono essere in formato doc, docx, rtf o odt, con biografia e magari una piccola introduzione/sinossi dell’Opera proposta. Nel 2022, è molto probabile, siamo in trattativa per pubblicare una nostra traduzione di un romanziere contemporaneo che in Portogallo sta avendo molto successo. Per adesso arriviamo fino al 2022, poi faremo il punto della situazione e vedremo se riusciremo a sostenere l’impresa anche oltre ma penso proprio di sì.

       

CZ: Grazie Roberto, con i migliori auguri di un futuro editoriale solido e prospero che vi dia tanta soddisfazione, anche personale.

RM: Grazie a te Claudia, per la tua ospitalità e affabilità e per tutto ciò che fai per promuovere cultura, per le energie che spendi e il tempo prezioso che solo ci appartiene.