Spazio di Claudia Zironi | Edizioni artigianali: intervista ai tre artisti del libro Giorgiomaria Cornelio, Renzo Furlano e Silvia Secco

     

Con questa intervista comparativa tentiamo l’esplorazione di una nicchia molto particolare del panorama editoriale italiano dove si coniugano doti intellettuali e artistiche, cultura, imprenditoria, sapienza tecnica, manualità, amore per l’oggetto libro. Rispondono alle domande Giorgio Maria Cornelio per Edizioni Volatili, Renzo Furlano per Culturaglobale, Silvia Secco per Edizionifolli.

 

Come è nato il tuo progetto? Hai collaboratori? Il lavoro si muove lungo una precisa traccia grafica e editoriale? Che tiratura hanno i tuoi libri? Esiste un catalogo delle tue produzioni?

Libri e segnalibri delle Edizioni Volatili, collana Cervi volanti – partiture visive di Giuditta Chiaraluce

Risponde Giorgiomaria Cornelio: – Le Edizioni Volatili sono nate all’interno dei Fumi della Fornace, una festa della poesia che si svolge a Valle Cascia, un paesino marchigiano di appena 400 abitanti. Sono nate da una collaborazione tra me e Giuditta Chiaraluce: insieme abbiamo realizzato il primissimo “Cervo Volante”, le Favole dal secondo diluvio, con miei testi e con le partiture visive di Giuditta. La tiratura era di appena 30 copie, che poi sono diventate 50. Le favole erano costruite per trasparenze, inciampi, illustrazioni che sconfinavano in segnalibri; vista l’accoglienza molto positiva, abbiamo mantenuto lo stesso formato per tutta la collana dei Cervi Volanti. La tiratura è sempre limitata, ma è decisa di volta in volta con l’autore o l’autrice, che gestisce liberamente il transito del libro. La seconda collana, “Isola e isole”, dedicata ai saggi brevi, ha invece una tiratura limitata di 50 copie. Più che un catalogo, esiste una pagina facebook che è un atlante delle pubblicazioni, un luogo dove i voli vengono momentaneamente “fissati”.

Risponde Renzo Furlano: – è nato per dare la possibilità ad autori bravi e promettenti di pubblicare senza costi aggiunti a quelli tipografici o promesse che poi obbligano all’acquisto di un determinato numero di copie. In generale l’ottantina di titoli pubblicati, vanno dalla saggistica, ai fumetti, ai libri per l’infanzia, ma la poesia ha la predominanza. Si suddividono per collane e hanno una tiratura che va da cento a mille e oltre. Una buona parte dei titoli sono il risultato di Festival di poesia e saggistica organizzati. Sono solo. Non esiste un catalogo, ma un sito web www.edizioni.culturaglobale.it. Nello specifico delle plaquette inserite nella collana ‘100’, la quantità è appunto 100 e hanno una dimensione di 14×9 con una sovracopertina con alette. Tutte le copie sono numerate tipograficamente (non a mano) e vengono poi autografate dall’autore.

Segnalibro Edizionifolli

Risponde Silvia Secco: – Cara Claudia, prima di tutto ti ringrazio tanto per questa opportunità di parlare di un progetto che rappresenta davvero, assieme alla scrittura, la mia “ora d’aria buona” fra le ventiquattro della consuetudine. Credo si tratti, anche in questo caso, del tentativo di ingannare la mortalità delle cose umane, creando una durata, che però si traduce anche in una oggettivazione: si trasforma in una “cosa” ciò che rimarrebbe nel percepito e nel ricordo (per quanto, poi?), lo si consegna al futuro di occhi e di mani. Edizionifolli non è una casa editrice. Questo progetto nasce nell’estate del 2013 fra gli ulivi della tenuta La pace di Monte Canneto dell’amico Enrico Gurioli, in seno ad uno degli eventi organizzati dal Gruppo 77 di poesia di Bologna – del quale gioiosamente fino al 2016 ho fatto parte – come una sorta di “libretto d’opera”, a partire dall’esigenza di lasciare in dono e “in dote” anche agli occhi delle persone presenti all’evento poetico, le parole della poesia.
Con L’incerto del cielo del poeta Sandro Pecchiari, progetto al quale sto lavorando proprio in questi giorni, Edizionifolli raggiungerà il librino numero 85 di una collezione che comprende libri, segnalibri, oggetti, biglietti poetici, realizzati a tiratura limitata – dall’unica copia, fino al massimo (almeno fin’ora) di quattrocento copie – in esemplari numerati. In particolare, all’interno della collezione Edizionifolli, si possono trovare, fra gli altri: Io ce l’ho un amore di Roberta Lipparini, Sere con Teresa di Luca Ariano, Abbecedarj parallelj di Giovanni Campi, Una piccolissima Morte di Francesca Del Moro, Amarene che ho realizzato per me stessa, Animae digitali di Luca Ariano, FALESÍA della poetessa Miriam Bruni e dello scultore Giordano Frabboni, DOPO LA LOTTA E DOPO LA RIVOLUZIONE – Quaranta poesie e sette lettere d’amore (mie poesie dedicate al mio compagno Marco Gatti, librino realizzato in sole due copie), e Quando si spegne il cielo, cara Claudia, che ho realizzato per te, e che in qualche modo ha anticipato l’uscita del tuo Not bad. A dirla tutta, non esiste nemmeno un vero e proprio catalogo. Io stessa non possiedo completamente la collezione: mi è capitato di donare anche la “copia zero”, che solitamente tengo per me, su particolare richiesta, ripromettendo a me stessa che me la sarei costruita di nuovo, ma disattendendo, poi, la promessa. Proprio in questi giorni, però, ragionavo sulla possibilità di mettere un po’ d’ordine a questa produzione oramai considerevole. Non ho collaboratori, ma c’è chi mi ha aiutato e mi aiuta a tagliare, per esempio, o a piegare con forza i fogli dopo la cucitura. C’è anche chi mi ha regalato la ghigliottina manuale, o il timbro con la S con il quale siglo le copie sopra il numero: sono persone preziose, compagni e complici di Follie.
La scelta della carta, la grande cura e la lentezza della realizzazione (dall’impaginazione al taglio manuale dei fogli, alla loro cucitura, fino all’oggetto finito) fanno di queste piccole edizioni senza mercato un frutto per me molto prezioso, delicato e poetico, simile a ciò che contiene, (imperfezioni comprese), che ogni volta è diverso ed ogni volta nasce di nuovo da zero. In questa continua genesi, non esiste nemmeno una linea grafica precisa. L’unica costante, almeno da un po’ di tempo e fino a qui, è la scelta del carattere Garamond.

Suite gradese di Marina Giovannelli, copertina di Tito Maniacco, Edizioni Culturaglobale – collana 100, plaquette stampata in 100 esemplari

 

Tecnicamente e pragmaticamente in cosa consiste il lavoro di realizzazione di un’opera artigianale?

Risponde Renzo Furlano: – Beh, non è un lavoro in quanto non dà nessun reddito, anzi, è una passione ultraventennale e come tutte le passioni ci si rimette. L’impaginazione delle plaquette, per le loro piccole dimensioni, la scelta della copertina, che è una riproduzione di immagini di opere donate dagli artisti di mostre d’arte che ho organizzato, rappresentano un impegno completato dalla tipografia di fiducia ben maggiore di qualsiasi altro libro pubblicato dalle Edizioni Culturaglobale

Risponde Silvia Secco: – Tecnicamente, per Edizionifolli, il lavoro più importante è l’impaginazione: l’immaginazione o “pre-figurazione” del risultato finale, che non viene supportata da programmi professionali, ma che procede per tentativi, errori e sperimentazioni (utilizzo semplici tabelle del programma di scrittura word). Poi si tratta di contare e programmare: quanti fogli di carta serviranno, di quale grammatura, di quale finitura; quante cartucce per la stampante; quanti tagli per ogni foglio, quante piegature, quanta colla acetovinilica, quanto filo (di quale colore); quante volte l’ago mi pungerà le dita mentre cucio; quanto tempo servirà per consegnare il lavoro finito.

 

Come scegli gli autori da pubblicare?

Risponde Giorgiomaria Cornelio: – Ogni libro nasce da un’occasione di dialogo. I libri sono scenari di esplorazione condivisa, mappe del possibile. Come spiegavo altrove: «l’intero progetto volatile potrebbe essere visto come un unico grande Libro ancora in costruzione, attorno al quale diversi autori e autrici hanno scelto di raccogliersi in dialogo».

Risponde Renzo Furlano: – Per qualità. La quantità dei proponenti è molto alta, ma purtroppo corrisponde a una qualità spesso bassa. Alla qualità abbino la diversità di scrittura e la lingua parlata proposta. La varietà di questi elementi non solo rende le plaquette più accattivanti, ma ci concede un punto di osservazione, anche se piccolo, della poesia locale, nazionale, ma anche mondiale. Diversa è la provenienza degli autori oltre a quelli italiani: Svizzera, Siria, Slovenia, ecc. Come molte sono le lingue e i dialetti con cui sono scritte le poesie: Italiano, sloveno, friulano, arabo, francese, veneto, trevigiano, triestino, tedesco, inglese.    

Risponde Silvia Secco: – Molto spesso sono gli autori a scegliere me, a chiedermi di realizzare qualcosa. Non sempre me la sento. Dal numero 84 Quando si spegne il cielo a questo numero 85 che fra poco prenderà forma, sono trascorsi un anno, tre mesi e qualche rifiuto (mi auguro compreso). Dipende da molteplici questioni, il tempo a disposizione, il “contenuto” (che non sempre mi coinvolge), ma soprattutto l’aspettativa dell’autore, che metto costantemente in guardia con chiarezza: Edizionifolli si limita a creare l’oggetto; lo fa con la mia massima cura, ma non prevede attività di diffusione.

 

Trattatello intorno ai poveri metalli di Claudio Morganti – Edizioni Volatili, collana Isola e isole – partiture visive di Giuditta Chiaraluce

Arte o artigianato?

Risponde Giorgiomaria Cornelio: – Arte e artigianato (la costante oscillazione tra le due cose).

Risponde Renzo Furlano: – entrambe! L’Arte di chi scrive, artigianato di chi confeziona i libricini.

Risponde Silvia Secco: – Chi lo sa? Chiamiamolo “orto”. Ogni libro è un frutto: nessuno è uguale all’altro.

 

Hic et nunc o permanenza? Quale rapporto c’è tra un’edizione artigianale in tiratura limitata e il tempo?

Risponde Giorgiomaria Cornelio: – Volatilità non significa necessariamente impermanenza, ma un modo diverso di rivolgersi al tempo: una prospettiva in cui il libro non si risolve nell’immediato, ma è consegnato a quel tempo di mezzoche è definibile soltanto come tempo dell’occasione: «ecco, il libro si è fatto strada fino a me. Solo in questo momento -con questa consegna– è davvero giunta l’ora della sua leggibilità». Ma la consegna va continuamente rinnovata…

Risponde Renzo Furlano: – Credo che la poesia poco si presta al moto “ora e subito”, ma piuttosto ha bisogno di tempo, per confrontarsi con esso e per misurare il suo trascorso e il percorso dell’autore e degli uomini. La poesia rimane, il testo è lo stesso (vedi Dante), ma la nostra interpretazione cambia, come vanno e ritornano le nostre attese, le nostre speranze e sofferenze. Un cerchio di emozioni.  

L’incerto del fiume di Sandro Pecchiari con fotografie di Virginia Morini – Edizionifolli

Risponde Silvia Secco: – Il rapporto viene stabilito dall’amore, inteso come cura. Mi piace pensare che quella copia possa essere accarezzata, anche a distanza di tempo, con cautela, come si farebbe con qualcosa di fragile e prezioso. Mi piace pensare che possa essere a sua volta donata: la copia numero tredici di cento, forse, ha un valore per se stessa per la propria unicità. Molto spesso, come dicevo, queste piccole edizioni sono anteprime di pubblicazioni su più larga scala, dato fondamentale per chi, come me, sostiene da sempre l’importanza della diffusione in poesia, ben oltre gli “addetti ai lavori”. Io stessa, per Amarene, ho realizzato una doppia edizione indipendente: una artigianale in 150 copie, ed una digitale, regolarmente disponibile in commercio.

 

Nella metacronia editoriale attuale, l’operazione di sviluppo di una collana di libri artigianali, fuori mercato, potrebbe sembrare un’increspatura, un piccolo disturbo in un’onda tsunamica…

Risponde Giorgiomaria Cornelio: – Un’increspatura necessaria al ribaltamento dell’immaginario; ma attenzione: la qualità di questa nostra esoditoria non sta nel suo essere (per l’immediato) fuori mercato, ma nel modo in cui la riflessione è scavata nella carta. Per noi, la carta è uno strumento operativo di attraversamento del reale: la consegna di uno strumento di lettura del mondo che avviene, come dicevamo sopra, per montaggi, connessioni, improvvisi inciampi. Una guida del pellegrino, in un tempo di grande smarrimento immaginativo…

Risponde Renzo Furlano: – Non credo che il mondo editoriale possa soffrirne o sentirsi disturbato, forse a guadagnarci, non in senso venale, è la piccola editoria capace di sopravvivere e proporre libri di qualità, che alla grande editoria non interessa.

Risponde Silvia Secco: – Chiamiamola “sottolineatura”. Nel caso di Edizionifolli si tratta veramente e solamente di realizzare “qualcosa”. L’intera maternità dell’opera in quanto contenuto appartiene ed apparterrà per sempre al proprio autore, senza vincoli o legami di alcun tipo, senza marchiature di scuderia. Io prendo in braccio il bambino, canto per lui la ninnananna più dolce che conosco, lo accarezzo e lo vesto con dolcezza e cura per il tempo necessario. Poi lo lascio andare, tornare a chi lo ha generato.

 

Corpo dea realtà / Corpo della realtà di Fabio Franzin, dipinto di Megi Pepeu – Edizioni Culturaglobale, collana 100, plaquette stampata in 100 esemplari

Consideri un atto politico e rivoluzionario sfuggire alle leggi del mercato attraverso produzioni così di nicchia e curate?

Risponde Renzo Furlano: – Alle leggi di mercato del sistema capitalista non si sfugge, si sopravvive spesso con molta difficoltà. In ventidue anni di attività di divulgazione culturale in tutti i campi, la cosa che mi ha avvilito e spaventa maggiormente è l’accentramento delle attività culturali tra cui anche l’editoria. Un atto politico non direi perché abbiamo perso il senso del fare politica, rivoluzionario sì, perché è sempre inseguire un sogno. 

Risponde Silvia Secco: – Considero un atto rivoluzionario qualsiasi tipo di pubblicazione indipendente, a patto che l’autore sia consapevole del proprio lavoro in termini di livello di ricerca raggiunto, di qualità, di opportunità (cosa non affatto scontata) alla sua resa pubblica. Lo considero un atto rivoluzionario e coraggioso se esso rappresenta una scelta precisa dell’autore, dinnanzi ad altre possibilità. Per quanto riguarda chi lavora la carta, come me, si tratta invece del piacere di mettere a servizio di qualcosa di bello il proprio tempo e le proprie mani.

 

Qual è il libro della tua collana che hai amato o amerai maggiormente?

Risponde Renzo Furlano: – Considerato che li trovo tutti eleganti e belli, e di qualità, hanno fatto anche la loro bella figura al Salone di Torino, non ho preferenze. Se devo dirne uno, senza fare torto agli altri, è “Il tempo dell’amore/Le temps de l’amour” della poetessa siriana – francese Maram Al Masri, sia per il tema trattato che è il bene universale, l’Amore, sia perché il testo è in arabo-italiano-francese. E l’impaginazione del testo arabo penso me lo farà ricordare a lungo.

Risponde Silvia Secco: – Il prossimo?
Naturalmente ho amato molto Amarene ed un paio di realizzazioni in unica o duplice copia, come DOPO LA LOTTA E DOPO LA RIVOLUZIONE, che contiene anche cinque disegni originali (dipinti appositamente e non stampati). Ma ogni libro che realizzo è amato. Ed amo sopra ogni cosa il momento nel quale lo consegno al proprio autore: gli occhi che lo guardano e riconoscono il bambino, il modo delle mani di tenerlo come fosse un fiore di neve.

 


 

Silvia Secco è nata nel 1978 a Sandrigo in provincia di Vicenza, vive a Bologna. Ha pubblicato le raccolte di poesia L’equilibrio della foglia in caduta (CFR, 2014), Canti di cicale (Samuele Editore, 2016), Ursprüngliches Leben: poesia e pittura in dialogo, assieme alla poetessa Claudia Zironi e alla pittrice Martina Dalla Stella (Edizionifolli e KDP Amazon, 2018) e Amarene (Edizionifolli e KDP Amazon, 2018). Realizza artigianalmente le edizioni artistiche Edizionifolli. La sua prossima pubblicazione, che uscirà a breve, si intitola I morti di tutte le specie.

 

 

 

Giorgiomaria Cornelio (1997) ha fondato insieme a Lucamatteo Rossi l’atlante Navegasión, inaugurato con il film “Ogni roveto un dio che arde” durante la 52esima edizione della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. La loro “Trilogia dei viandanti” (2016-2020) è stata presentata in festival e spazi espositivi internazionali. Cornelio è curatore del progetto di ricerca cinematografica «La Camera Ardente», e redattore di «Nazione Indiana». Suoi interventi sono apparsi su «Le parole e le cose», «Doppiozero», «Il tascabile», «Antinomie», «Il Manifesto». Ha vinto il Premio Opera Prima con la raccolta “La Promessa Focaia” (Anterem, 2019). È in uscita per Luca Sossella Editore il suo secondo libro di poesia, “La consegna delle braci”. Insieme a Giuditta Chiaraluce ha ideato il progetto di esoeditoria Edizioni Volatili. https://www.navegasion.com/

 

 

Renzo Furlano. Nato nel lontanissimo 1957, cullato dalle dolci colline di S. Daniele del Friuli (UD), strapazzato da un’infanzia non troppo felice, instancabile promotore di iniziative culturali. Piccolo editore con una trentina di pubblicazioni con le Edizioni Culturaglobale, 22 mostre d’arte nazionali ed internazionali, otto edizioni del premio letterario internazionale “Vileg novella dal Judri” (insignito della medaglia d’argento del Presidente della Repubblica Italiana Ciampi), concorso di poesia “Filari in versi”, Festival dei sensi, 4 edizioni del Festival Itinerante Internazionali di Poesia “Acque di acqua”, 6 edizioni del Festival del libro e dell’informazione Cormònslibri, oltre 200 presentazioni d’autori, reading di poesie, manifestazioni musicali, teatrali e danza, convegni, ecc. Cura i siti: http://www.culturaglobale.it/, http://www.renzofurlano.it/http://www.festivalinternazionalepoesia.it/ Sue poesie sono state premiate e segnalate in diversi concorsi nazionali ed internazionali e tradotte e pubblicate in tedesco, ceco, macedone (in cirillico), ungherese, friulano e sloveno. Sue videopoesie hanno ottenuto il primo premio e segnalazioni di merito al Premio Letterario nazionale “G. Malattia” di Barcis (PN). Ha collaborato con i quotidiani “Il Messaggero Veneto” e “Il Piccolo”.