IL CORSO INVERSO DELLA LINFA: ANTEPRIMA DELLA SILLOGE “MECCANICA DEI SOLIDI” DI RAFFAELA FAZIO. A CURA DI ELISABETTA SANCINO
Ho letto con piacere e interesse i testi della silloge bilingue italiano-inglese Meccanica dei solidi di Raffaela Fazio, in uscita per Puntoacapo Editrice (traduzione di Patrick Williamson). La raccolta presenta una galleria di personaggi che si trovano ad affrontare una situazione drammatica, a compiere delle scelte che avranno delle conseguenze irreversibili sulla propria vita e su quella degli altri. Sono gli eroi dimenticati troppo in fretta, nomi ai quali Fazio vuole dare spazio perché una delle tante funzioni della poesia è quella di eternare e onorare la memoria di coloro che hanno compiuto qualcosa di grande.
I testi ci raccontano storie di donne e uomini di ogni età e provenienti da ogni parte del mondo, ciascuno travolto da una catastrofe naturale o vittima di una violenza cieca, a partire dal professore impegnato in una lezione sulla Meccanica dei solidi (il protagonista del testo che dà il titolo alla raccolta), che si sacrifica per salvare le vite dei suoi studenti dalla follia omicida di un assalitore che fa irruzione nella sua classe. Oltre a lui, ci sono le storie della madre che muore affinché i propri figli si salvino da un incendio, la figlia vittima di violenza domestica che si fa sparare per proteggere la propria anziana madre, il giovane che salva decine di vite da un’inondazione e poi muore stremato, le vittime del terrorismo e della guerra….. Come spiega Giancarlo Pontiggia nella sua postfazione, “Ciascuno dei protagonisti è sollecitato dagli eventi a una scelta decisiva, in cui è in gioco l’idea stessa di umanità. E certo non è un caso che tutte le figure che popolano la galleria poetica di Raffaela rispondano in un solo modo, senza esitazione”.
Ogni poesia è introdotta da un testo in prosa che racconta la storia del protagonista, accompagnandolo idealmente nella lettura dei versi. Si tratta di componimenti molto ben riusciti, in grado di rendere perfettamente le “ardue baluginanti illuminazioni di quel misterioso percorso che tende verso il buio” (dalla prefazione di Paolo Ruffilli).
Questi testi offrono spunti di riflessione interessanti che ci fanno intravedere, al di là del sacrificio estremo compiuto da ciascun protagonista, la speranza in un cambiamento profondo che il lettore potrà sperimentare nella propria vita: un invito a superare il muro d’indifferenza che lo separa dal dolore dell’altro e tendergli la mano per salvarlo, salvando anche se stesso.
*
Lori Jackson, trentaduenne, è morta il 7 maggio 2014 a Oxord, nel Connecticut, uccisa dai proiettili di una calibro 38 impugnata dal marito, Scott Gellatly, che, nonostante l’accusa di aggressione e l’ordinanza restrittiva temporanea, era legittimo detentore dell’arma da fuoco. Scott fece irruzione nella casa della suocera, Merry Jackson, dove Lori si era trasferita con i suoi due gemelli di 18 mesi per sfuggire alle violenze domestiche. Vedendo che Scott aveva puntato la pistola contro la madre, Lori si gettò davanti a lei per proteggerla e fu colpita quattro volte, morendo sul colpo. Merry Jackson rimase ferita ma sopravvisse. Da questo fatto di cronaca ha preso avvio una campagna in favore di una legge federale che impedisca a chiunque abbia un’ordinanza restrittiva temporanea di accedere a un’arma da fuoco.
Una casa
Una casa potrebbe contenere
l’innesto della cura, il silenzio
il gioco stagionale
di buio e di primizie.
La sua
invece si è seccata.
Lei l’ha recisa
perché non si torcesse
al collo dei suoi figli la radice.
È scappata. È tornata
alla casa materna
dove il sangue dolente s’immette
nel flusso accogliente.
“Resti carne della mia carne”.
Tra le due anche adesso
c’è un unico corso
un legame immune agli spari.
Mentre il corpo si getta
sul corpo che protegge
la linfa pare scorra in senso inverso.
La morte è un tronco cavo
quasi un nido
intorno a cui resiste il verde.
Non si sopravvive
mai del tutto.
Né mai del tutto
ci si perde.
A house
A house might contain
the graft of care, silence,
the seasonal game
of darkness and first fruits.
Hers,
had dried up instead.
She had cut it off
so the root wouldn’t twist
round her children’s necks.
She escaped. She went back to
mother’s home
where the painful blood flows
into the welcoming stream.
“You remain flesh of my flesh.”
Even now the two are
only one course
a bond immune to gunfire.
The body shields the body
that protects, the lifeblood seems
to flow the opposite way.
Death is a hollowed trunk
a nest almost,
round which the shoot resists.
One never fully
survives.
Nor is one ever
entirely lost.
*
Una donna, rimasta anonima nei mass media, ha perso la vita il 3 agosto 2018, soffocata dai fumi di un incendio divampato nell’appartamento in cui viveva, al quarto piano di una palazzina di Xuchang, in Cina. La donna aveva gettato due lenzuola dalla finestra e, dopo essersi assicurata che i vicini per strada le avessero afferrate, ha lanciato prima il figlio di nove anni e poi la figlia di tre. Subito dopo, la donna ha perso le forze. I vigili del fuoco l’hanno trovata svenuta, accanto alla finestra. All’ospedale, non è stato possibile rianimarla. Entrambi i figli si sono invece salvati.
Gravità
Dopo il parto
ogni madre allatta coi figli
una piccola morte:
li prepara a scordarla quel tanto
che basta alla vita.
Li cresce, li vuole leggeri più forti.
Leggeri
lo saranno abbastanza?
Ora il fumo ha riempito la stanza.
Il suo istinto
le grida: sono i tuoi sono tutto
non darli.
Ma lei getta due lenzuoli di sotto
e nel vuoto assoluto
dopo il primo, il secondo
dei corpi.
Intervallo infinito.
Poi il suo fiato si spezza.
Resta sola là in alto
per assenza di peso.
L’ha sfinita quel salto
che salva, il cordone reciso
dall’ultima spinta
con la quale l’amore
inventa, diventa il suo estremo:
violenza.
Gravity
After childbirth,
every mother suckles her children
a little death:
she prepares them to forget her
just enough for life.
She raises them, she wants them
lighter, stronger.
And now? Light,
will they be light enough?
Smoke is filling the room.
Her instinct
cries out: they are yours,
do not give them away.
But she throws two sheets down
then, into the void,
the first, the second
of the bodies.
Infinite interval.
Her breathing falters.
Up there alone
through weightlessness.
Exhausted by the leap
that saves, the cord cut
by the last push
with which love invents,
converts into its extreme:
violence.
*
Muelmar Magallanes, muratore filippino di Baranguay Bagong Silangan, è morto diciottenne il 26 settembre 2009 durante un’inondazione provocata da una tempesta tropicale. Abile nuotatore, portò in salvo oltre trenta persone, fino a che, allo stremo delle forze, annegò sotto un muro di cemento crollatogli addosso.
Cantiere d’acqua
La pioggia gonfia il fiume
insistente
più forte dei mattoni
e dei tetti di lamiera.
Così poco
le basta per disfare
un’intera giornata di lavoro.
Batte e smantella.
E lui lotta
per sottrarle il cantiere
di fango, di mani senza appiglio:
sulle spalle
porta un carico che cresce.
Nuota e capisce
che quell’opera è preziosa, la più urgente.
Ritorna, non molla
quando afferra.
Per un istante
˗ al muto crollo
del muro di cemento ˗
la pioggia
incessante finisce.
Watershed
Rain swells
the unrelenting river
stronger than brick
and corrugated roof.
So little
enough to undo
a whole day’s work.
It beats and dismantles.
And he struggles to wrest
from the mud site
hands without handholds:
burden upon burden
borne on his shoulders.
He swims and grasps that
this work is precious, the most urgent.
He goes back,
doesn’t relent his hold.
Incessant rain stops ˗
for an instant ˗ the silent
collapse of the concrete
wall.
*
Raffaela Fazio (Arezzo 1971) ha trascorso dieci anni in vari paesi europei prima di stabilirsi a Roma, dove lavora come traduttrice. Laureata in lingue e politiche europee all’Università di Grenoble, si è poi specializzata presso la Scuola di Interpreti e Traduttori di Ginevra e ha conseguito un Diploma in Scienze Religiose e un Master in Beni Culturali alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È autrice di due guide sull’iconografia cristiana, di un libro di racconti, e di varie sillogi di poesia. Tra le ultime: L’arte di cadere (Biblioteca dei Leoni 2015); Ti slegherai le trecce (Coazinzola Press 2017); L’ultimo quarto del giorno (La Vita Felice 2018); Midbar (Raffaelli 2019); Tropaion (Puntoacapo 2020); A grandezza naturale 2008-2018 (Arcipelago Itaca 2020). Si è occupata della traduzione dal tedesco di Rainer Maria Rilke, le cui poesie d’amore sono state raccolte in Silenzio e Tempesta (Marco Saya Edizioni 2020). Nel 2021 è prevista anche la pubblicazione di una raccolta di poesie di Edgar Allan Poe, tradotte dall’inglese.
18/03/2021 alle 15:07
Grazie a Raffaela per questa poesia, per le storie, i racconti che contiene, e grazie a Elisabetta per la recensione. Questi versi mi pare ne siano la sintesi, il cuore:
La morte è un tronco cavo
quasi un nido
intorno a cui resiste il verde.
Non si sopravvive
mai del tutto.
Né mai del tutto
ci si perde.