Angoli di poesia di Luca Ariano | Luca Ariano e Carmine De Falco, I naufraganti (Industria&Letteratura, 2025) di Eliza Macadan

 

Una poesia che si confronta con il reale e lo trascende

“I naufraganti” ci parla di un naufragio collettivo e individuale dell’umanità in un’epoca di rapide trasformazioni. Scritto a quattro mani da Luca Ariano e Carmine De Falco, il libro si propone come una testimonianza viva e stratificata della condizione umana, intrecciando esperienze personali e riflessioni globali.

Sono numerosi i temi del libro e tutti rilevanza attuale: la precarietà esistenziale – i poeti dipingono un panorama in cui il futuro è incerto e il presente appare dominato da un senso di stasi, pur nella velocità vertiginosa dei cambiamenti tecnologici e culturali; le catastrofi globali – la crisi climatica, la pandemia, i conflitti bellici e l’erosione delle ideologie sono fili conduttori che attraversano l’opera; la memoria e l’identità – in una società sempre più alienata, sono richiamati immagini del passato – personali e storiche – per mantenere viva una connessione con le proprie radici; la disumanizzazione tecnologica – viene esplorato l’impatto alienante dell’innovazione, dove l’intelligenza artificiale, gli algoritmi e le fake news modellano le esperienze quotidiane.

“I Naufraganti” alterna versi lirici a passaggi in prosa, seguendo una tendenza prosimetrica che riflette la frammentazione del mondo contemporaneo. Lo stile poetico varia da momenti di intensa liricità a un linguaggio più diretto e prosastico, creando un dialogo tra il tradizionale e il moderno. I riferimenti intertestuali, da Gramsci a Marx, e le traduzioni di poesie come quella di Zeina Hashem Beck, arricchiscono il testo con una dimensione globale e plurale.

Il libro ha almeno tre punti di forza: attualità e profondità per la capacità di catturare le ansie e le sfide del nostro tempo; prospettiva collettiva, perche pur mantenendo uno sguardo intimo, ci viene offerta un’analisi corale del declino umano e ambientale; innovazione stilistica attraverso l’uso della prosa accanto al verso, che permette di affrontare la complessità del presente in modo efficace e dinamico.

Anche se l’abbondanza di temi e immagini potrebbe risultare travolgente per il lettore, richiedendo un impegno attivo per cogliere tutte le sfumature, “I Naufraganti” è un’opera intensa e necessaria, che invita alla riflessione sul naufragio contemporaneo in tutte le sue sfaccettature. Ariano e De Falco ci mostrano che, sebbene siamo alla deriva, il riconoscimento del nostro stato può essere il primo passo per trovare una nuova direzione. Ancora una volta, la poesia si confronta con il reale e lo trascende.

 

Eliza Macadan

 

Fuggiti i contadini dai campi,

nessuno coglierà il raccolto:

non sono i soldati di Gengis Khan,

panzer tedeschi bloccati

dal lungo inverno.

Qualcuno ancora ricorda di quel ‘43

e delle leggende su Vlad l’impalatore:

morì a Napoli?

Andrai presto a cercare spettri

ma oggi il grano è nei capelli,

confuso a fiori di mimose ancora fredde

ma il profumo sulla pelle brilla

nella stanza mentre pippia il sugo;

un pasto frugale, un vino riscoperto,

perso dai tempi di Matilde,

come quando studente cercavi tracce.

Si svestono di impalcature campanili

imbiancati di nuovo e loro avvinghiati

come Paolo e Francesca

– qualcuno li chiama Olindo e Rosa –

seminando il veleno degli ultimi anni di vita.

 

In questo orizzonte vasto ed immobile

spettacolo crudo e resa dei conti

nei tessuti brandizzati all’ultimo grido,

mondo bianco della società egualitaria

tra personaggi figure ruoli e multipli mediatici

procedura neo-burocratica, equilibrio utopistico:

 

se la violenza ha un che di pittoresco

cattura lo sguardo e lo arresta,

resteremo qui ad ammirare le gesta

d’un pasciuto godimento estetico

prima di altri armageddon che solo

frammenti destrutturati

ci rendono digesti nel macabro

deserto dell’immagine

che basta a se stessa

 


Luca Ariano (Mortara, 1979) vive a Parma. Di poesia ha pubblicato: Bagliori crepuscolari nel buio (Cardano 1999), Bitume d’intorno (Edizioni del Bradipo 2005), Contratto a termine (Farepoesia 2010, Qudu 2018) oltre a testi presenti in varie antologie. Ha curato Vicino alle nubi sulla montagna crollata (Campanotto 2008) e Pro/Testo (Fara 2009). Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Moro con una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato alle stampe Ero altrove, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2018 per Qudu è uscita una nuova edizione di Contratto a termine con la prefazione di Luca Mozzachiodi. Sempre nel 2018 ha curato il convegno su Pier Luigi Bacchini a Parma. Gli atti sono stati pubblicati nel 2022 per Ladolfi editore (Quel problema del cielo). Nel 2021 per Il Leggio Editore nella collana di Gabriela Fantato ha pubblicato La memoria dei senza nome con una prefazione di Alberto Bertoni e un’intervita di Luigi Cannillo. È redattore di Atelier e di Versante Ripido. Dirige per Bertoni la collana di poesia PoesiaLab. Organizza numerosi eventi a Parma. Sue poesie sono tradotte in francese, spagnolo e rumeno.

 

Carmine De Falco, esperto di comunicazione digitale, lavora come webmaster per l’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo a Malta. Ha pubblicato le raccolte Linkami l’immagine (Fara 2006), Loop Vernissage (in Specchio poetico – Fara 2007), Italian Day (Kolibris 2009), I Resistenti, scritta a quattro mani con Luca Ariano (edizioni d’If 2012), Città bianca (in Zenit poesia – La Vita Felice 2015) e Meduse di Dohrn (Bertoni editore 2020).

Suoi testi sono presenti in numerose antologie, blog e riviste letterarie, tra le altre “Trivio”, “Le voci della Luna”, “Levania”, e nei volumi Nella Borsa del Viandante, Attraverso la Città, Pro/Testo, AlterEgo Poeti al MANN, Poeti da Secondigliano, Poesia a Napoli ed. 2022, Napolesia.