Spazio di Claudia Zironi | Nadia Cavalera: Chiamata contro le armi.3 – 60 poet* contro la guerra
Pochissimi giorni fa è uscito per i tipi di puntoacapo Editrice un lavoro antologico assolutamente urgente e necessario in questo frangente: Chiamata contro le armi.3 – 60 poet* contro la guerra, curata e pubblicata a tempo di record dalla brava Nadia Cavalera che nel tempo ha già proposto altre due antologie sul tema, in altrettanto cruciali e tristi momenti storici.
Ieri abbiamo presentato per la prima volta, online, in diretta streaming su Facebook, l’antologia, nell’ambito di una rassegna organizzata da Versante Ripido per la Fiera Virtuale del libro Italia. Questo è il link per vedere l’incontro in differita https://www.facebook.com/FieraVirtualedelLibroItalia/videos/447608300540596
Nadia Cavalera ha aperto l’incontro con un intervento interessante e condivisibile che le ho chiesto di inviarmi per proporvelo in lettura:
≪E buonasera a chi ci vede e ci ascolta. Mi auguro siano tanti, e spero che siano ancora di più coloro che si procureranno questa antologia, non solo per il valore estetico in sé (sono tutti consolidati autori), ma in quanto vorrei che diventasse perno di incontri, di discussione, occasione e stimolo per l’approfondimento. Veicolo di sensibilizzazione sempre più ampia su un tema così pregnante e nel frangente così oscuro. La verità va ben più in là delle apparenze propagandistiche, è più complessa. Bisogna documentarsi e i libri non mancano.
CHIAMATA CONTRO le ARMI è un’antologia contro la guerra, il top della violenza, tant’è che mi sembra ridicolo se non fosse invece tragico, sentir parlare di crimini di guerra come se la guerra fosse una scampagnata cavalleresca, un minuetto per il tè delle cinque, e non essa stessa il crimine per eccellenza. Scatena paure e reazioni ancestrali ampiamente documentate. È la guerra che, col disarmo, va bandita dalla storia, come hanno sostenuto filosofi, scrittori in passato ed oggi. Anche Gino Strada, che di guerre ne ha praticate tante per portare soccorso agli infelici coinvolti. E lo stesso Papa Francesco che è stato ispiratore e sostenitore morale di questo libretto.
Non dimentichiamoci poi la nostra bella Costituzione, che ripudia la guerra all’articolo 11, soggetto a funambolismi interpretativi aberranti, quando è chiaro come il sole che vi si contempla come estrema ratio l’autodifesa, ma del proprio popolo soltanto. E mi sembra logico, altrimenti ogni nazione (tali e tante sono le guerre – oltre 30) dovrebbe stare in assetto bellico costante, col ricorso a dislocazioni varie, appalti e subappalti, sbaraccamenti, procure, per il troppo traffico. Insomma, la condizione nel mondo degli STATI UNITI, che ammiriamo e vogliamo tenere presenti per la loro letteratura, il cinema, la musica, la gestione di biblioteche e musei, le stesse università. Non certo per la loro mania, una vera e propria ossessione di EGEMONIA GLOBALE, responsabile prima di ogni grave tensione internazionale. ISTIGATORI e propalatori di morte.
E se questo valeva fino al 20 maggio, giorno di chiusura di CHIAMATA CONTRO LE ARMI, in cui eravamo in una fase latente di cobelligeranza, vale tanto più dacché nei giorni scorsi è stata approvata in parlamento la risoluzione di maggioranza, per l’invio delle armi, che ci rende ufficialmente cobelligeranti, e bersagli primi di eventuali escalation al nucleare.
Non siamo stati in grado di lasciare ai nostri figli un mondo più vivibile, glielo vogliamo completamente distruggere? Non c’è amor di patria, eroismo, sovranità popolare o territoriale che valga più della vita. La vita è un bene unico inalienabile. Salvaguardiamola.
L’antologia vede la partecipazione di 66 autori e autore (come sarebbe più giusto chiamarle, c’è qualche resistenza ma verrà superata come per sindaca e assessora) e presenta due scritti prefatori, l’uno di Lea Melandri sull’origine della guerra, connaturata al sistema patriarcale, l’altro di Federico Sanguineti sulla necessità della pace universale. Bisogno verso cui tende lo spirito di tutti gli scritti in antologia, coniugato variamente secondo la sensibilità non comune, e sottolineo non comune, dato il conformismo imperante, di tutti gli aderenti. Che per questo chiedono solo una cosa: TRATTATIVE. TRATTATIVE. Costringendo i contendenti. Ma non possiamo forzare la volontà di un presidente è stata, a questo proposito, l’obiezione recente e più inconcludente. Perché in passato sì, con altre nazioni e ora no?
Un ringraziamento particolare va alla casa editrice puntoacapo di Alessandria, che, pubblicando questa poetica testimonianza, ha dato voce alla stragrande maggioranza della popolazione che, stando ai sondaggi ignorati) avverte uno scollamento dal Parlamento, non si sente adeguatamente rappresentata. Organizziamoci per sanare lo strappo. Noi siamo disponibili ad altri incontri. Se possiamo essere utili, contattateci pure. Siamo per la pace semplice, la pace nuda, non per la pace armata, che è un ossìmoro, una contraddizione in termini. Una presa, lasciatemelo dire, per i fondelli. Non si va con le armi a trattare, si istiga soltanto l’inverosimile.
Nell’economia del libretto, a me ho riservato una cronaca personale di guerra (dal 24 febbraio al 20 maggio), fatta di titoli di giornali, citazioni varie, tratte anche da fb, impressioni, personali riflessioni e dubbi, tanti dubbi. Quelli che mi auguro assalgano i lettori di questa mia terza fatica – da qui il punto 3.
La prima in occasione della guerra in Kòsovo, che, a ben vedere, ha qualche analogia con la guerra in Ucraina (che lascio a voi cogliere), durata, nel suo clou, pochissimo, e l’altra in occasione dell’inizio della guerra in Afghanistan (durata ben vent’anni: 2001-2021). E che non ha risolto nulla. Ha giovato solo lautamente alle industrie di armamenti. Pazzesco. Soltanto pazzesco. Non dico altro.
Grazie a tutti.≫
Gli autori inclusi nell’antologia sono:
NADIA CAVALERA, LEA MELANDRI, FEDERICO SANGUINETI, MAURO FERRARI, FEDERICA SANTINI, GABRIELLA SICA, BEPPE CAVATORTA, MARIELLA DE SANTIS, MONICA BORETTINI, MARIAPIA QUINTAVALLA, VINCENZO BAGNOLI, MARILENA CATALDINI, IOLE CHESSA OLIVARES, FRANCA CANAPINI, MICHELE NIGRO, PAOLO GERA, SERGIO GALLO, ANNA LAURIA, VALERIA SEROFILLI, ANTONELLA DORIA, ERMINIA PASSANNANTI, LOREDANA MAGAZZENI, MAURIZIO SOLDINI, ASSUNTA PANZA, ANNA MARIA CURCI, CATERINA DAVINIO, VITTORIA RAVAGLI, FRANCESCA FARINA, MET SAMBIASE, RITA PACILIO, SERENELLA GATTI LINARES, ANNA ZOLI, FRANCO BUFFONI, LUCIANA RAGGI, FAUSTA SQUATRITI, CARMINE LUBRANO, NINO CONTILIANO, LUCIANA GRAVINA, VALDO IMMOVILLI, FRANCESCO RANDAZZO, LIA AURIOSO, MARIA ANTONIETTA MACCIOCCU, MARCO PALLADINI, LORENZO SPURIO, CLAUDIA ZIRONI, GIORGIO MOIO, GEMMA MESSORI, GIOVANNA SANTAGATI, ROBERTO MARZANO, PAOLA GUAZZO, DANIELE VENTRE, ORONZO LIUZZI, ANTONIO SPAGNUOLO, GIOVANNA GENTILINI, ALFONSO LENTINI, GUIDO CASERZA, ELEONORA BELLINI, PIO TARANTINI, TOMASO BINGA, GRAZIA CALANNA, ALDINO LEONI, IVANO MUGNAINI, CARLA BERTOLA – ALBERTO VITACCHO, CETTA PETROLLO, TIZIANA COLUSSO, LAMBERTO PIGNOTTI
Nadia Cavalera, nata a Galatone (Lecce), dal 1988, dopo una parentesi di 10 anni a Brindisi, vive a Modena. Poeta, giornalista, saggista, artista del Superrealismo allegorico, ha fondato e diretto per vent’anni, con Edoardo Sanguineti, la rivista ≪Bollettario≫, e per quindici anni il Premio Alessandro Tassoni. È tra i protagonisti (unica donna in poesia), di Terza Ondata, ultimo movimento d’avanguardia del Novecento (a cura di F. Bettini e R. Di Marco).
Ultime pubblicazioni: Eremita, di Antonio Galateo (cura e traduzione dal latino), 2020, Liber ex libris. Endecaversi (2022), Lessico e cibo famigliari. Le mie prime cinquemila parole (2022), Chiamata contro le armi.3 sessanta poet* reclamano la pace 2022).
Da anni si batte per il progetto etico-linguistico Umafeminità, quale antidoto contro la violenza dell’umanità. Primo step: l’antologia Umafeminità (2014), Secondo step: La filosofia dell’umafeminità (work in progress).
1 Pingback