Spazio di Claudia Zironi | L’impulso naturale di Tinka Volarič
Ho ascoltato dalla viva voce di Tinka Volarič le sue poesie in un luogo dove il risonare delle parole era tutt’uno con l’ambiente naturale di una radura tra i boschi sloveni, al festival di Čepovan. A leggere le traduzioni in italiano di Michele Obit, che troverete più sotto, era il poeta Francesco Tomada. Tinka mentre leggeva era la luna, il capriolo, l’albero, in una vibrante trasfigurazione sciamanica. Tinka canta la natura e la magica possibilità di ritrovarci in essa in armonia, liberi dall’antropocentrismo, di nuovo in pace, in ascolto.
Qui vi proponiamo quattro testi inediti di Tinka Volarič, in traduzione italiana di Michele Obit:
KONSTELACIJA
Luna se je približala
nasvetlejši zvezdi v ozvezdju bika.
Črna bikova senca na pašniku
je dvignila glavo.
COSTELLAZIONE
La luna si è avvicinata
alla stella più luminosa della costellazione del Toro.
L’ombra nera del toro al pascolo
ha sollevato la testa.
*
VZGIB
Šele ko se ustaviš.
Šele ko nekaj časa stojiš
in si pri miru. Šele ko
se zaveš položaja
svojega telesa, obviselih rok,
nog v polkoraku. Šele ko
stanjšaš dih in razširiš oči in ko
daš videti tudi ušesu. Šele ko začne vate
mezeti večerna vlaga jeseni
in nosnice dražiti sočna mokra trava
in ko se šele takrat v tvoje telo
usloči to, kar ga obkroža.
Šele takrat začutiš.
Njeno opreznost začutiš v sebi,
glavo, ki se obrne za vsakim šumom.
Njen korak začutiš v sebi.
Njen upognjeni hrbet začutiš v sebi.
V tebi se podaljša njen vrat
v njen smrček v tebi. V tebi
se izpotegnejo ne veliki
rogovi. Že je vsa v tebi,
diha, žveči, trzne,
srna, ki jo gledaš.
In skoči.
Jutri bodo na tem travniku
že štiri.
IMPULSO
Solo quando ti fermi.
Solo quando per un po’ resti fermo
e sei in pace. Solo quando
sei conscio della posizione
del tuo corpo, delle braccia pendenti,
i piedi a mezzo passo. Solo quando
affili il respiro e spalanchi gli occhi e quando
dai a vedere anche all’orecchio. Solo quando in te inizia
a stillare la tarda umidità d’autunno
e la succosa rorida erba a stuzzicare le narici
e solo quando nel tuo corpo
s’inarca ciò che lo circonda.
Solo allora l’avverti.
La sua circospezione percepisci in te,
la testa che si volta a ogni rumore.
Senti il suo passo in te.
In te la sua schiena percepisci.
In te s’allunga il suo collo
nel suo muso in te. In te
si distendono non grandi
corna. È già tutto in te,
respira, rumina, strattona,
il capriolo che stai guardando.
E salta.
Domani su questo prato
saranno già in quattro.
*
VEČERNI SPREHOD V DVEH DELIH
Odidem skozi večer,
skozi stari sadovnjak,
drevesa se nagnejo v levo
in med njimi se zdrzne silhueta.
Obstoji v desno
in s tem vse uravnovesi –
popek sveta je košček sadeža
v njenem grlu.
Pogoltnem slino,
moj zadnji premik,
preden postanem jablana.
Le tako lahko tiho opazujem,
kako mlada srna pod našimi vejami
nemoteno grizlja po planetariju,
ko šteje drobne utrinke jabolk.
Odidem skozi večer.
Nad mano melišče,
po melišču drsenje korakov.
Z zadnjim premikom se spremenim
v cesto pod svojimi nogami,
pod nogami vseh,
da le ne bi prestrašila nikogar,
ki bo naslednji stekel čezme.
Teče ritmično, poudarja prve zloge,
ima dolga ušesa.
Naslednji teče sloko in neslišno,
a zastane,
cesta diši sumljivo
in preglasi preganjanega.
Lisjaka pogoltne hrib,
zajca pogoltne travnik,
koraki pa, ko jih zganem,
niso več koraki človeka.
PASSEGGIATA SERALE IN DUE TEMPI
Me ne vado nella sera,
passando per un vecchio frutteto,
gli alberi chini a sinistra
e tra essi una figura che si muove veloce.
Si ferma sulla destra
e così facendo raddrizza tutto.
L’ombelico del mondo è un pezzo di frutto
nella sua gola.
Inghiotto la saliva,
il mio ultimo movimento
prima di diventare melo.
Solo così posso in silenzio osservare
come il giovane capriolo sotto i nostri rami
indisturbato rode per il planetario
mentre conta i piccoli bagliori dei pomi.
Me ne vado nella sera.
Sopra di me un mucchio di detriti,
dopo il mucchio uno scivolare di passi.
Con l’ultimo movimento divento
la strada sotto i miei piedi,
sotto i piedi di tutti,
per non spaventare quelli
che poi passeranno su di me.
Corre a ritmo, accentua le prime sillabe,
ha lunghe orecchie.
Quello successivo corre curvo e silenzioso
ma resta indietro,
la strada odora in modo sospetto
e soverchia il perseguitato.
La volpe è inghiottita dal monte,
la lepre dal prato,
i passi, però, quando mi muovo,
non sono più passi umani.
*
POMLADNI GOZD
Pomladne sence dreves,
golih do lubja,
razlistanih, bolj vertikalnih
kot kdaj drugič,
sidrajo drevesa v zemljo.
Sence so močnejše od jeklenih konstrukcij,
drevesa zadržujejo pred tem, da bi se
izruvala, naredila korak, dva,
pridobila na hitrosti, se v levih in desnih zavojih
spustila po bregu
in pritekla v dnevne sobe doli v vasi.
Tam bi se razrasla v gozd,
skoraj neprehoden,
po katerem bi čez čas
začel legati jelenji ruk,
legati na plasti lubja,
legati na plasti podrasti,
podrasti pod plastmi tapet, beleža, parketa,
preraščati zvoke hiše, ki jih ljudje
poznajo bolje od zvokov lastnega telesa.
Sence, močnejše od jeklenih konstrukcij,
so njihova ideja,
le zato, da jim nikoli ne bi bilo treba
postati neznani zvok,
plast v gozdni podrasti.
BOSCO PRIMAVERILE
Ombre primaverili di alberi,
nudi fino alla corteccia,
sfogliati, più verticali
di altre volte,
àncorano gli alberi alla terra.
Le ombre sono più forti delle costruzioni in acciaio,
trattengono gli alberi perché
non si sradichino, non facciano un passo, due,
non acquistino velocità e scendano le svolte
a sinistra e a destra lungo il versante
per giungere nella sala da pranzo in paese.
Là crescerebbero come bosco,
quasi inaccessibile,
per il quale dopo un po’ inizierebbe
a espandersi il bramito di un cervo,
a estendersi sullo strato di corteccia
sullo strato del sottobosco,
del sottobosco sotto lo strato di carte da parati, calce bianca, parquet,
a ricoprire i rumori della casa che le persone
conoscono meglio dei rumori del proprio corpo.
Le ombre, più forti delle costruzioni in acciaio,
sono una loro idea
solo perché non debbano mai
diventare un rumore estraneo,
uno strato nel sottobosco.
*
Tinka Volarič è illustratrice e poetessa. Il suo lavoro principale è illustrare libri e realizzare illustrazioni di edizioni destinate a bambini e adulti (compresi libri illustrati d’autore), album in CD, raccolte di poesie, guide di musei e copertine di opere letterarie, nonché opere di scienze umane e sociali. Ha partecipato a mostre personali e selezioni collettive sia in Slovenia che all’estero. Ha partecipato a diverse biennali di illustrazione a Lubiana, Zagabria, Belgrado e Bratislava. È membro dell’Associazione Slovena delle Società di Belle Arti. Nel 2013 ha vinto il premio di miglior giovane scrittrice di letteratura. L’anno successivo è stata pubblicata la sua raccolta di poesie di esordio Krožnice večglasnih tišin (Circoli di silenzi polifonici). Vive e lavora a Štanjel e a Most na Soči, in Slovenia.
03/09/2021 alle 13:45
fortunato averla sentita tanto vicina