Spazio | I libri che consiglio di Claudia Zironi | Alter di Christian Sinicco, collana di poesia Nereidi, Vydia Editore, 2019, con prefazione di Giancarlo Alfano
Prima legge: Un robot non può recare danno agli esseri umani,
né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento,
gli esseri umani ricevano danno
Issac Asimov “I robot e l’Impero”
Dati i presupposti della mia rubrica “Spazio” e data la mia innata passione per la fantascienza che fin da piccola mi ha fatto esplorare molti ambiti della materia – dal fumetto, alla narrativa, al cinema, alla serie tv, ai libri di fisica divulgativa – non potevo certo non leggere e non apprezzare Alter di Christian Sinicco. Al di là del valore poetico dell’opera, il mio apprezzamento va anche alla visionarietà apocalittica e ri-generativa di Sinicco che canta la catastrofe dell’uomo, incapace di stare al passo con se stesso, per poi – contrariamente alla più classica tradizione in materia che vede sempre la macchina contrapporsi all’uomo per cercare di renderlo schiavo, come, ad esempio, in 2001 Odissea nello spazio o in Matrix, o come le naniti in Stargate, i Cyborg in Star Trek e i Siloni in Battlestar galactica, e via dicendo… – cantarne la felice cyber-rinascita in un poemetto che ha origini disorganiche (le due sezioni La città esplosa e Alter sono state scritte in epoche, con tempi e con intenti diversi) ma che è perfettamente assemblato in coerenza di voce, di paziente impianto grafico in calligrammi e di cronologia. Sinicco medita sui grandi temi e getta semi per i lettori – novello Comandante Ed Straker che dalle puntate di UFO sugli schermi anni ’70 proponeva in mainstream tematiche quanto mai scomode e difficili per l’epoca – suonando ipnoticamente la parola con un rafffinato gioco di allitterazioni, in una tragica epopea umana dal finale non si sa se lieto ma che di certo prevede per gli eredi dell’antropocene un to be continued…, dalla quale vi propongo in lettura una sequenza di mie estrapolazioni dalle singole poesie:
…
una città esplosa
di colpo e frenetica
su orizzonti di cielo
con la velocità della bomba
(e in sussulto
in preghiera
calma, il fluido denso
annegare nel caldo violetto di una
radiazione)
l’universo
una città nella stella e
vuoti erodere i motori come vento
tra rovine di civiltà, al collasso
i vapori salire per ricadere
come pioggia,
atomi… fra le ceneri gas di vestiti,
bambini dalle teste dorate rotolanti
nella sabbia, indossare nudi questo bacio
…
ma il tempo non parla,
non c’è
nessuno che pensi,
non c’è
il tempo
…
eravamo il piacere infinito,
eravamo rive e orbite di luce,
siamo un incidente di nuclei e di sistemi,
siamo una combinazione di molecole
replicanti e cangianti,
siamo stati un uomo deserto di sé,
siamo stati un’esplosione,
vogliamo essere un grembo
tra il prima e il dopo,
vogliamo essere una progressione
…
il centro di controllo mi dice dal satellite
che verrà l’angelo dell’embrione solare
e supererà tutti i modelli,
verrà l’angelo distruttore di fuoco
che polverizzerà il mondo
il corpo
ma non aver paura
ultimo uomo
dopo di te
l’angelo dell’embrione solare
brucerà il vento e scoprirà
l’osso del mondo,
il vento di ciliegie
sarà
stella
…
alter è il mio nome,
non progettano più automazioni
macchine del più che volevano il cielo,
macchine del più, voluminose e volanti
io posso camminare e ho visto una fragola:
nei campi della produzione
ha i segni di una ferita,
sarebbe un alfabeto fuori di sé
fino a toccare le sue prime parole,
ha il sapore della bocca
mentre è contro di me,
…
io sono seduto nella sua pioggia di spore
sognando di essere una montagna e sento
il cielo tutto intorno, intoccabile, pieno di
stami, liquido come un torrente, coagulato
come l’universo prima della mia comparsa
…
Christian Sinicco è nato a Trieste nel 1975. Nel 2002 diviene caporedattore di “Fucine Mute”, tra i primi periodici multimediali ad essere iscritto nel Registro Stampa in Italia (1998), dove avvia il progetto di catalogazione della poesia delle nuove generazioni; intervista anche alcuni tra i poeti italiani più significativi, come Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani e Franco Loi. Ha pubblicato: Passando per New York (LietoColle, 2005; prefazione di Cristina Benussi), la plaquette Ballate di Lagosta Mare del Poema (CFR, 2014; introduzione di Alberto Bertoni e nota di Cristina Benussi) e il libro d’arte Città esplosa (Prova D’Artista / Galerie Bordas, Venezia 2016) poi contenuto in Alter (Vydia, 2019; introduzione di Giancarlo Alfano). Le sue poesie sono state tradotte in bielorusso, catalano, croato, inglese, lettone, olandese, sloveno, spagnolo, tedesco e turco. Attualmente dirige “Poesia del nostro tempo – poesiadelnostrotempo.it” ed è redattore di “Midnight Magazine” e “Argo”, per cui ha curato anche l’indagine sulla nuova poesia dialettale L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti in dialetto e in altre lingue minoritarie (1950-2013) (Gwynplaine 2014) e gli annuari di poesia. Si occupa di lingue e dialetti nelle giurie dei premi “Giuseppe Malattia della Vallata” e “Pierluigi Cappello”, dirige il piccolo festival “Ad alcuni piace la poesia” (Montereale Valcellina, PN); a Trieste ha fondato il gruppo di poesia “Gli Ammutinati” e, in seguito, la Lips – Lega Italiana Poetry Slam, di cui è stato presidente, nonché ha diretto alcuni festival, tra cui “Iperporti – Scali Internazionali di Letteratura”. Sulla rivista “in pensiero” è possibile ascoltare un estratto di Alter interpretato dall’autore in occasione di una performance assieme alla rock band Babygelido: http://www.inpensiero.it/archives/1877. Inoltre sul suo spazio Soundcloud è presente una registrazione effettuata dal musicista Stefano Muzzin: https://m.soundcloud.com/christian-sinicco-626203606/christian-sinicco_citta-esplosa
Il suo sito web: https://christiansinicco.wordpress.com
16/09/2021 alle 17:07
sono in altri universi che cerco le lingue