Spazio di Claudia Zironi | 21 marzo femminile-locale: una mappatura

         

Quest’anno, per la giornata mondiale della poesia, ho scelto di tenere lo sguardo sul locale, sull’ambito bolognese, e in particolare sulle donne: le donne bolognesi che scrivono poesia.

Come sapete la vocazione di Versante Ripido è sempre stata la diffusione, per dare visibilità e voce a chi si dedica a un genere letterario poco considerato sia dalle librerie che dai lettori. La mia personale vocazione è rivolta verso il riconoscimento, in particolare, della voce delle donne, cosa che ritengo urgente e necessaria in un periodo in cui la globalizzazione, le tensioni internazionali, il rifluire ideologico verso la destra e il conservatorismo stanno rendendo ogni conquista e ogni diritto sempre più opinabile, ridiscutibile, aleatorio. La critica poetica italiana del novecento ha soffocato le donne nell’oblio, mentre per fortuna nel ventunesimo secolo non si può negare che le cose stiano andando diversamente, ma non bisogna abbassare la guardia perché ancora la voce delle donne in letteratura non arriva davvero forte come quella degli uomini.

Dunque, tornando al mio lavoro, poiché l’ambito che mi è più familiare è quello bolognese, ho tentato una mappatura delle voci poetiche femminili della zona, prima definendo i criteri, poi studiando un format che desse loro risalto.

I criteri, mi sono detta, sono l’inclusività, l’accoglienza, la “festa” – punto di contatto tra sé e il mondo – e l’amore per i versi. Pertanto qualunque donna – ho però circoscritto l’ambito alle viventi – nata o residente o che lavora o ha lavorato (in senso artistico) per lungo tempo a Bologna o provincia che scriva poesia in modo assertivo, consapevole, responsabile e raggiungibile dai lettori (o come altro dire lo scrivere strutturato, non mosso da intenti diaristici e di sfogo, attingendo agli attrezzi della cultura letteraria oltre che del talento, senza usare l’inadatta parolaccia “professionale”?), in qualunque stile lo faccia, può entrare nel mio censimento. Ovviamente deve essere tra le mie conoscenze, personali o letterarie, perché andare oltre richiederebbe un impegno corale che al momento non mi sento di innescare.
Non ci sono intenti critici in questo lavoro, semmai celebrativi, che vi propongo, scusandomi con le (involontariamente, per ignoranza o dimenticanza) eventuali escluse. La lista, come vedrete, è piuttosto nutrita, con oltre 70 nomi, ed eterogenea, contando donne più note, altre meno, alcune impegnate come professioniste o come volontarie per lo studio o la diffusione della poesia, della letteratura e dell’arte, altre magari impegnate in ambiti più ristretti. Poi ci sono quelle che si dedicano all’ambito sociale come pacifiste o attiviste per i diritti lgbt o per il femminismo o altre cause ancora, quelle con il faro della fede, quelle impegnate più che in poesia in altre arti, come la musica, le accademiche e le metalmeccaniche. Alcune giovani, altre che non lo sono più.
Molte delle poete in elenco sono già state protagoniste di articoli o di eventi di Versante Ripido e basterebbe digitare i nomi nella barra di ricerca di questo blog o del sito della fanzine per ottenere materiale di approfondimento: ho cercato comunque di inserire qualche link utile. Tutte le notizie e le foto sotto riportate sono state tratte da pubblici siti internet, i versi sono scelti a mio gusto.

Buon 21 marzo e buona poesia!

 

Le poete di Bologna

 

 


 

Anna Agostini

“Vengo da te con i pensieri tutti, con i silenzi, con le lacrime”

 

Anna Agostini, nata a Bologna il 08/08/1956. “Credo fermamente che la Poesia oltre a DIRE debba DARE. Dare emozione ma anche sostegno, conforto e luce nei momenti bui attraverso un colloquio o, meglio, un dialogo fatto di riflessioni profonde con la parte più intima di noi stessi.”

 

 


 

Anna Albertano

“Istantanee sfocate/ di stagioni perdute/ di appuntamenti/ tra altre possibili storie”

 

Anna Albertano, nata a Cuorgnè (Torino), vive prevalentemente a Bologna, dove si è laureata in Drammaturgia al Dams. Autrice di romanzi, racconti e poesie, ha vinto nel 1988 il 2° premio al Festival Internazionale del Cinema di Torino, col mediometraggio Silk Shaek di cui è sceneggiatrice e regista. Dall’inizio degli anni novanta, ha presentato in Italia su diverse riviste, scrittori libanesi, algerini, tunisini, curdi, bosniaci, conosciuti all’estero, incontrando fra gli altri Nagib Mahfuz. Collabora a pubblicazioni varie di letteratura straniera e di cinema. Per “Linea d’Ombra”, “Primi Piani” e altre riviste ha tradotto autori stranieri e incontrato scrittori e poeti fra cui Dacia Maraini, Milo De Angelis, Antonia Arslan, Edith Bruck. Ha pubblicato i romanzi Progressivo silenzio (Synergon, 98), Notre-Tanz (Culture di confine, 2002), la pièce teatrale Dialoghi di un mattino di fine millennio (Zeicon Teatro, 2006), il romanzo sulla ex Jugoslavia La notte di San Giorgio (Giraldi Editore, 2007), Dando il blu (2009), la pièce teatrale Dialoghi di un mattino di fine millennio (2006), il romanzo epistolare Lettere d’Occitania (2015), le raccolte di poesia Stagioni promesse (2013) e Polonaise (2018).

 


 

Silvia Albertazzi

“Ancora/ mi sorprende la vita/ mentre progetto/ qualcosa d’altro.”

 

Silvia Albertazzi insegna Letteratura dei paesi di lingua inglese e Storia della cultura inglese all’Università di Bologna. È autrice del primo testo di teoria postcoloniale apparso in Italia, Lo sguardo dell’Altro (Carocci, 2000) e, sempre per Carocci, sullo stesso argomento, La letteratura postcoloniale. Dall’Impero alla World Literature (2013). Per Laterza ha pubblicato Introduzione a Lawrence (1988) e La letteratura fantastica (1993); per gli Editori Riuniti, Bugie sincere. Narratori e narrazioni 1970-1990 (1992); per Einaudi, i capitoli su Settecento e Ottocento della Breve storia della letteratura inglese a cura di Paolo Bertinetti (2004). Negli ultimi anni si è occupata del rapporto tra narrativa e fotografia, e di storia culturale britannica in saggi apparsi su varie riviste e nei volumi, Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea (Le Lettere, 2010); Belli e perdenti. Antieroi e post-eroi nella narrativa contemporanea di lingua inglese (Armando, 2012); Letteratura e fotografia (Carocci, 2017); Leonard Cohen. Manuale per vivere nella sconfitta (Paginauno, 2018); Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito 1956-1967 (Paginauno, 2020). Collabora con Alias e il Manifesto.

https://fanzine.versanteripido.it/?s=silvia+albertazzi

https://youtu.be/g3hmgyew230?si=amuwnkrDMsPSznwN

https://fanzine.versanteripido.it/newsletters/versante-ripido-story-gli-eventi-a-bologna-2013-2020/

 


 

Sabrina Barbuti (Petronella Ortmann)

“Non sono nata per il nulla ma che cosa mi impedisce di volare? Per favore abbracciami.”

 

Bolognese, over 50 (l’età una donna non la dice, ma lei sì!), un part-time da contabile e il resto della vita a scrivere poesie. Anzi, a disegnarle, montarle, tagliarle e incollarle.
Un alter ego. Questo è Petronella Ortmann. Da un lato c’è Sabrina Barbuti, di professione impiegata amministrativa, che ogni giorno macina numeri e fa quadrare i conti. Dall’altro ecco un nome che prende ispirazione dalla figura della facoltosa moglie di un mercante di sete olandese del ‘600 nota per la sua potente passione per le case delle bambole che la portò a farne costruire una ora esposta al Rijsk Museum di Amsterdam: pseudonimo per un’attività artistica molto particolare e trasversale, che parte dalla poesia visiva e si interseca con il collage fotografico includendo (sì, perché è tutta una questione di inclusione) la presenza simultanea della scrittura e delle immagini su oggetti e superfici di vario genere, ma anche tecniche come il kirigami giapponese (kiru = tagliare e kami = carta) usato per esempio nei suoi “Quaderni del cuore”.

 


 

Chiara Bernini

“non mi si dica che sono adorabile”

 

Chiara Bernini nasce a Pesaro il 19 luglio 1992. La sua prima esperienza in campo poetico è a Firenze, nel febbraio 2010, in occasione de “i colloqui fiorentini”. Nel 2011 consegue il diploma di liceo linguistico a Pesaro e nello stesso anno si iscrive alla facoltà di Lettere e filosofia di Bologna. La sua prima lettura pubblica è nel dicembre 2012 allo Spazio In2, un circolo arci nel centro di Bologna. Successivamente partecipa all’organizzazione di SPAZIODIVERSI, una serie di incontri svolti nel bar “Spaziocafè” di via 100300 nei quali giovani poeti si riuniscono davanti a un piccolo pubblico e leggono le loro produzioni. Prende poi parte all’organizzazione di “Bologna in lettere”, un festival di letteratura svoltosi l’8 giugno 2013 e ideato da Enzo Campi, nel quale gestisce la sezione “letteratura in fasce”. Nel giugno del 2013 partecipa al CERTAMEN organizzato dall’università, arrivando seconda, e a luglio dello stesso anno, in occasione di Parco Poesia, viene presentata tra i poeti giovani da Alberto Bertoni. Nell’autunno del 2013 prende parte a un evento organizzato alla trattoria “Montesino” da Giancarlo Sissa per discutere il tema della violenza di genere. Si classifica fra i sette finalisti del Premio Rimini nel marzo 2014. A giugno 2014 ritorna con la seconda edizione di Bologna in Lettere, e nello stesso periodo entra a far parte della redazione della versione online del giornale di poesia Atelier.

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Rita Bonetti

“Sono niente si sa/ le cose accumulate in una vita/ lo leggo sempre/ ogni giorno/ nei sottotitoli”

 

Rita Bonetti è nata a Bologna, dove vive, si è laureata in Archeologia, indirizzo Preistoria, presso l’Università degli Studi di Ferrara. I suoi testi sono apparsi in riviste, lit-blog e in numerose antologie, anche legate a premi letterari. I suoi versi sono stati selezionati nello spazio La bottega della Poesia de “La Repubblica” (Bologna Maggio 2019; Gennaio 2020)-(Milano Giugno 2021). Ha pubblicato: Ho seminato perle nella tempesta– Urso Editore 2019; Persiane Blu -Armando Siciliano Editore 2019; D’amore e di altre storie-Bertoni Editore 2022. La sua opera ha ottenuto riconoscimenti in numerosi premi letterari.

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Miriam Bruni

“il suo corpo/ oggi/ è un tempio/ sotto il mare…”

 

Miriam Bruni (1979) è nata e cresciuta a Bologna, ha due figli e ama raccogliersi frequentemente passeggiando e fotografando la Natura, come se questo fosse la carezza cercata, la carezza mancata. Ha frequentato il Liceo Linguistico Malpighi e la Facoltà di Lingue e Letterature straniere moderne, abilitandosi per l’insegnamento della Lingua Spagnola. Autrice de’ “Cristalli” 2011,“Coniugata con la vita. Al torchio e in visione” 2014, “Credere nell’attesa”, “Così” 2018, “Falesìa” 2019, “Concentrati sul cromosoma celeste” 2022, “Cuanto cuesta vivir” 2022, “Guardarlo ancora” 2022. È direttrice artistica dell’Officina Culturale di Livergnano (Pianoro, Bo) e del Jardìn de Palabras di Bazzano in Valsamoggia (Bo), promuovendo l’arte in tutte le sue forme. Collabora con la rivista web Millecolline.

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Valeria Cagnazzo

“Scrivo sempre della morte degli altri,/ ma come si trattasse di un altro destino, quello dei/ tarassachi, in preda al vento”

 

Valeria Cagnazzo (1993) è medico in formazione specialistica in Pediatria e giornalista pubblicista. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro di poesia, “Inondazioni” (Capire Edizioni), vincitore del Premio Le Stanze del Tempo della Fondazione Claudi 2018 e del Premio Elena Violani Landi 2018 per gli inediti e finalista del Premio Pordenonelegge I poeti di vent’anni nel 2020. Nel 2022 per gli inediti ha vinto il Premio Carlo Bo – Giovanni Descalzo e nel 2023 il Premio Elio Pagliarani. Sue poesie sono comparse su riviste cartacee (Poesia Crocetti editore) e online. Collabora con l’agenzia stampa Pagine Esteri.

 


 

Martina Campi

“che strano modo/ di contare gli anni/ e insieme perdere l’arto/ della meraviglia”

 

Martina Campi è fondatrice, insieme al compositore e musicista Mario Sboarina, del progetto di musica e poesia Memorie dal SottoSuono – The poetry music experience nel quale si fondono reading poetico, elettronica, jazz/ambient, contaminazioni afro e accenni di musica popolare; di Marzo 2016 l’omonimo album. Ha pubblicato: Se le avventure fossero giorni (Howphelia 2021), ( ) Partitura su riga bianca (Arcipelago itaca, 2020), Quasi radiante (Tempo al libro, 2019), La saggezza dei corpi (L’arcolaio, 2016), Cotone (Buonesiepi Libri 2014), Estensioni del tempo (Le Voci della Luna Poesia, 2012); è presente nella plaquette È così laddio di ogni giorno (Corraino Edizioni, 2015, a cura di Niva Lorenzini). Fin dalla prima edizione del 2013 fa parte del comitato organizzatore del Festival Bologna In Lettere.

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Julka Caporetti

“viva il futuro, viva quel treno”

 

Julka Caporetti è nata a Imola il 25 aprile 1975, vive a Bologna.
Di formazione pedagogica, lavora con i bambini da zero a tre anni.
Si occupa di certificazioni di disabilità, di sostegno su bimbi molto piccoli con gravi patologie e di supporto psicologico alle famiglie.
Ha pubblicato la silloge poetica Nel guscio e  il romanzo Tango sul fango.
Capriole finite bene (Il seme bianco ed., 2017), opus prosastica, è il suo ultimo lavoro.

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Rosalba Casetti

“camminavo per camminare, nel presente/ che fluiva immobile, con un suo ritmo segreto”

 

Laureata in Sociologia presso l’Università di Trento, sua città natale, si è poi trasferita a Bologna dove ha svolto la sua attività professionale d’insegnante, proseguendola attualmente nell’ambito del volontariato. Ex presidente del CCM dell’Ospedale S.Orsola-Malpighi, che si occupa dei controlli di qualità dal lato dell’utente, fa parte del Consiglio dell’Associazione AIAS di Bologna.
Questi interessi si manifestano anche nella sua poesia, rivolta con grande sensibilità a temi contemporanei socio-politici, oltre a quelli relativi alla sfera personale ed esistenziale. Nel 2006 ha vinto il premio speciale della giuria “Venanzio Reali” e l’anno successivo il primo premio Miramare città di Rimini, il premio Tapirulan seconda classificata, il premio Livio Rapparelli, prima e seconda classificata, il premio Tortoreto alla Cultura, terza classificata.
Partecipa ai lavori del Laboratorio di parole, presso il quartiere Pilastro di Bologna e, per la pubblicazione del Laboratorio stesso, cura la rubrica “Il poeta del mese”.
Ha pubblicato vari volumi di poesia.

 


 

Carla Francesca Catanese

“Che la vita corre, / E io non so darle danza.// Che io sono antica,/ Infranta di memoria.”

 

Laureata in Lettere ad indirizzo Storico-Medievale, già giornalista, è curatrice e autrice (Storia della Fotografia, Narrativa e Poesia). Redattrice cinematografica di diverse testate culturali, è docente alla Università Primo Levi di Bologna, dove si occupa del rapporto tra cinema, arti visive e antropologia culturale, con particolare riferimento ai fenomeni di massa e alla cronaca giornalistica. È autrice del progetto Poeticaquotidiano (poeticaquotidiano.com), intersezione tra Prima Pagina e Linguaggi sperimentali. Ha pubblicato con la casa editrice Minerva Edizioni, il volume “Fotoricordi: viaggio tra collezioni private ed album di famiglia”. Le sue liriche sono presenti nell’antologia “Poesie del nuovo milennio” (Aletti Editore) ed è stata introdotta nel “Terzo censimento dei poeti bolognesi” (Giraldi Editore). Ha pubblicato con il gruppo Kataweb-L’Espresso la raccolta poetica “Assolo per un corpo illogico” e l’antologia di racconti “Cartavetrata”. Attiva da tempo nel campo delle Arti Visive con lo pseudonimo di Francesca Modotti, è interprete e attivista della cultura digitale, senza dimenticare le radici storico/analogiche. È stata finalista della terza edizione di REW[f], il festival internazionale ROMAEUROPA WebFactory 2011, per la sezione tweeteratura. Nel 2018 ha vinto la XVI° Edizione del Premio Letterario Navile, sezione Poesia, indetto dal Comune di Bologna. Nel 2021 ha pubblicato MEDIO EVA (Terra d’ulivi edizioni) che ha ricevuto il Premio speciale del Presidente di giuria nel concorso “Bologna in lettere”, inoltre, una poesia della raccolta è risultata finalista nella sezione D (Poesia orale e performativa) del suddetto premio.

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Carlotta Cicci

“i pipistrelli si lasciano andare/ in picchiata. come piccolissimi/ crocifissi”

 

Carlotta Cicci poeta, fotografa, videomaker, illustratrice, nata a Roma nel 1984, vive e lavora – per ora – a Bologna.
Ha illustrato nel 2014 il libro per bambini CAIO, LO SPAVENTAPASSERAIO per Eunoedizioni. 
Ha curato riprese e fotografia del cortometraggio PARLIAMO D’AMORE (in treno) prodotto dal Teatro delle Ariette nel 2016; ha curato montaggio e fotografia per il film ACQUA SALATA nell’ambito del progetto TERRITORI DA CUCIRE 2017, progetto del Teatro delle Ariette per la Valsamoggia. Ha realizzato fotografia e montaggio per il progetto video CERCANDO ITACA, UN’ODISSEA IN VALSAMOGGIA nel 2018. Ha realizzato vari video dedicati a eventi istituzionali e laboratori culturali tra Bologna e provincia. Suoi progetti fotografici: M-MILANO , R-ROMA, T-TRANSITO, V-Voci del mio viso. Cura montaggio e fotografia del format TV settimanale SPIMO’ In onda su TRC Modena da aprile 2018. 
​Nel 2018 ha curato color-grading, fotografia, edizione e montaggio del progetto di cortometraggi DRAPPI ROSSI prodotto dalla CGIL di Modena. Nel 2019 cura fotografia e montaggio del documentario dedicato all’artista CONCETTO POZZATI: A CHE PUNTO SIAMO CON I FIORI?. Sempre nel 2019 cura la realizzazione di cortometraggi dedicati a giovani artisti dell’area bolognese nell’ambito del progetto DEGENZE ARTISTICHE promosso dalla Fondazione Sant’Orsola di Bologna. Infine nel 2019 fotografia e color grading del docu-film L’ISOLA DELLA TEMPESTA nell’ambito del progetto Territori da Cucire Ed. 2019 del Teatro delle Ariette.
Nel 2020 cura fotografia e color-grading del documentario STRANIERI? progetto del Teatro delle Ariette per il comune di Castelfranco Emilia, nell’ambito del progetto EX.TRA. Nel 2021 ha curato edizione, montaggio e color-grading della docuserie in 14 cortometraggi LA CURA, prodotta dalla Fondazione Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Sempre nel 2021 ha curato fotografia, assistenza montaggio e color-grading del film LET’S KISS – FRANCO GRILLINI, STORIA DI UNA RIVOLUZIONE GENTILE per la regia di Filippo Vendemmiati, selezionato in concorso Festival del Cinema di Roma, ottobre 2021, vincitore dell’ITALIAN FILM FESTIVAL BERLINO 2021 e del Festival MENTELOCALE 2021, Premio Speciale TERRAVIVA FILM FESTIVAL 2022,  “Best Show” al LGBTQ Unbordered International Film Festival del Delaware USA 2022, NASTRO D’ARGENTO 2022 “cinema del reale”.
Ha curato nel 2023 fotografia montaggio e color correction del documentario DA UN MONDO ALL’ALTRO Eraldo Affinati, scrittore e insegnante. 
Nel mese di luglio 2022 pubblica la sua opera prima in poesia: Sul banco dei pesci (L’arcolaio editrice) con prefazione di Alberto Bertoni. Libro segnalato e finalista in vari premi oltre a ricevere il Premio Internazionale di Poesia Guido Gozzano 2023 opera prima.
A ottobre del 2023 è uscita la sua seconda raccolta di versi: Grado Zero per MC Edizioni, con una nota di Pasquale Di Palmo. 

 


 

Paola Elia Cimatti

“Questa prima parola che non so/ dire – ma che per nulla al mondo/ potrei tacere.”

 

Paola Elia Cimatti è nata in un piccolo paese della Romagna, è impegnata nell’associazionismo e nel sociale. Dal 2006 fa parte del “Gruppo ’98 Poesia” di Bologna con cui ha pubblicato nel 2016 Della propria voce (a cura di Leila Falà) e In dialogo (2018) per Qudulibri. Dal 2008 ha avviato l’antologia online Perle Rare, che raccoglie scritti sull’esperienza della diversità di autori celebri o sconosciuti. Nel 2016 ha vinto il premio della rivista “Le Voci della Luna”  per la sezione “Cantiere”. Con la raccolta di racconti inediti Lo sguardo di Bianca nel 2020 ha vinto il Premio Letterario Nazionale Clara Sereni.

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Mara Cini

“un ciuffo di iris/ si torce a ideogramma,/ appassito, in dicembre”

 

Mara Cini è nata e vive a Lagune di Sasso Marconi. Ha studiato all’Istituto d’arte e al DAMS di Bologna. Lavora in una biblioteca pubblica.
Collaboratrice di storiche riviste sperimentali come “Tam Tam” diretta da Adriano Spatola e Giulia Niccolai, “Mini” diffusa nel mondo da Franco Beltrametti, “Il poesia illustrato” di Corrado Costa, è da tempo redattrice di “Anterem”.
Ha partecipato a letture e incontri di poesia (tra gli altri “romapoesia” e “Biennale di Venezia”) e a collettive di scrittura visuale.
Ha pubblicato: e film introverso e film chimico (il periplo, 1976); Scritture (North Press, 1979) ora visibile su http://www.gianpaologuerini.it/b_aboutyou/2_guests/pdf/cini.pdf; La direzione della sosta (Tam Tam, 1982), Anni e altri riti (Anterem, “Premio Lorenzo Montano”, 1987), Dentro Fuori Casa (Anterem, 1995) Specchio convesso, con Rita Degli Esposti e Paolo Mazzucchelli (Anaeditrice, 2006); racconti in: Narratori delle riserve a cura di Gianni Celati (Feltrinelli, 1992), Racconta 2 (La Tartaruga, 1993) e diversi lavori di microeditoria “artigianale”.
Nel 2015 la Chicago Quarterly Review ha pubblicato traduzioni di sue poesie a cura di Olivia Sears, l’Atelier InSigna ha realizzato due libri d’artista con suoi frammenti testuali.

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Marcella Colaci

“Eccomi nuda,/ di una nudità disarmante”

 

Marcella Colaci nata a Galatina LE nel 1962 residente a Bologna dal 1979. Artista poliedrica ha nel suo passato un laboratorio dove crea maschere di cartapesta e cuoio e che verranno esposte in molte Gallerie d’Arte a Bologna, Venezia, Lecce, nella sua stessa sua città natale Galatina e parteciperanno al Festival Internazionale del Teatro di Avignone. Dal 1988 si dedica alla pittura esponendo in diverse collettive. Nel 2005 con il Club degli Autori di Milano pubblica le sue prime poesie. Dal 2005 al 2010 pubblica poesie in raccolte collettive con donne di tutta Italia con l’Editore Santoro di Galatina. Dal 2012 inizia la collaborazione con il Movimento Letterario “UniDiversità” diretto dalla poetessa Rossitto pubblicando nella Rivista bimestrale  “ Quaderni”. Nel 2012 per il Poetry Slam Internazionale segue il percorso itinerante in tutta Italia fin nel Salento con la “Via dei poeti”. Nel 2015 pubblica l’opera omnia di poesia e pittura “Poetica Vitale”.

 


 

Chiara Cretella

“suonava quella canzone di guerra,/ quella canzone, canzone…/ non me la ricordo, ma era bella”

 

Chiara Cretella, Dottoressa di Ricerca in Italianistica, è stata per molti anni Assegnista di Ricerca di sociologia con un progetto di studio in gender studies presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna. Fa parte del CSGE-Centro studi sul genere e l’educazione del medesimo dipartimento. Lavora come organizzatrice culturale free lance ed è stata caporedattrice della rivista di poesia e studi di genere «Le voci della luna». È autrice di numerosi saggi (sulle neoavanguardie, sulle iconografie femminili, sull’arte contemporanea, sulle scritture carcerarie, sulle controculture, sulla poesia sperimentale, sull’Ottocento ecc.), cui ha alternato una vasta attività giornalistica. Collabora con la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, per cui ha ideato e ha curato per sei edizioni la realizzazione del Festival La violenza illustrata. 

 


 

Yuleisy Cruz Lezcano

“Nella mia fronte si animano/ erbe e passeri,/ ripetono la metafora degli alberi”

 

Yuleisy Cruz Lezcano è nata a Cuba il 13 marzo 1973, vive a Marzabotto in provincia di Bologna. È in Italia dall’età di 18 anni e si è laureata in “Scienze infermieristiche e ostetricia” ed in “Scienze biologiche”.
Nel tempo libero si dedica alla scrittura di poesie e racconti, alla pittura, alla scultura e alla fotografia.
Ha partecipato a diversi concorsi letterari con riconoscimenti e apprezzamenti dalla critica. La sua poetica trae ispirazione sia dalla letteratura Europea (Rimbaud, Baudelaire, H. Hesse, F. Pessoa, G. D’Annunzio, E. Montale, G. Gozzano, P. Salinas …) sia da quella dei poeti americani e latino-americani (Edgar Lee, Walt Whitman, Rubèn Darìo, Julio Cortàzar, Alejandra Pizarnik …)
Le sue pubblicazioni: L’infanzia dell’erba, 2021 – Melville Edizioni;  Demamah il signore del deserto – Demamah: el señor del desierto, 2019 – Monetti Editore; Inventario delle cose perdute, 2018 – Leonida Edizioni;  Tristano e Isotta. La storia si ripete, 2018 – SwanBook Edizioni;  Fotogrammi di confine, 2017 – Casa editrice Laura Capone; Soffio di anime erranti, 2017 – Prospettiva Editrice; Frammenti di sole e nebbia sull’Appennino, 2016 – Leonida Edizioni; Credibili incertezze, 2016 – Leonida Edizioni; Due amanti noi, 2015 – FusibiliaLibri; Piccoli fermioni d’amore, 2015 – Libreria Editrice Urso; Sensi da sfogliare, 2014 – Leonida Edizioni; Tracce di semi sonori con i colori della vita, 2014 – Centro Studi Tindari Patti; Cuori Attorno a una favola, 2014 – Apollo Edizioni; Vita su un ponte di legno, 2014 – Edizioni Montag; Diario di una ipocrita, 2014 – Libreria Editrice Urso; Fra distruzione e rinascita: la vita, 2014 – Leonida Editore; Pensieri trasognati per un sogno, 2013 – Centro Studi Tindari Patti

 


 

Diletta D’Angelo

“So di aver avuto ogni cosa/ infinite le possibilità di sbagliare, di riprovarci”

 

Diletta D’Angelo nasce a Pescara nel 1997 e consegue la Laurea Magistrale in Italianistica, culture letterarie europee e scienze linguistiche presso l’Università di Bologna. Nel 2019 viene selezionata come autrice emergente per “RicercaBO-Laboratorio di nuove scritture” a cura di Renato Barilli, Niva Lorenzini e Gabriele Pedullà. Tra il 2019 e il 2020 è segretaria e collaboratrice del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna. Nel 2021 vince il concorso “Esordi” di Pordenonelegge. Nello stesso anno inizia la sua collaborazione con la casa editrice Industria&Letteratura come social media manager. Nel 2022 vince il premio “Ritratti di Poesia. si stampi”. È tra i fondatori del progetto “Lo Spazio Letterario” e attualmente cura l’ufficio stampa di Interno poesia.

 


 

Azzurra D’Agostino

“In matematica non sono brava./ Perdo il conto delle foglie dei rami/ e per le stelle ogni volta ricomincio da capo.”

 

Azzurra D’Agostino è nata e vive in un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano. Ha pubblicato varie raccolte di poesia (per cui ha ricevuto il Premio Carducci, il Premio Ciampi Valigie Rosse ed è stata finalista al Premio Viareggio-Repaci), e scrive per il teatro sia per adulti che per l’infanzia. Con la performance ‘Sparks’ dell’artista visiva Francesca Grilli, di cui ha curato la struttura drammaturgica, ha girato vari festival europei, tenendo laboratori con bambini di vari paesi (Finlandia, Estonia, Belgio, Olanda, Italia, Slovenia, Danimarca…). Ha pubblicato gli albi illustrati Piccoli amori, Intervista alla felicità, Luce e Poesie della neve. Ha curato Da grande voglio fare il poeta, un’antologia di poesie scritte da bambini, esiti di laboratori tenuti in tutta Italia. Nell’ottobre 2020 è uscito il suo primo romanzo: Il giardino dei desideri per ragazzi. Nel 2023 è uscito il mazzo chiromantico da lei progettato, con libretto di istruzioni, Oracolo del destino e l’albo per piccolissimi Ciao Nido!. Oltre a scrivere, conduce laboratori di poesia per persone di tutte le età.

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Manuela Dago

amare = disegnare la mappa per restare”

 

Nata in Friuli nel 1978, a dodici anni inizia a scrivere poesie, oggi vive a Bologna. Il suo ultimo libro è Poesie che non mi stavano da nessuna parte (Sartoria Utopia). Da diversi anni ha avviato una ricerca nell’ambito delle arti visive con particolare attenzione al collage e al ricamo su tessuti.

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Francesca Del Moro

“Ho stretto l’urna contro il ventre,/ pesava pressappoco come allora./ Un figlio lo contieni sempre/ e ogni minuto io contengo,/ ogni minuto sento dentro/ mio figlio che muore,/ mio figlio che decide di morire.”

 

Francesca Del Moro è nata a Livorno nel 1971 e vive a Bologna. È laureata in lingue e dottore di ricerca in Scienza della Traduzione.
Ha pubblicato svariate raccolte di poesia, tra cui Gli obbedienti (Cicorivolta, 2016), Una piccolissima morte (edizionifolli, 2017, ripubblicato nel 2018 come e-book nella collana Versante Ripido/LaRecherche), La statura della palma. Canti di martiri antiche (Cofine, 2019), Ex Madre (Arcipelago itaca, 2022), Questo posto buono (edizionifolli, 2023), Sovraliminale (Edizioni Progetto Cultura, 2023).
Ha curato e tradotto numerosi volumi di saggistica e narrativa ed è autrice di una traduzione isometrica delle Fleurs du Mal di Baudelaire (Le Cáriti, 2010) e della traduzione dei Derniers Vers di Jules Laforgue (Marco Saya, 2020). Fa parte del collettivo artistico Arts Factory e propone performance di musica e poesia insieme alle Memorie dal SottoSuono. Nel 2013 ha pubblicato la biografia della rock band Placebo La rosa e la corda. Placebo 20 Years, edita da Sound and Vision.

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Cinzia Demi

Cinzia Demi

“gennaio va vissuto da subito/ nelle ore che cominciano/ e finiscono tra scrosci di pioggia/ e lampi di arcobaleni nei soli/ freddi ai bordi delle piazze”

 

Cinzia Demi, di Piombino, vive a Bologna, dove ha conseguito la Laurea Magistrale in Italianistica.
Dirige con Giancarlo Pontiggia la collana di poesia Cleide, (Minerva). Cura per il sito culturale italo-francese “Altritaliani” la rubrica Missione Poesia. Ha pubblicato per la poesia, la saggistica e la narrativa con Prova d’Autore, Raffaelli, Puntoacapo, Carteggi Letterari, Fara, Pendragon, Minerva.
Tra le pubblicazioni in poesia Il tratto che ci unisce (Prova d’Autore, 2009); Incontri e Incantamenti (Raffaelli, 2010); Ero Maddalena e Maria e Gabriele. L’accoglienza delle madri (Puntoacapo 2013, 2015): In nome del mare (Carteggi Letterari, 2017). Per la saggistica si ricorda il volume Ritratti di poeta. Cinque anni di Missione poesia e di Un thè con la poesia (Puntoacapo, 2019). Tra le pubblicazioni parodiche Incontriamoci all’Inferno, parodia di fatti e personaggi della Commedia (Pendragon, ultima edizione 2020). È stata tradotta in inglese, francese, romeno, ungherese, arabo. Collabora con la collana AltreScritture (Puntoacapo) per le traduzioni nelle lingue neolatine. Tra gli eventi che organizza: Un thè con la poesia, ciclo di incontri con la grande poesia contemporanea (Grand Hotel Majestic di Bologna); Populonia in Arte, Festival di poesia e arti varie (Comune di Piombino). Tra gli artisti con cui ha collaborato: Raoul Grassilli, Ivano Marescotti, Gabriele Marchesini, Diego Bragonzi Bignami. È presidente di EstroVersi, associazione di promozione dell’arte e della cultura.

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Valentina Demuro

“Nessuno mi tocchi o parli/ lasciatemi sola/ alla pietà della mia terra”

 

Valentina Demuro è nata a Terlizzi (BA) l’8 febbraio 1987.
Si laurea in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro con una tesi in letteratura greca intitolata L’intelligenza di Medea. Completa il suo percorso di studi con la laurea magistrale in Italianistica, conseguita presso l’Alma Mater di Bologna con la tesi La Natura e l’Amore: note per la poesia di Giacomo da Lentini. Nel 2017 è uscita una breve silloge di poesie, Piccoli Passi, con la casa editrice DrawUP. Collabora con l’Istituto Comprensivo C. G. Cesare di Osimo, organizzando incontri di poesia per ragazzi. Ha scritto alcuni testi per l’associazione Con-Creation relativi al progetto Re-Born e per un albo illustrato da Ilaria Marrai dal titolo 26 Ottobre 2018 sul disastro del  Vaia. Nel 2019 partecipa al LudiComix di Empoli con un intervento sulle figure dell’intelligenza nella mitologia greca. Alcune sue poesie sono raccolte in Le biglie fanno rumore – antologia poetica a cura di Lorenzo Mele per il progetto Children e in I Minori Grandi – antologia poetica a cura di Antonio Nazzaro e della casa editrice Carpa Koi. Vive e lavora a Bologna.

 


 

Patrizia Dughero

“C’è un grande silenzio dove non c’è mai stato/ suono.”

 

Patrizia Dughero, di origine friulana, è nata a Trento e si è laureata in Arti Visive all’ateneo di Bologna, dove, nel 2012, ha fondato la casa editrice qudulibri insieme a Simone Cuva. È presente in numerose antologie, di racconti, di poesie e in cataloghi d’arte, anche con testi di prosa poetica. Otto le sillogi poetiche pubblicate: nel 2010 Luci di Ljubljana e Le stanze del sale (quest’ultima vincitrice al Premio Giorgi nello stesso anno), nel 2011 Canto di sonno in tre tempi, nel 2013 Reaparecidas, nel 2015 Filare i versi, nel 2016 Canto del sale, nel 2017 L’ultima foglia, nel 2018 Camera Oscura. La sua attività si concentra su articoli e progetti editoriali. Ha svolto studi sul linguaggio poetico dello haiku, culminati in articoli, progetti didattici e nella raccolta Filare i versi / Presti verze, tradotta in sloveno da Jolka Milič. Le sue poesie sono tradotte in spagnolo e in sloveno. Ha in preparazione una “silloge collettiva” dal titolo Sensibili all’oblio e Altre Poesie (finalista al Premio Montano 2018), con traduzioni di Clara Larcher. È stata capo redattrice della rivista “Le voci della Luna” e collabora con l’associazione per il “Premio Giorgi”. È responsabile editoriale di 24marzo Onlus, associazione attiva nel campo dei diritti umani, sul tema dei desaparecidos durante le dittature latino americane degli anni ‘70 e ‘80.

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Leila Falà

“Eppure è negli oggetti che ti ricerco ancora/ e in ciò che è stato tuo sento il tuo tepore”

 

Leila Falà Magnini è nata ad Ancona nel 1956, si è formata nell’humus culturale e politico dei movimenti studenteschi e femministi di fine anni 70 a Bologna, studiando al Dams con G. Scabia e alla scuola di Teatro Galante Garrone, ha collaborato a fondare il Centro Documentazione delle Donne, si è occupata di comunicazione, teatro, attrice per diversi anni, ha lavorato all’Università come impiegata.
Fa parte dal 2006 al 2016 del Gruppo ’98 Poesia e dal 2015 al 2021 della redazione della rivista “Voci della Luna”; dal 2017 fa parte del gruppo dei Narratori della strage del 2 agosto; fa parte della SIL – Società Italiana delle Letterate.
Tra le raccolte monografiche e i testi teatrali ricordiamo: “Prontuario lirico di autodifesa muliebre” 2022, raccolta di quattro sillogi delle autrici Alessandra Carnaroli, Leila Falà, Francesca Genti ed Anna Toscano (Edizioni Sartoria Utopia 2022), “Cosa fare da grande” (raccolta inedita) ha vinto il premio teatrale Reading sul fiume 2017; “Certe sere altri pretesti” l’e-book con la Recherche.
Della propria voce” (Qudu 2016), antologia del Gruppo 98 poesia, curatela; “Mobili e altre minuzie” (Dars 2015) (Premio “Paese delle Donne” Roma, 2017); “Oggetti” (in memoria della strage di Ustica) in “È negli oggetti che ti ricerco” (Corraini, 2013), presentazione di Niva Lorenzini; “Cosa pensano lei e lui quando non parlano più d’amore”, testo teatrale messo in scena con Il Gruppo Libero Teatro, 2005. “Niente politica, tutta famiglia. Monologo per attrice sola“, testo teatrale messo in scena con Il Gruppo Libero Teatro, 2007.
Ultimo uscito con puntoacapo editrice “Rumore di fondo“.

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Virginia Farina

“Torneremo ancora a pregare/ nella lingua muta degli uccelli”

 

Virginia Farina – nasce a Oristano nel 1978, ma vive e risiede a Bologna da diversi anni. I primi contatti con la poesia le arrivano attraverso il canto tradizionale sardo trasmessole dal padre. Nel 2019 vince il Premio Versante Ripido per Opera prima che le permette di pubblicare la sua prima Raccolta Oltremare nel 2020, per Terra d’Ulivi Edizioni.  Nel 2021 vince il premio Routes Méditerranéennes promosso da UJCE e MAF (Marengo Alta Formazione) in collaborazione con il Premio InediTO, con il suo primo romanzo Figlia di frontiera, di prossima pubblicazione. Sempre nel 2021 vince il terzo premio Renato Giorgi di Sasso Marconi con la silloge inedita Aidos, anch’essa di prossima pubblicazione. Dal 2011 fa parte del gruppo musicale “Espresso Notte”. Attualmente collabora con la rivista di Poesia Menabò, con la redazione di Versante Ripido e con la rivista Le Voci della Luna.

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Zara Finzi

“chi sei, chi eri, ci/ vorrebbe la banca degli/ odori per ritrovare il ricordo”

 

Zara Finzi, di origine mantovana, con la guida di Luciano Anceschi si è laureata a Bologna, dove vive e opera. Ha pubblicato Gemente seflente (Centauro 2001) con introduzione di Ezio Raimondi, Il trimestre mancante (Il girasole 2005), La porta della notte (Manni 2008), Compensazioni (Raffaelli 2011); seguono Per gentile concessione (2012), Escluso il ritorno (2016), Le forme della neve (2018), Spazio/Tempo piatto (2020), Transiti (2022), tutte opere edite da Manni.

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Anna Franceschini

“Dove risiedono le non parole i non ricordi le non frasi/ da qualche parte muovo le braccia a burattino”

 

Anna Franceschini è nata a Bologna, dove vive. È autrice del libro “Pietre da taglio” (2021), Ed. Kurumuny, collana di poesia Rosada, con la prefazione di Caterina Serra. Il libro ha ricevuto la segnalazione al premio Bologna in Lettere e Lorenzo Montano. Si è occupata dell’organizzazione di eventi culturali. Suoi testi e saggi sono stati pubblicati su lit-blog e riviste letterarie. Nel 2017 ha partecipato alla rassegna di scritture di ricerca Riassunto d’ottobre a cura di Sergio Rotino e Marco Giovenale. È tra le organizzatrici e curatrici dal 2018 della rassegna di poesia Una come lei, in collaborazione con la Biblioteca italiana delle donne di Bologna. Sempre nel 2018 vince la XVI edizione del Premio Letterario Anna Osti per la silloge inedita. Nel 2019 è ospite dei festival Bologna in Lettere e Poesia Festival di Modena. Nel 2021 è stata selezionata a RicercaBo, laboratorio di scritture di ricerca a cura di Renato Barilli, Niva Lorenzini, Gabriele Pedullà e nel 2022 è stata ospite come autrice del Passaggi Festival di Fano.

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Valentina Gaglione

“Se leggi,/ qualcuno ha scritto per te/ Se ascolti,/ qualcuno ha suonato per te/ Se osservi,/ qualcuno ha modellato per te”
 

Valentina Gaglione poliedrica personalità, trasversalmente si muove su vari fronti e forme di linguaggio: dalla parola al video, dalla grafica alla performance, dalla poesia alla sceneggiatura. Figlia di creativi, si diploma all’istituto d’arte con la specializzazione in decorazione di stoffe. Frequenta l’accademia di belle arti di Catania e si laurea con il massimo dei voti presentando la tesi “Libri e pagine d’artista in Italia nel 900”, un excursus sul libro oggetto, i linguaggi comunicativi, pubblicitari e la poesia visiva italiana. Successivamente consegue il diploma di grafica pubblicitaria e sono diverse le esposizioni d’installazioni sul libro nell’ambiente creativo catanese. Nel 2007 appare il suo primo racconto “L’uomo in bianco e nero e la donna albero” nell’atontologia “Scrittori Sommersi-25 racconti emersi” lulu.com. Nel 2009 vince il concorso “Autori del terzo millennio” e le viene pubblicata la sua prima silloge poetica “Sul viso…Tutte le parole del tempo” Ed. Parole sparse. Nel 2010 vince il primo premio di poesia in performance organizzato dall’associazione Via de’ Poeti Bo, presentando una video performance dedicata ai bambini soldato. Molti i reading e le collaborazioni con musicisti dell’undergroud bolognese, siciliano, torinese, genovese e napoletano. In questi contesti compare spesso come videomaker, grafica e fotografa, altre ancora come autrice di testi. Nel 2011 cinque sue poesie venono selezionate per l’antologia “Fragmenta” Ed. smascher.
Nello stesso anno ha il grande onore di presenziare con un suo libro, nella mostra Book Liber Abaci dell’Archivio di comunicazione visiva e libri d’artista di San Cataldo, curata dal prof. Calogero Barba.
Del 2012 è la soddisfazione per la pubblicazione di un suo componimento poetico sulla Rivista “Illustrati”ed. Logos, con la poesia “Di foglie e altro, in precipitare lento”.
Attualmente vive a Bologna dove scrive poesie, racconti, sceneggiature e performance spesso legate al linguaggio visual. Si esibisce in reading liberi e con il gruppo “Letteratura Necessaria-Esistenze e Resistenze”, da voce ad artisti indipendenti e in autoproduzione, quali: FuZZ, Il Rapsodico, Pasquale Sacchinelli, Blocco Pantano, Fabrizio Vivarelli, Ilenia Volpe, Martina Campi, I Segnatori, Francesca Del Moro, Cattivo Costume, Circoblu, Rene’ Miri, Ezio Noto – Disìu, Daniele Faraotti Band, Progetto Karta Bianca, Ninfa Giannuzzi, I Berlino…ecc… sono tantissimi!

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Rita Galbucci

“Siedi in posa da uomo/ larghe le gambe/ fermi i pensieri/ sei senza sesso”

 

Rita Galbucci è nata a Bologna nel 1961 dove lavora e scrive. Sue poesie sono state pubblicate più volte nella pagina “Poemata” della rivista Illustrati Logos Edizioni, così come sulla rivista online “Versante ripido” , sempre per la rivista “Versante Ripido” ha curato una rubrica di critica e recensione poetica. E’ presente sul blog “Caponnetto poesia aperta” e su altri blog di poesia, è stata selezionata da Isabella Leardini in una sua rubrica online che si occupa di poesia. E’ membro dello staff di “Bologna in Lettere”, festival di letteratura diretto da Enzo Campi giunto quest’anno alla decima edizione, dello stesso direttore artistico “Letteratura Necessaria”, alla quale ha partecipato più volte con proprie letture o come collaboratrice a focus. E’ stata cofondatrice e membro del Gruppo 77 di Bologna, attivo con eventi volti alla diffusione della poesia. E’ inoltre lettrice ad alta voce formata alla scuola di Margaret Collina e donatrice di voce a favore della onlus CILP (Centro Internazionale del Libro Parlato) per il quale incide letture di libri su cd per non vedenti. E’ stata cofondatrice del gruppo LeggiAmo che si occupa della lettura ad alta voce di poesia. Nell’ottobre 2013 è uscita la sua prima raccolta poetica edita da Cicorivolta Edizioni dal titolo “Nel moto apparente”. Nel 2017, compare con cinque poesie nell’ “Antologia Ufficiale dei Poeti di Cico “Poetal Social Club” sempre per Cicorivolta Edizioni. Nel febbraio 2021 è presente con sue poesie nell’antologia bilingue “Verso l’Italia” uscita in Romania a cura di Serena Piccoli e Giorgia Monti, in collaborazione con Ani Brandea, poeta, scrittrice e redattrice della storica Revista de cultura Tribuna.

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Eugenia Galli

“Avere un corpo è dato solo ai giovani,/ è un gioco da ragazzi possederlo,/ vederlo percepito, adoperarlo.”

 

Eugenia Galli (Rimini, 1996) è un’operatrice culturale e poeta di Zoopalco, collettivo che ricerca e produce nell’ambito di una poesia intermediale e medium-specifica.
Laureata in lettere con lode all’Università di Bologna con la tesi “Materiali per un’edizione critica della Ballata di Rudi”, uno studio d’archivio sulle varianti dell’opera di Elio Pagliarani, lavora nel Terzo settore occupandosi di formazione, organizzazione eventi, comunicazione e rigenerazione urbana a base culturale. Gestisce il centro di ricerca e produzione artistica DAS – Dispositivo Arti Sperimentali a Bologna. Suoi sono i testi e la voce della Monosportiva, progetto di spoken music prodotto da Zoopalco Poetry Label con due EP all’attivo: “Corpo Contraffatto” (2019) e “C4MG1RL” (2022). I testi dei brani compaiono nelle antologie dedicate al Premio Alberto Dubito di poesia con musica e pubblicate da Agenzia X: “Il genere errante” (2019), “Ora vogliamo tutto” (2020), “Giù le mani dal futuro” (2021) e “Rime di pietra sui divieti” (2022). Ha tradotto per Rizzoli “Poesie per ragazze di grazia e di fuoco” (2018), antologia di poete americane, insieme a Tommaso Galvani.

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Serenella Gatti Linares

“non credo esista una scala migliore/ non un prenderci per mano migliore/ di quello che porta in penombra al tuo letto”

 

Serenella Gatti Linares, bolognese di adozione, nata a Palermo, ex-insegnante di Lettere, bilaureata, fra le fondatrici del Gruppo ’98 Poesia e della Tribù che scrive, in prosa. Organizza la Rassegna “Incontrarsi intorno a una Passione” e fa parte dello staff di “Bologna in Lettere”. Scrive in poesia e in prosa, organizza eventi culturali, partecipa a letture pubbliche, si occupa di Teatro ed è inserita in varie Antologie e Riviste. Varie le sue pubblicazioni sia in poesia che in prosa.

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Sabrina Giarratana

“Certe volte la luna si riposa/ cade tra i rami di un albero spoglio/ e resta lì, luminosa e sospesa/ ad aspettare il giorno”

 

Sabrina Giarratana è nata a Bologna nel 1965 da mamma olandese e papà siciliano. È autrice di numerosi libri per bambini e ragazzi, tra cui Amica terra (Fatatrac, 2008), Selezione White Ravens 2009 della Internationale Jugendbibliothek di Monaco, La bambina delle nuvole, una storia del Sahara (Rizzoli, 2009), nato da un viaggio nei campi profughi Sahrawi di Tindouf in Algeria nel 2007, Poesie di luce (Motta Junior, 2014), vincitore del Premio Rodari nel 2015, Canti dell’attesa (Il Leone Verde, 2015), Poesie nell’erba (AnimaMundi Edizioni, 2021) vincitore del Premio Pierluigi Cappello nel 2021. Sempre nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo per adulti, La parola muta (Giulio Perrone Editore).

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Barbara Herzog

fortunata/ colgo l’ispirazione/ nell’inflessione delle parole/ e costruisco/ castelli sulle nuvole”

 

Barbara Herzog è nata a Zurigo il 29 giugno 1975. Vive a Bologna.
Originaria di un contesto multilinguistico, si è trasferita ventenne in Italia, dove si è laureata con una tesi in letteratura africana, per la ricerca della quale ha vinto una borsa di studio a Londra, Inghilterra. È traduttrice ed interprete tra italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo; scrittrice di poesie, racconti, recensioni, articoli ed attivista dei diritti umani – ha lavorato per alcuni anni come operatrice sociale all’ufficio Protezioni Internazionali per richiedenti asilo e rifugiati e come mediatrice per vittime di tratta, ed a vari progetti contro le MGF. Ha pubblicato le raccolte di poesia Pétalos de asombro (ed. Nueve editores, Colombia, 2022), Nada Más (ed. Puntoacapo, Italia, 2021), Se non nel silenzio (ed. L’arcolaio, Italia, 2015) e Sopravvento (ed. Raffaelli, Italia, 2012). Inoltre ha tradotto dallo svizzerotedesco in italiano la raccolta di poesie Öpper het mini Chnöche vertuuschet (Qualcuno ha scambiato le mie ossa) di Ursula Hohler (ed. Capire, Italia, 2020). Ha partecipato a vari convegni, rassegne e presentazioni di poesia ed è stata pubblicata in varie antologie e riviste in Italia e America Latina. 

 


 

Giorgia La Placa

sa due tre volte il motto di bambina,/ la cantilena:/ hiraeth, per tutto ciò che non è più tornato.”

 

Giorgia La Placa è nata a Palermo il 02/02/1996. Si è laureata a Bologna in Archeologia ed è una insegnante di lettere. Nel 2019 è uscito il suo primo libro Il punto morto del mondo (LietoColle) e diverse sue poesie sono apparse in riviste come Inverso – rivista di poesia, PoetarumSilva, MediumPoesia, Poesiadelnostrotempo. Collabora attivamente con lo Spazio Letterario di Bologna ed è curatrice della rassegna di poesia Old/Young.

 


 

Patrizia Labonia (Charlotte Sometimes)

“E’ per questo che ti amo/ Perchè in mezzo a tutto questo inverno… Sai ancora di Mare.”

 

“Mi sembra giusto dare risalto al percorso poetico fatto sinora. Innanzitutto un percorso spontaneo e di crescita, piccoli squarci di vita…
Potrete trovare le mie poesie nelle collane poetiche edite dalla Casa Editrice Pagine, di seguito elencate: Luci Sparse N 7 anno 2020; Emozioni N 38 anno 2021; Note N 32 anno 2022; Poeti in Mostra 2024 – Pio Sodalizio dei Piceni – Roma; Il Tiburtino – Aletti Editore – 2023.
A breve sarà disponibile la critica del letterato Plino Perilli e l’intervista di un’importante, nonché speciale emittente radiofonica.
Ma questo è solo il preambolo di quanto presto accadrà, perchè la vita inizia, ogni volta che decidi di credere in te stessa/o.”

 


 

Antonietta Laterza

“la città è un’onda scintillante/ addio dalle luci, amore mio”

 

Antonietta Laterza, nata a Bologna il 13 gennaio del 1953, frequenta la facoltà di musica e spettacolo al Dams. A pochi esami dalla laurea decide di iniziare a cantare e a comporre canzoni, spesso ispirate a tematiche femministe. Nel 1975 il produttore Gianni Sassi, etichetta Cramps, pubblica l’album Alle sorelle ritrovate: è un live tratto da un concerto, con l’accompagnamento della chitarrista Nadia Gabi. L’album contiene brani che mettono in mostra una forte identità socio-culturale femminile, tra questi Simona, Se ero io e La montagna, che porterà Antonietta in tour in Francia, Germania e Danimarca. La copertina dell’album raffigura Valeria Magli ed è diventata un’icona del femminismo italiano.
Dopo alcuni anni, nel 1979 esce il secondo album Le belle signore, con l’etichetta Divergo, con gli arrangiamenti di Riccardo Zappa.
Nel 1980 Antonietta prende parte alla rassegna della canzone d’autore del Club Tenco con una band dalla matrice rock. Nel 1982 comincia a sperimentare l’elettronica e compone alcune canzoni nel demo Make up che contiene brani ironici come Oca ed Italian Slip, poi incisa da Ivan Cattaneo. Dal 1987 diventa promotrice del “progetto musica” che contiene altri due brani, Splendidi perché e Roosevelt Goodbye nel quale l’handicap diventa la chiave per leggere la sua realtà e quella che la circonda. Nel 1989 approda nel mondo del musical, compone ed interpreta il musical Pelle di sirena portando in scena una sorta di sirenetta moderna con la sua diversità. Ha cantato la sigla di chiusura Splendidi perché, di cui è cantante e autrice, dell’ultima edizione del Cantagiro nel 1990 per dieci tappe in giro per l’Italia. Spendidi perché è anche un 45 giri pubblicato dalla Fonoprint. Nel 1992 incide l’LP Donne a Marrakech, prodotto da Guido Elmi, etichetta Fonit Cetra. Sempre nel 1992 Francesco Guccini scrive per lei il brano Campioni. Nel 2003 conduce Io mi amo e tu?, un incontro-performance in cui tratta di bellezza, sessualità ed affetti delle donne disabili, con contributi musicali e visivi. Ha ideato e diretto un secondo musical dal titolo Sirene, di cui firma testi e musiche con Nicola Fabbri e Nicola Firpo.
Nel 2008 scrive e dirige il musical teatrale PepperMonaPuppis[1]. Nel 2010 realizza il mediometraggio Sauvage con la regia di Gianmarco Rossetti.
Nel 2018 pubblica il catalogo Sirena Cyborg, un catalogo interattivo dotato di codice QR per la visualizzazione in tempo reale dei contenuti multimediali.

 


 

Eva Laudace

io le imbastivo/ le braccia ferme/ mettevo pietre e prugne/ nelle gambe di ciascuna di loro/ cercavo la mia bambina.”

 

Eva Laudace, nata a Vasto nel 1983, è ingegnere e fotografa. Vincitrice di InediTO-Premio Colline di Torino nel 2013 con Tutto ciò che amo ha dentro il mare (La Vita Felice, 2013) ha pubblicato inoltre i libri Sua altezza di baci (Capire edizioni, 2018), Stelle di sedicesima grandezza (Alla chiara fonte, 2019) e Le bambine dai capelli rossi (Capire edizioni, 2022) semifinalista al Premio Strega poesia 2023.
Suoi testi sono stati tradotti in spagnolo e portoghese e sono apparsi in diverse antologie e riviste tra cui Atelier, Post ’900, lirici e narrativi (Giuliano Ladolfi Editore, 2015) e Centrale di transito (Giulio Perrone Editore, 2016).
Fa parte del Consiglio Direttivo del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna.

 


 

Roberta Lipparini

“Devo ricordarmi che sono bella/ Che sono pioggia/ e che il mio corpo può danzare”

 

Roberta Lipparini è nata nel 1964 a Bologna, dove vive. Lavora in una struttura di produzione e programmazione teatrale per bambini e ragazzi. Scrive poesie e filastrocche da quando aveva sedici anni. Ha pubblicato dieci libri di poesie, alcuni per grandi ed altri per bambini, con gli editori Gribaudo, Secop, Terra d’Ulivi, Mondadori e Zona Contemporanea.

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Loredana Magazzeni

“Costanza e mutamento non sanno più alternarsi./ La regola terrestre è l’inesausta congiunzione/ del fuoco con la pietra, dell’acqua con il vento.”

 

Loredana Magazzeni vive a Bologna, si occupa di poesia, critica letteraria e storia dell’educazione. Dalla sua ricerca di Dottorato sulla storia dell’educazione femminile è nato: Operaie della penna. Donne, docenti e libri scolastici fra Ottocento e Novecento (Aracne, 2019). Ha co-curato varie antologie di poesie: Gatti come angeli. L’eros nella poesia femminile di lingua inglese (con Andrea Sirotti), Cuore di preda. Poesie contro la violenza sulle donne (CFR, 2012), Fil Rouge. Antologia di poesie sulle mestruazioni (CFR, 2016) con A. Barina, con F. Mormile, B. Porster e A.M. Robustelli Corporea. Il corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese (Le Voci della Luna Poesia, 2009), La tesa fune rossa dell’amore. Madri e figlie nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese (La Vita Felice, 2015), Matrilineare, Madri e figlie nella poesia italiana dagli anni Sessanta ad oggi (La Vita Felice, 2018). Con il Collettivo di traduzione WIT (Women in Translation) ha curato l’antologia Audre Lorde, D’amore e di lotta. Poesie scelte (Le Lettere, 2018). Suo ultimo uscito: Nella tempesta presente (Seri Ed.).
È socia della SIL (Società italiana delle letterate) e dell’Associazione Orlando di Bologna.

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Maria Mancino

“A primavera le nuvole bianche/ sono angeli che ricamano il cielo/ Le gemme prigioniere del freddo fanno esplodere fiori dal grembo”

 

Maria Mancino (1965), vive a Imola. È poetessa e narratrice. Scrive poesie fin da bambina.
Incuriosita dalla narrativa ha poi cominciato a scrivere racconti, che ha pubblicato con le case editrici Fernandel, e Negretto. Affronta attraverso una narrazione ironica i significati più profondi dell’esistenza. A fine 2017 pubblica con Babbomorto Editore Uccel di bosco,  racconto che narra una vicenda un po’ comica con uno stile talentuoso, e profila significati molto umani.
A giugno del 2018 pubblica con Babbomorto Editore la raccolta poetica Bianco spino e nell’aprile del 2019  con lo stesso editore, pubblica  la raccolta poetica Mani d’argilla.

 


 

Piera Anna Masia

“Forse è per questo che quando penso ai morti/ li vedo nascere e crescere diventare bambini.”

 

Piera Anna Masia  – nata a Orosei, di professione farmacista, fin da piccola si avvicina con grande passione alla poesia.
Ha partecipato a numerose rassegne e festival tra i quali le edizioni cagliaritane di Traghetti di poesia, gli eventi culturali e poetici dell’Associazione Mescolarte e Il grimorio delle Arti curata da Valentina Neri, il Sirmio International Poetry Festival 2017 con uno spettacolo reading a cura di Claudia Zironi e Silvia Secco oltre che a diversi reading a Bologna, Trieste e Mantova.
La poesia di Piera Anna Masia si affida ad un linguaggio evocativo di respiro universale, esaltando l’appartenenza alla natura primordiale della sua terra.
Tale linguaggio s’intreccia ad uno sguardo sempre attento ai problemi sociali e al contesto culturale del mondo attuale.

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Daniela Maurizi

addio nuvole del cielo/ arrivederci amiche del vento/ bianche sorelle della sera”

 

Daniela Maurizi vive a Bologna, ha fatto parte della redazione de Le voci della luna. Ha pubblicato il libro di poesia “Attraverso le rapide” con puntoacapo editrice nel 2019.

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Giulia Jasmine Mento

“Sei venuto a prendermi?/ O era solo, l’ennesimo/ Sogno?”

 

Giulia Jasmine Mento è nata nel 1989 a Brescia da genitori tarantini. Scrive per la rivista teatrale “Voci dalla soffitta”. Si è laureata al DAMS di Bologna nel 2015 e nel 2017 ha conseguito il master di Drammaturgia e sceneggiatura all’ANAD “Silvio D’Amico” di Roma. Nel 2018 è andato in scena il suo primo spettacolo teatrale, Falso Amore, diretto da Giovanni di Lonardo e Laura Sammataro. Dal 2018 al 2020 ha tenuto laboratori e masterclass di scrittura teatrale a Taranto e a Potenza. Nel 2022 è uscito il suo primo cortometraggio Il viaggio, diretto da Sonia Giudici. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Discipline dello spettacolo dal vivo a Bologna, e insegna comunicazione al centro di formazione professionale Oficina, dove tiene anche laboratori teatrali. Lo scoglio (Dialoghi, 2023) è la sua prima silloge poetica.

 


 

Elena Micheletti

Vedi,/ a casa mia non si muore mai,/ si prega a mani giunta /nelle cabine degli aerei,/ si teme il peggio// ma non si muore mai.

 

Elena Micheletti nasce ad Ancona nel 1987. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere Moderne presso l’Università di Bologna, inizia a lavorare come docente di scuola secondaria e si dedica maggiormente alla poesia alla quale si era avvicinata durante gli anni universitari, partecipando a diversi Slam poetry del circuito Lips. .
Vince il primo premio del Concorso Poesia senza confine di Agugliano (An) nel 2017. Nello stesso anno è segnalata al Concorso Bologna in Lettere. L’anno successivo arriva tra i sei finalisti dello stesso Concorso. Nel 2020 è invitata al Festival omonimo come ospite. Nel 2019 viene premiata dall’Accademia mondiale della poesia di Verona per aver partecipato al Concorso “Infinito 200”.  Nel 2020 pubblica la sua prima raccolta poetica, intitolata Coazione a ripetere (Nulla Die).

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Giusi Montali

“La città si apre come un fiore aperto/ e scivolo tra un delirio di quartiere/ e la voce di una metropoli scoppiata”

 

Giusi Montali (1986) insegnante di yoga e poeta, si è laureata a Bologna con una tesi su Amelia Rosselli e ha conseguito un dottorato presso l’università di Pavia. 
È autrice di Fotometria (Prudrock spa, 2013) e di Dietro l’occhio (Howphelia, 2021) e coautrice, assieme a Luca Rizzatello, di Faria ( Dot.com Press, 2016). Alcuni suoi testi sono antologizzati nel secondo volume di Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90 a cura di Giulia Martini. 
Ha collaborato con la rivista cartacea “Le voci della Luna” e collabora con la rivista online “Ibridamenti”. 
È stata nella giuria del Premio Anna Osti e in quella di Bologna in Lettere.
Ha organizzato reading presso diversi locali di Bologna e ha curato assieme a Luca Rizzatello la rassegna poetica Precipitati e Composti.
È coautrice assieme a Martina Campi del format di poesia formula_truepoetry.

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Carmen Nubla

“Un merlo sulla mia finestra oggi,/ se ne va il sole,/ ti aspetto.”

 

Carmen Nubla è attrice, musicista e laureata in Scienze dell’Educazione preso l’Università Complutense de Madrid. Nata a Trujillo il 12 marzo di 1978. La sua formazione artistica si sviluppa con studi di recitazione nella scuola di teatro Cámara Chejov di Madrid con Ángel Gutiérrez, metodo Stanislavskij, formazione completata con la partecipazione in diversi laboratori con grandi maestri come Bruce Myers, Vicente Fuentes, Bob Mc Andrew, Eduardo Milevich, Berta Roth, Jairo Cuesta e James Slowiak(collaboratori di Jersy Grotowski) Yves Lebreton( allievo de Etienne Decroux) M°Jurij Alschitz, E. Pitozzi, Luis Garay, tra altri. Partecipa in alcuni workshop con Gabriel Calderón e Davide Carnevali, sulla drammaturgia, con la compagnia Sotterraneo e con il drammaturgo e regista Liv Ferragati sulla “stand up comedy”. Nonché partecipa ad alcuni workshop cinematografici con Eduardo Milevich, Bob Mc Andrew e con Daniele Luchetti. Ha lavorato come attrice nella compagnia di teatro di improvvisazione Impromatch, la compagnia di teatro Karpas a Madrid. In Italia ha recitato nel ruolo di Priamo nella opera Troilo e Cressida di Shakespeare sotto la direzione artistica di Andrea Baracco al Teatro stabile D’Abruzzo, L’Aquila. Ha collaborato con il Teatro Stabile D’innovazione di Pescara, Florian Metateatro come creatrice, attrice e musicista nello spettacolo “Dove comincia il sogno. Radici e ali”. Il suo spettacolo “Tu ed io oggetti usa e getta” del quale è anche autrice, compositrice, direttrice e musicista, fece la prima nel programma della settimana della cultura spagnola nel Teatro Marrucino di Chieti. Ha partecipato nella performance “Pygmalion” con la compagnia Teatro Offesi. Ha vissuto In Italia, a Madrid, San Diego (California) e Barcellona, dove ha collaborato in diversi cortometraggi per l’ESCAC e ha messo in scena il suo spettacolo Teatro Musical “Tu y yo objetos de usar y tirar”. Nel presente vive a Bologna dove ha partecipato come attrice nella performance “Lo spazio delle relazioni”, compagnia Sonenale, Teatri di Vita, Bologna nel 2018, collabora con un gruppo di ricerca teatrale autogestito nell’Atelir si, con la associazione Luca de Nigris, la associazione Hispania e con il Maglab nel progetto “Raccontami tu”. Ha suonato in diversi spazi col suo progetto “Inspiración”. In Italia ha aperto con un concerto la mostra “Veduta sul arte contemporanea” Carmen Nubla ha studiato solfeggio e clarinetto nei conservatori di Mérida e Cáceres e ha studiato chitarra classica con Vincenzo Tano. Come cantautrice è stata seleziona con la sua canzone kRINIEM nel concorso Donne d’autore, nella città di Lecce. È stata selezionata da Julia Martos per la sua opera di video arte “La duda, la pausa” come creatrice del brano “Me duele perder,” progetto “Europa video dance Heritage”, mostra di video arte esibita nel Museo Nazionale d’ Arte Contemporanea Regina Sofia di Madrid che, posteriormente ha girato per diverse città europee come Lyon, Varsavia, Torino e Praga.

 


 

Giuliana Pala

”la vedi la luce bianca farsi bianca,/ esistere alla sola tua vista”

 

Giuliana Pala è nata a Oristano nel 1997. È laureata in Lettere moderne. È stata collaboratrice del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna ed è tra i fondatori de Lo Spazio Letterario. Ha lavorato come assistente e lettrice per la Georg-August Università di Gottinga. Vincitrice del premio “Esordi – Pordenonelegge” 2022. Attualmente vive e studia Italianistica a Bologna. 

 


 

Silvia Parma

“dalla libertà non c’è ritorno”

 

Silvia Parma. Cantante, attrice ed autrice di spettacoli di teatro-canzone (Bologna di Ieri e di Oggi e, assieme ad Ettore Pancaldi, Un baule pieno di Sogni), scrive canzoni (tra i musicisti con cui ha collaborato Teo Ciavarella, Roberto Freak Antoni, Franz Campi), è curatrice di antologie poetiche (Gli occhi che Gridano, per l’Associazione Vittime della Strage alla Stazione di Bologna, e Streets of Freedom, che raccoglie le poesie scritte dai giovani detenuti del Carcere minorile di Bologna e che ha avuto il patrocinio dell’UNESCO).
Alcuni suoi scritti sono presenti in raccolte letterarie e poetiche.Un suo racconto è presente sul sito della sala Borsa di Bologna.
Promotrice della poesia performativa e delle gare di poesia orale, è membro attivo della Lega Italiana
Poetry Slam.
Organizzatrice di eventi culturali, nel 2019 le è stato assegnato il Premio Nazionale Adriatico per la valenza sociale della sua attività in ambito poetico.
Conduttrice ed ideatrice di format radiofonici per Radio Città Fujiko (tra i quali Le Rime in 10, Il tempo non Conta e Musici & Poeti) ed attualmente per Radio Sanluchino, come L’Arte di stare Bene e Leggende- i Grandi e le Grandi che hanno fatto grande Bologna.

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Claudia Piccinno

Io nota irriverente/ fui brevettata/ tra garze e manuali/ per divulgare accenti di speranza.”

 

Claudia Piccinno nasce a Lecce nel 1970, ma si trasferisce giovanissima in Lombardia e poi in Emilia Romagna, in provincia di Bologna, dove attualmente vive e insegna in una scuola primaria. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, docente, traduttrice, autrice di numerosi libri di poesia.
Direttrice per l’Europa del World Festival Poetry, ambasciatrice per l’Italia del World Institute for Peace e di Istanbul Sanat Art, premiata da Naji Naaman’s Literary Prizes in Libano nel 2018. Benemerita del Comune di Castel Maggiore per meriti culturali. 
Responsabile della rubrica poesia per la Gazzetta di Istanbul, editor per l’Europa della rivista turca Papirus, edita da Artshop; collabora con vari blog e riviste cartacee, tra cui Verbumpress, Menabò e Il Porticciolo.

 


 

Pina Piccolo

“E noi, a valle,/ sulle sponde in attesa/ che il torrente/ trascini le spoglie/ di quel che crediamo nemico.”

 

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante. Di recente è uscita con Crocetti Ed. la raccolta di Mahmud Darwish “Non scusarti per quel che hai fatto” in traduzione di Pina Piccolo e Sana Darghmouni.

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Valentina Pinza

“C’è una stagione per parlare senza prendere respiro, ad alta voce/ e una a cui non arrivano suoni, solo il faro lontano, nella nebbia.”

 

Valentina Pinza è nata a Ravenna nel 1982. Pubblicata su alcune riviste, tra cui Atelier e Le Voci della Luna, il suo primo libro, Il pane del giorno prima, è uscito nel 2015 per Ladolfi Editore. Nel 2016 è inclusa in Centrale di Transito (ceci n’est pas une antologie), una ricognizione sulla poesia contemporanea a Bologna, edita da Perrone. Vive e lavora a Bologna.

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Nicoletta Poli

“Sai bene, che la vita è questa, l’intervallo fra la paura e il sogno”

 

Filosofa, consulente filosofica, scrittrice, poetessa, di origini genovesi, è presidente di AiCoFi (Associazione Italiana Consulenza Filosofica) e direttrice della Scuola Parresia per filosofi pratici di Roma e Bologna, ove vive. Autrice di vari romanzi, diversi libri di poesie (inserite anche in molte antologie) e saggi filosofici, collabora con l’Istituto di Psichiatria, Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’Università di Ferrara e col Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna. Grazie ai progetti di filosofia praticata realizzati in scuole, teatri, istituzioni pubbliche e private ed al libro “Vite contro vento. La consulenza filosofica individuale”, riedizione a cura di BookSprint Edizioni, 2019, vince la sezione Pratiche Filosofiche al Premio Nazionale di Filosofia 2015; due anni dopo, “W. James: l’itinerario psico-filosofico per un mondo migliore. Un precursore della filosofia pratica”, riedizione a cura di BookSprint Edizioni, 2022, è ivi valutato il terzo miglior saggio filosofico. Autrice del romanzo “Erzulie”, Albatros, 2015, sempre nel 2017, vince il Premio Pathos della Psiche al Premio internazionale Città di Sarzana, mentre nel 2018 è finalista al Premio Quasimodo per la poesia col libro, ora edito, “Salate variazioni di cuore”, BookSprint Edizioni, 2020. “Sul Ponte dell’arcobaleno”, BookSprint Edizioni, 2019, è stato premiato e segnalato con menzioni di merito, negli anni 2020, 2021 e 2022 in svariati importanti premi letterari internazionali. “La carezza segreta”, BookSprint Edizioni, 2023, ambientato nel castello Rocchetta Mattei, durante il lockdown del 2020, è il suo ultimo romanzo.

 


 

Marinella Polidori

“Io di qui porto fuori/ unicamente/ il buono, il profumo del pane e/ del bucato”

 

Marinella Polidori. Nata nel 1963 in provincia di Viterbo, ha compiuto studi di linguistica a Roma. Trasferitasi a Bologna, nel ’95 ha fondato una scuola autonoma, Athenaeum, centro per il recupero dell’agio di giovani e famiglie. Attiva nell’associazionismo, ha fatto parte di compagnie teatrali e redazioni giornalistiche. Scrive poesia sin da piccola ma decide di pubblicare solo nel 2009 con Lietocolle, casa editrice per cui esce il suo Alfabeto nel silenzio. Presente in diverse antologie poetiche, festival e premi letterari, partecipa a curatele ed organizza eventi culturali. È presidente de Le Voci della Luna dal 2010.

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Letizia Polini

“a salvarmi è sempre il gatto o/ un bicchiere sul ciglio, una cosa/ da mettere a posto.”

 

Letizia Polini (Fermo, 1988) vive a Bologna, dove lavora come insegnante. Si è laureata in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo e successivamente in Scienze della Formazione Primaria con una tesi intitolata “Pensieri in-versi: la poesia come luogo del pensiero filosofico a partire dalla scuola dell’infanzia”. Alcune sue poesie sono presenti nel volume antologico edito da Gilgamesh Edizioni, in quanto finalista del Premio Nazionale di Poesia Terra di Virgilio, nell’almanacco Ipoet 2019, nell’agenda 2020 Il segreto delle fragole (Lietocolle), nelle riviste online: Inverso Poesia, Poeti Oggi, Poesia del nostro tempo, Minima Poesia, Le nature indivisibili, Atelier, La morte per acqua, La Repubblica Napoli – Bottega della poesia. Antonio Nazzaro, per Il Centro Cultural Tina Modotti, ha tradotto alcuni suoi testi. Ha ricevuto l’attestato di merito per la sezione inediti al Premio Montano 2022 e segnalata come meritevole al premio Lo Spazio Letterario 2022, tra i vincitori del premio Ossi di Seppia Poesia 2023. Macula (Ensemble,2022) è la sua prima raccolta in versi, opera segnalata con menzione d’onore al premio L’arte in versi.

 


 

Emanuela Rambaldi

“l’unico vivente che distrugge la casa/ in cui abita/ Siamo noi”

 

Emanuela Rambaldi –  bolognese di nascita, ma cittadina del mondo, è scrittrice, traduttrice e bibliofila.
Cofondatrice nel 2012, insieme ai poeti Claudia Zironi e Paolo Polvani, del progetto letterario ed artistico Versante Ripido.
Attualmente nel blog di Versante Ripido, dove ha il ruolo di redattrice, ha uno spazio, Sogni, dove pubblica un lungo racconto a puntate che è al contempo un tutto, un intero, ma le cui parti si possono fruire in maniera indipendente, autonoma, come capitoli a sé stanti, per il piacere del narrare, con l’auspicio esista un piacere nel leggere.

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Vittoria Ravagli

“Nuvole e sole/ hanno danzato per me”

 

Vittoria Ravagli è nata nel ’42, vive a Sasso Marconi. Ha creato e vissuto diversi gruppi culturali. Ora in particolare è attiva nel Gruppo Marija Gimbutas e nel Gruppo Landai. Lavora con le scuole, contro la violenza sulle donne, per i diritti delle donne. Ama in particolare la poesia. Scrive con regolarità su Cartesensibili e collabora con associazioni e gruppi. 

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Marilena Renda

“Le madri sono buone, buone come la terra/ e la terra è buona anche quando non lo è affatto.”

 

Marilena Renda è nata a Erice nel 1976, ha vissuto a Roma e Palermo e vive a Bologna, dove insegna inglese. È laureata in Lingue e ha conseguito un dottorato in Italianistica con una tesi su ebraismo e letteratura nel Novecento. Nel 2010 è uscita per Gaffi la monografia: Bassani, Giorgio. Un ebreo italianoRuggine (dot.com press 2012), Arrenditi Dorothy (L’orma 2015), La sottrazione (Transeuropa 2015) e Regali ai fantasmi (Mesogea 2017). Con La sottrazione ha vinto il premio Bologna in Lettere 2019.

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Rossella Renzi

“Per il pane e una coperta di lana/ abbiamo ringraziato, per il fuoco.”

 

Rossella Renzi è nata a Castel S.Pietro Terme (Bo) nel 1977, vive in provincia di Ravenna, insegna materie letterarie negli Istituti superiori. In poesia ha pubblicato: I giorni dell’acqua (L’arcolaio 2009), Il seme del giorno (L’arcolaio 2015), Dare il nome alle cose (Minerva 2018), Disadorna (Italic Pequod 2022) e il saggio in eBook Dire fare sbocciare. Laboratori di poesia a scuola (Pordenonelegge 2018). È redattrice di «Argo» e di «Poesia del nostro tempo». Per la casa editrice Argolibri dirige la collana «Territori» per cui ha curato il volume Argo 2020 L’Europa dei poeti. Con altri autori ha curato L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre lingue minoritarie e numerosi Annuari di poesia. Lavora per approfondire il dialogo tra la poesia e le diverse forme artistiche. Collabora con l’Associazione Independent Poetry attiva nell’organizzazione di eventi sul territorio romagnolo. Si è laureata nel 2003 all’Alma Mater di Bologna col Professore Alberto Bertoni, scrivendo la tesi «Eugenio Montale e la poesia del secondo Novecento».

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Katia Sassoni

“Non so se presero il treno per tempo,/prima di quel momento/ scolpito nella pietra bianca/ Se il bimbo è cresciuto/ io mai lo saprò”

 

Katia Sassoni (Bologna 1962) dopo essersi diplomata all’Istituto Magistrale, si è laureata con una tesi in “Teatro di Animazione” al Corso Dams-Teatro della Facoltà di Lettere-Filosofia della sua città, dove attualmente risiede.
Amante della lettura fin da bambina, a 14 anni di età ha iniziato a scrivere i suoi primi articoli, culturali e sportivi, per diverse riviste periodiche locali.
All’età di 21 anni ha vinto un concorso statale e ha iniziato a dedicarsi all’insegnamento in varie scuole elementari dell’area provinciale bolognese.
Nel 1993, a Cuba, è stata autrice e redattrice alla “Radio Caimano” di Caimito.
Nello stesso anno il suo primo romanzo autobiografico, intitolato La donna che rideva col naso, è stato pubblicato dall’editore Pacini di Pisa, con la prefazione del famoso poeta bolognese Roberto Roversi e ha vinto alcuni concorsi letterari italiani, tra cui il Premio Nazionale Siciliano di Narrativa “Castagno dei Cento Cavalli” di Catania. Altri suoi numerosi suoi racconti e poemi sono stati segnalati e pubblicati. Ha partecipato a vari eventi letterari organizzati a Bologna, a Roma e in altre città.
Nel 2007 è uscito il suo secondo libro intitolato Ma… donne (Giraldi, Bologna), teatralizzato in occasione della Festa della Donna al Teatro Tivoli di Bologna (con recensioni positive su parecchi periodici culturali italiani).
Dal giugno 1997 all’agosto 2005 ha lavorato come bibliotecaria nella Biblioteca Specializzata Diritto-Economia (Camera di Commercio di Bologna).
Nel 2013 è uscito il suo libro Gino Doné L’Italiano del Granma (Massari editore). Ristampato nel 2015 e presentato in molte città italiane e anche a Cuba, nel 2016 in occasione del 60° dello Sbarco del Granma, è stato tradotto in spagnolo a cura dell’Associazione d’Amicizia Italia-Cuba di Celle Ligure-Varazze, Circolo “Granma”. Nello stesso anno la sua raccolta di poesie Canzoni sotto la cattedra ha ricevuto il premio per il 3° posto al Concorso di Poesia “Corinna Angelucci” indetto dal Comune di Trevi (Pg). Del 2023 Il ragazzo con la lambretta e altri racconti (Ladolfi Ed.).

 


 

Lina Scarpati Manotas

“La solitudine è sorella della tranquillità”

 

Lina Scarpati è originaria della Colombia dove si laurea in Comunicazione Sociale con enfasi audiovisivo. Già allieva del poeta e gestore culturale colombiano Miguel Iriarte, inizia a scrivere poesia per la Rivista Viacuarenta.  Dal 2001 emigra in Italia per studiare marketing Culturale all’Università di Bologna. La sua carriera è basata sullo sviluppo di diverse competenze, dalla produzione di documentari passando per il mondo del copywriting in lingua italiana, inglese e spagnola fino alla creazione di contenuti multimediali nonché lo sviluppo di strategie di comunicazione e marketing digitale.  Dopo aver lavorato per diversi anni nel territorio bolognese come copywriter per agenzie di comunicazione, inizia a raccontare le storie delle donne immigrate  e i loro processi di interculturalità attraverso il blog Mujeres en Travesia. Attualmente scrive di politica internazionale, femminismo ed attualità per giornali, riviste  e portali colombiani ed italiani come El Heraldo, La Silla Vacia, Noticias Ya!, La Macchina Sognante. Dal 2018 fa parte del Gruppo di Poesia 98 dove continua ad approfondire la sua ricerca riguardo la propria visione interculturale del paese di accoglienza attraverso la poesia.

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Giovanna Saulini

“Non basta/ Un addio/ Per essere morti”

 

Giovanna Saulini è nata a Bologna dove vive e lavora.
La sua passione per la poesia l’ha portata a conseguire diversi riconoscimenti, fra i quali spiccano i seguenti Premi Letterari: Primo Premio “Misiberonico” 1987 La Spezia, con tre poesie tratte dalla raccolta “…PASSAGGIODITRENI…”; Primo Premio “La Mole” Torino 1987 con Pubblicazione del libro “GIARDINI; Primo Premio “Altri Segni” 1994 con Pubblicazione del libro “LE NOTTI NUMERATE”; Quarto Premio – Premio Internazionale di Poesia “Carlo Orsi” 2008 Milano.
Ha partecipato, inoltre ad alcune manifestazioni culturali con lettura di testi poetici a Bologna e Provincia, ed organizzato serate di lettura di Poesie e Musica (altra sua passione), proponendo testi di alcuni fra i suoi Poeti preferiti (D. Campana, G. Ungaretti, W. B. Yeats).
Nel novembre 2016 ha collaborato ad una mostra di quadri della pittrice/amica Mara Varotto (che ha disegnato anche la copertina di questo libro) intitolata “Interni dell’Anima”, nella Galleria D’Arte Il Punto, a Bologna, esponendo accanto ai suoi dipinti alcuni versi ispirati agli stessi, molti dei quali sono contenuti in questo libro.
La Poesia è sempre stata il suo mondo parallelo, impossibile, etereo, dove rifugiarsi mentre guarda alla finestra la sua vita che scorre e dove la musicalità del verso insieme ad una struggente malinconia, hanno un ruolo fondamentale. La Poesia ha sempre modificato la realtà inaccettabile in qualcosa di possibile, trasformando pietre in ali leggere…
L’Addìo rimandato (Aletti ed., 2018) raccoglie poesie scritte dalla fine degli anni ’80.

 


 

Silvia Secco

“E il grande fiume era tuo padre – gli stessi occhi/ per i quali eravamo venuti”

 

Silvia Secco – Sandrigo, 25 novembre 1978, vive a Bologna. Scrive in italiano e in dialetto alto-vicentino. Collabora con l’associazione Versante Ripido. Ha pubblicato: L’equilibrio della foglia in caduta, CFR 2014, Canti di cicale, Samuele Editore 2016, Amarene, Edizionifolli 2018. Realizza artigianalmente le piccole edizioni artistiche Edizionifolli. Collabora con il musicista Alessandro Baro per la creazione di eventi di poesia recitata su musica e canto. I morti di tutte le specie, Seri Editore 2021 è il suo quarto libro di poesia.

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Francesca Serragnoli

“mi piacerebbe/ essere il gelsomino/ sfiorato dall’acqua// essere l’acqua immensa/ che tiene in bocca/ la schiuma del mare”

 

Francesca Serragnoli (Bologna 1972) si è laureata in Lettere Moderne e in Scienze Religiose. Ha pubblicato le raccolte Il fianco dove appoggiare un figlio (Bologna 2003, nuova ed. Raffaelli Ed. 2012), Il rubino del martedì (Raffaelli Ed. 2010) e Aprile di là (LietoColle – collana Pordenonelegge, 2016), La quasi notte (MC, Milano, 2020), Non è mai notte non è mai giorno (Internopoesia, 2023). E’ stata tradotta in varie lingue, suoi testi sono apparsi in varie antologie estere e in volume in Argentina, Spagna e in Romania.

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Graziella Sidoli

“Duole./ Tanto mi duole questa Italia/ molto più delle altre mie due patrie”

 

Graziella Sidoli, traduttrice, editrice, critica e autrice, nasce in Italia ma cresce in Argentina, e nella prima adolescenza approda a New York, città che diventerà la sua terza patria. Docente di lingue e lettere prima negli atenei e New York e Connecticut, e studiosa di letteratura comparata e traduttologia, crea e dirige una rivista per 15 anni, PolyText, in cui presenta poeti italiani contemporanei in traduzione inglese. Si trasferisce a Bologna nel 2014 dove si dedica alla scrittura giornalistica, la saggistica, la traduzione e la poesia. Il Servo Rosso/The Red Servant (puntoacapo, 2016), una antologia poetica di Paolo Valesio (1979-2002), ideata, curata e co-tradotta in inglese con Michael Palma, ottiene il Premio Speciale Camaiore 2017. Nel 2018 pubblica Saggiminimi (Fara Editore), opera in prosa che si classifica al concorso Faraexcelsior 2017. Fa parte delle redazioni di Italian Poetry Review (rivista letteraria che si pubblica tra New York e Firenze, a cui collabora anche come traduttrice trilingue), e di Le Voci della Luna, rivista trimestrale a Bologna. Per Il Sussidiario scrive articoli che interessano la cultura e politica di USA e Italia. È membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Sara Valesio, a Bologna. Nel 2018 cura e co-traduce in inglese con Todd Portnowitz Ero Maddalena/I Was Magdalene (Gradiva Publications), poesie di Cinzia Demi, Menzione Speciale al Premio Camaiore 2019. È stata finalista nella sezione di poesie inedite per il Premio di Bologna in Lettere, 2020. Con puntoacapo editrice, a febbraio del 2021, pubblica una sua raccolta poetica trilingue, Il male nei tigli.

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Roberta Sireno

“trovare una parola, renderla carne”

 

Roberta Sireno (Modena, 1987) laureata in Italianistica all’Università di Bologna, è autrice di Fabbriche di vetro (Raffaelli, 2011) e senza governo (Raffaelli, 2016). Riceve il primo premio al ‘Certamen’ (Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, 2009) e il primo premio al concorso di poesia ‘Dentro che fuori piove’ (Università di Bologna, 2013). Suoi scritti sono su «Poetarum Silva», «blanc de ta nuque», «Golden blog», «La macchina sognante», «Poesia del nostro tempo», «Interno Poesia». Principali rassegne: RicercaBO (Bologna, 2012), Teatro Valdoca con Mariangela Gualtieri (Cesena, 2013-2023), Cabudanne de sos poetas (Seneghe, 2014), Poesia Festival (Modena, 2019). Nel 2018 è prima classificata al premio nazionale ‘Anna Osti’ di Costa di Rovigo, e nel 2019 è prima classificata al premio ‘Montano’ di Anterem Rivista di Ricerca Letteraria. È tra le curatrici della rassegna Una come lei. Incontri e pratiche di poesia (2018-2023, Biblioteca / Centro delle Donne di Bologna). È presente in varie antologie di poesia e prosa e nel manuale scolastico di letteratura italiana Se tu segui tua stella (Edizioni Scolastiche Mondadori). Alcuni suoi testi sonostati tradotti in arabo sul blog VersiMigratori. Dal 2011 si dedica alle pratiche yoga, ottenendo nel 2022 l’abilitazione all’insegnamento (YogaAlliance e CSEN h.760), e nel 2023 il titolo di Master universitario di I livello in Yoga Studies presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

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Claudia Sogno (Amina Narimi)

“Al mare lascia le sue maree,/ ad ogni stufa un largo d’aria/ e a noi la grazia di questa cenere”

 

Claudia Sogno (Bologna 1963), firma i suoi testi con lo pseudonimo Amina Narimi, anagramma di “Anima Rimani”, dedicato alla madre scomparsa. Le sue poesie sono state ospitate in diversi siti e blog di letteratura. Nel 2015 ha pubblicato la sua prima raccolta poetica Nel bosco senza radici (Terra D’Ulivi edizioni).

 


 

Maria Luisa Vezzali

“l’anima voglio berti sulla lingua/ lettere illeggibili che tracciano/ le tue dita sull’orlo del cuscino/ stare qui e non essere morte”

 

Maria Luisa Vezzali (Bologna 1964), docente di Materie letterarie nella scuola superiore, è traduttrice di Adrienne Rich (Cartografie del silenzio, Crocetti 2000, e La guida nel labirinto, Crocetti 2011, premio per la traduzione dell’Università di Bologna) e Lorand Gaspar (Conoscenza della luce, Donzelli 2006). Ha curato un’edizione di Saint-John Perse, Anabasi (Raffaelli 2011). In poesia ha pubblicato L’altra eternità (Edizioni del Laboratorio 1987), Eleusi marina (in “Terzo quaderno italiano” a cura di Franco Buffoni, Guerini e Associati 1992), dieci nell’uno (Eidos 2004, disegni e sculture di Mirta Carroli), lineamadre (Donzelli 2007, premio Anterem/Montano), Forme implicite (Allemandi 2011, con gioielli e disegni di Mirta Carroli). Suoi testi sono tradotti in inglese, spagnolo, francese, tedesco e svedese. E’ comparsa in numerose riviste e antologie. Tra le sue ultime letture pubbliche, ha partecipato a Pordenonelegge nell’ottobre del 2010 e al festival di Letteratura di Mantova nel settembre del 2011. 

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Valeria Zannerio

“Io ti aspetto qui, tra fili di flebo e fili d’erba,/ nella tua sala d’attesa”

 

Valeria Zannerio è nata a Treviso nel 1980 e vive a Bologna dal 1999, dove si è laureata in Lettere Moderne con una tesi dedicata al dialogo poetico al femminile tra Alda Merini e la poetessa trevigiana Nicoletta Bidoia. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo libro di poesie intitolato Donna di legno (Edibom). Del 2023 Sala d’attesa (Pathos Ed.). Ha partecipato a vari reading di poesia presentando poesie inedite. Scrive poesie dai tempi del Liceo. Lavora a Bologna come educatrice.

 


 

Beatrice Zerbini

“Mi sento/ inerme bionda, tutta buccia, soda e/ levigata, letargica, dissotterrata.”

 

Beatrice Zerbini è nata il 17 gennaio 1983 a Bologna, città che le ha permesso già dal 1987 di dedicarsi allo studio del ritmo e della parola grazie al celebre coro, diretto da Mariele Ventre, di cui ha fatto parte.
All’età di otto anni ha iniziato ad avvicinarsi alla lettura e alla scrittura di poesie. Nel 2006 ha aperto la pagina online di racconti tragicomici, prosa poetica e di poesie In comode rate.
Ha collaborato negli anni con diversi quotidiani e riviste, per la stesura di articoli e sceneggiature. A dicembre 2019 ha pubblicato la sua prima silloge poetica In comode rate. Poesie d’amore (ed. Interno Poesia, con prefazione di Alba Donati), ad oggi alla IV ristampa. Testi e recensioni della raccolta sono comparsi su quotidiani e su importanti riviste poetiche (tra cui Poesia di Crocetti, Atelier Poesia, Centro Culturale Tina Modotti) e in trasmissioni radiofoniche e televisive (Tv7 – Rai Uno, il Sabbatico – Rai News 24, Fahrenheit – Rai Radio 3).
A settembre 2020 è stata ospite del Festival della Poesia 2020, presentata dal Prof. Alberto Bertoni.

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Claudia Zironi

Claudia Zironi

“Ti potrei parlare della vita/ di quella volta/ che sono stata Dio nella mia pancia”

 

Claudia Zironi opera dal 2012 con l’associazione culturale Versante Ripido della quale è uno dei fondatori e Presidente. Collabora con altri lit-blog e riviste, tra le quali Le Voci della Luna. Ha pubblicato nove libri di poesia dei quali Eros e polis del 2014 è stato riproposto in USA in traduzione di Emanuel Di Pasquale (Xenos Books / Chelsea ed., 2016). Del 2019 l’antologia a cura di Sonia Caporossi: Claudia Zironi – Diradare l’ombra – antologia di critica e testi – 2012-2019 (Marco Saya Edizioni). Nel 2020 è uscito il libro di poesie: Not bad con Arcipelago Itaca Edizioni, vincitore nel 2021 del Premio Grottammare, sez. edita. Nel 2023 è uscito il libro di prose poetiche Tratteggi friulani, illustrato con foto di Benedetto Beny Kosic, con l’editore qudu libri.

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Anna Zoli

“tu dici il tempo va avanti/ non va indietro/ io dico un solco di passato/ spinge avanti il futuro”

 

Romagnola di origine, risiedo a Bologna, mentre la mia unica figlia risiede in Australia…
Mi occupo di scrittura sia in prosa che in poesia, facendo ricerca sulla scrittura poetica delle donne con il Gruppo ’98 Poesia  presso la Libreria delle donne di Bologna. Ho ideato e realizzato spettacoli teatrali multimediali (“Vibrazioni di maschile e femminile” 1997  –  “Cangianti Umori” 1999 – “Un filo di blues” nell’ambito dei progetti di Bologna 2000) e pubblicato diversi titoli. Miei racconti, recensioni e poesie sono comparsi su giornali, riviste e antologie (fra cui Lapis, Le voci della Luna, Leggere Donna, Leggendaria e quelle legate ai censimenti di poesia “Bologna e i suoi Poeti” e “Voci di Poesia”).

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Giovanna Zunica

“io abiterò i loro sogni per sempre.”

 

Giovanna Zunica (1959) vive e lavora a Bologna, dove ha compiuto gli studi universitari (laurea in Scienze Biologiche e dottorato di ricerca in Citomorfologia). Traduce dall’inglese e scrive racconti brevi e poesie, che ha pubblicato in riviste letterarie online. E’ autrice di libri scolastici e docente di scienze nel liceo artistico della città.

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