Planet P di Valeria Bianchi Mian | L’oltreuomo

 

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L’oltreuomo

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Conosco l’uomo teso all’oltreuomo
ambiziosamente imperante, perfetto
geneticamente modificato, a effetto.
Di ogni gesto è il padrone, re del DNA
Dio della Natura, l’assoluto Signore.
Gli alberi del futuro cresceranno dritti
in fila indiana, marionette con regole
precise, l’orma dell’uomo sulla forma.
Gli animali estinti e quelli sopravvissuti
pascoleranno gli zoo in terre asettiche.
L’amore sarà matematica, eugenetica.
Non posso insegnare
all’apprendista.
Ho soltanto il sentore del sentimento.

Ho la visione del visualizzare la vista.
La percezione del percepire la pietra.

So
che l’irregolarità, l’errore, lo sbaglio
sono gli ori, i rei tesori della sapienza
e so
che quando la perfezione si rivelerà
geneticamente dotata d’imprevedibile
io sarò tra quelli
che ridono per ultimi.

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Come un lupo di Chernobyl
o la gazza che si spinge
dal bosco alla periferia
ladra del tempo futuro
procedo per tentativi:
incrocio le dita, mescolo
carte, trasmuto e sublimo
leggo conchiglie, viscere
sono sciamana al mercato
nero, ti racconto l’archè.
Il Folle perso nella folla
è massa
tumore della modernità.
Rido pagliaccio briccone
nel timore gioco un cancro
d’autogol mangia pianeti.
Non dire che so sperare!
Il pasto nudo è la fiera
estrema unzione, atrocità.
Quanto sono ballardiana
distopica alla Cronenberg

(post-Burroughs filo-Matta
non alzo però la voce).

Per Crono! Spirito del Tempo
la fine
è di Necessità esercizio?
Voglio una sopravvivenza
dal ticchettio nucleare
l’estrazione di salvezza
la briciolina universale.
A punto croce mi disegno
son stellina supernova
sole luna lume nebulosa
asteroidea in mare rinata
libertà per sola andata.

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Pubblicata in piena pandemia, la silloge illustrata con le immagini dei Tarocchi raccoglie versi di Valeria Bianchi Mian, poesie ispirate agli arcani; è una melodia andante con fierezza, a partire dal Matto (0) fino al rinnovamento-viriditas, seguendo un ordine individuativo in un procedere ermeticamente connesso alla vita dell’autrice.

Illustrazione di Valeria Bianchi Mian

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