A tentoni nel buio di Paolo Polvani | Casa Puglia: un’esperienza di condivisione artistica. Prima parte: alcune domande ad Andrea Molfetta

 

 

Andrea Molfetta

Quando è nata l’idea della Residencia Casa Puglia, e come si è sviluppata nel tempo?

Ebbene il progetto Casa Puglia non è una “residenza”, ma una convivenza artistica. Nel corso della mia vita universitaria ho sperimentato varie volte la situazione della coabitazione collettiva.

Per me rappresenta uno stile di vita in cui tutto diventa più facile,  un’economia della vita ordinaria che mi affascina, soprattutto quando la comunità ci mette amore e tutto fila liscio. Oltre ad essere una scrittrice, sono una ricercatrice scientifica nel campo degli studi sul cinema, ho fatto tutta la mia formazione da ricercatrice in Brasile, dove ho vissuto per 16 anni, e la vita universitaria nelle case collettive mi ha insegnato molto. La mia casa a Villa Gesell è grande, può ospitare 9 persone, e in maniera un po’ improvvisata ho iniziato ad aprire la mia casa a gruppi di artisti durante le estati. Già nel 2020 ho deciso di fare un semplice annuncio, tramite Facebook, e mi sono arrivate 72 proposte! Così nel 2022 ho nominato una giuria con il compito di operare una selezione, una organizzazione che mettesse insieme, nel corso di due settimane, due gruppi, uno a gennaio, l’altro a febbraio, e per la prima volta si intrecciavano legami con la cultura pugliese contemporanea. 

 

Qual è l’obiettivo della convivencia? 

L’obiettivo della convivenza è promuovere il confronto sulle tendenze e sui problemi contemporanei, lo scambio di esperienze e visioni che favoriscono l’amicizia e la conoscenza reciproca. Casa Puglia-Convivenza artistica genera spazi per condividere ed esporre tra pari, per sentire nelle parole e nelle azioni degli artisti ciò che stanno creando, che si tratti di una retrospettiva, di una mostra, di un workshop, di eventi, proiezioni o concerti. Un altro obiettivo fondamentale della residenza riguarda l’omaggio e il legame con i nostri antenati. Mio nonno, Antonio Molfetta, arrivò in Argentina nel 1924, in un periodo particolarmente difficile per chi era allora giovane nell’amata Puglia… 60 anni dopo, la nostra casa estiva aveva bisogno di un nome – perché a Villa Gesell le case non hanno numeri, ma nomi-, e mio padre, Gustavo Molfetta, l’ha battezzata Casa Puglia in onore della nostra terra d’origine. Dal 2006 abbiamo ripreso contatti costanti con la nostra famiglia italiana, e avvicinare la nostra poetica è una parte importante della nostra condivisione.

 

Come sono scandite le giornate durante la residencia? 

Durante il giorno tutto è assolutamente libero: ci godiamo il mare, il verde e il riposo. C’è una grande cucina, la casa dispone di vari ampi spazi dove poter passare dei bei momenti, diversi tavoli da lavoro, una sala con biblioteca, un piccolo cinema e un giardino pieno di alberi. Ogni sera, alle 20:00, un artista ci parla del suo lavoro. Di solito ci incontriamo a colazione, dove si continua a discutere del lavoro della sera prima. È un ambiente selvatico, silenzioso e luminoso a sud di Villa Gesell.Lo slogan del progetto è “Sei giorni, sei artisti”: durante il giorno ognuno è libero di fare quello che preferisce: passeggiare, riposare. E ogni sera, uno di noi presenta il suo lavoro agli altri. Non è un evento aperto al pubblico, si tratta di un’esperienza privata.

 

Nel corso degli anni hanno partecipato artisti particolarmente significativi? 

È difficile e mi crea imbarazzo mettere in evidenza alcuni rispetto ad altri, perché onestamente tutti i partecipanti sono stati sempre di livello alto, artisti che hanno una carriera alle spalle e un bagaglio di esperienze e portano alla Casa i loro lavori più recenti, le loro aspettative e anche le loro risposte alla contemporaneità. Della edizione 2022 di Casa Puglia potrei evidenziare Paula Costantino, fotografa e cineasta, e Manuela Reyes, cantante lirica, che ci ha offerto opere potentissime e uniche, realizzazioni forti, sostenute nel tempo, e che ha segnato un percorso nel panorama attuale.  

 

foto di Paula Costantino

Che significato assume nei confronti del panorama poetico e artistico argentino? si favoriscono amicizie, collaborazioni? nascono nuovi progetti?

Casa Puglia-Convivenza artistica favorisce l’incontro tra artisti che condividono le loro modalità espressive, e si confrontano sugli aspetti tematici, emotivi, concettuali, professionali, relativi ai loro progetti attuali. In definitiva una convivenza di tipo estivo, dove non manca il riposo e la buona tavola, giornate al mare senza impegni, e tramonti che attendono l’appuntamento con la notte di ogni collega; si creano sinergie e sono numerosi gli scambi che portano a nuovi progetti. Quest’anno, in particolare, abbiamo prodotto una bio-performance di Kato Wagman, INTERDICTIONS, abbiamo realizzato foto e video dell’evento che ora è in viaggio verso una residenza in Islanda.

Dall’unione delle artiste donne e dissidenti di gennaio/2022 è nata la mostra NIDO DE BICHAS, che inaugureremo il 1 aprile presso l’Alazraki Workshop, a Buenos Aires. A seguito della settimana di febbraio, invece, è in evoluzione la composizione di una performance, N(E)O MOZART, con Manuela Reyes, la musica elettroacustica di Emanuel Bonnier che apporta variazioni sull’autore, e mie poesie che stanno rimarcando il passaggio dall’amore romantico del 18° secolo all’amore universale di cui abbiamo bisogno nel 21°. Accadrà il prossimo 16 aprile, a Villa Gesell. 

Sinergie, rete di collaborazioni, Casa Puglia crede che ci sia molta ricchezza nello scambio, e che non ci sia una monetizzazione valida nella natura dell’arte, ma che si “lavora” con una ricchezza immateriale ed essenziale all’umano, a cui piace essere in comunità, nella natura, con il dialogo, la cura reciproca e l’accompagnamento, in questo caso, per sei giorni, nel mare di Villa Gesell, a circa 300 km a sud della città di Buenos Aires.

 

La Residencia di quest’ anno ha avuto caratteristiche particolari? Durante la Residecia dell’anno in corso sono nate opere significative?

Ebbene, parte di questa domanda trova risposta nella precedente. Sì, quest’anno aveva le sue caratteristiche, ogni edizione le ha, Casa Puglia è un progetto vivo. E queste caratteristiche o tendenze che osservo come uniche ad ogni edizione, penso siano le risposte che intuitivamente, come campo creativo, come membri di una cultura
che è anche una sensibilità -, al di là delle discipline – e poiché l’arte è una – ci dicono qualcosa, gli artisti vengono a dirci qualcosa. Quest’anno c’è stato un focus particolare sul pensiero femminista, opere come quelle di Yael Caiero, Bárbara Continanza, Paula Costantino, Pilar Cabrera, Carolina Grillo, Carolina Mejías, Agustina Alazraki… guarda, una grande maggioranza di focus sulla femminilità e femminismi. Oltre a una forte rivitalizzazione dell’auto-ritratto e il ritratto in opere come il lavoro di Hernan Del Pozo e molti dei fotografi sopra menzionati, che sono specialisti nel ritratto. Capisco che la pandemia ci ha portato in uno spazio in cui le identità sono state messe in discussione, in cui molto è stato strappato via e i loro campi di esistenza sono stati riconsiderati. Una sorta di “fine tuning” di chi siamo, e dell’arte ci aiuta a pensare. Vorrei invece citare per i lettori alcuni artisti che hanno già partecipato alle precedenti edizioni: Inés Elicabe (cantautrice e artista visiva, Galeria Cocomiel/Museo de Bellas Artes de La Plata); Gisela Vola (fotografa, Piattaforma educativa/Sub-cooperativa di fotografi) e Ari Nahon (regista, Archivio comunitario/Biennale dell’immagine in movimento di Buenos Aires).  

 

È una tradizione consolidata nel tempo invitare anche poeti della Puglia, anche se in modalità virtuale?

No. Questo è stato il primo anno in cui abbiamo condotto questa interazione con poeti e registi, anche se il progetto Casa Puglia-Coesistenza Artistica riconosce la sua identità politica nell’anarchismo italiano, promuovendo autonomia e autogestione tra i compagni dell’arte contemporanea argentina e pugliese. Dalla Puglia hanno partecipato quest’anno i poeti Rita Greco e Paolo Polvani, nonché il regista Sergio Racanati, che hanno tenuto, rispettivamente, le conferenze di apertura e chiusura di Casa Puglia XXII.

Sergio Racanati, di Bisceglie, ha esposto il suo lavoro Debris Detriti, in cui riflette sugli impatti economici e politici dell’essere “sud” nel mondo. Paolo Polvani, barlettano, ci ha tenuto una conferenza sul paesaggio e sulla situazione dell’editoria italiana, sul percorso di Versante Rípido, oltre a condividere tre bellissime poesie sul paesaggio pugliese, tradotte appositamente in spagnolo da Miriam Bruni. Infine, la poetessa e attrice Rita Greco, di Mesagne, nostro paese d’origine, recentemente vincitrice del X Premio Nazionale di Poesía “L´arte in versi” con il suo libro La Gioia delle Incompiute, ha condiviso con noi anche una selezione di poesie, testimonianza fedele della forza vitale e affettiva della Puglia. Greco e Polvani, due delle voci più commoventi e sottili che ho sentito finora quest’anno. Dopo le rispettive letture, abbiamo goduto di ricchi scambi. Ad esempio, con Racanati, abbiamo discusso del binarismo presente nella tassonomia nord-sud, nonché della necessità di romperlo. Nel caso dei poeti Greco e Polvani, si è  discusso della presenza formativa del paesaggio e dei dialetti nella poesia, nonché della situazione delle piccole case editrici. Francamente, il panorama e le strategie artistiche, al di là dell’unicità culturale di ogni comunità, sono molto simili. Oggi abitiamo in una sensibilità globale. Nelle prossime edizioni speriamo di perfezionare e approfondire questi scambi, anche in ambienti virtuali, poiché comprendiamo che grazie a Internet si espande la nostra comprensione e interazione con il mondo. Il progetto Casa Puglia, in un certo senso, rovescia le regole del mercato dell’arte, che ha monetizzato la sensibilità e considera l’artista come produttore di un prodotto – scusate la ridondanza.

In questo senso Casa Puglia ha come antecedente il gesto d’avanguardia, l’impegno per la demonetizzazione e la smaterializzazione dell’arte che, così, non può diventare merce e riprende la sua funzione vitale. Non ci sono soldi in questa esperienza.
Tutto è scambio che genera ricchezza. La proposta di Casa Puglia è di riconoscere, godere e scambiare le ricchezze che già stiamo generando e abitando le poetiche che proponiamo al mondo, all’interno di una linea di economia sociale e solidale. Casa Puglia è quindi un esperimento estetico e sociale in costante sviluppo.  

 

foto di Paula Costantino

Che significato ha questo collegamento con artisti della Puglia?

 In primo luogo, come ho già detto, il legame con i nostri antenati e la proiezione di quell’amore nel tempo presente. Mettere in contatto le nostre sensibilità e visioni sulla contemporaneità, creare legami, sensazioni, sentimenti e posizioni di fronte a ciò che viviamo, ci fa sentire e capire che il mondo è uno e siamo uniti da radici, storia, sangue e cultura. L’universalismo è un’altra eredità dell’avanguardia.
Sono orgogliosa di accompagnare il percorso in cui Mesagne, la nostra amata terra di origine, è stata dichiarata Candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024. Riconoscendo la nostalgia e il dolore che i nostri nonni e bisnonni hanno vissuto quando si sono separati, oggi ci uniamo e celebriamo l’arte delle nostre terre in questa festa delle culture. Il prossimo giugno sarò a Mesagne, dove spero di poter tenere un recital di poesie e presentare il mio ultimo libro, La Del Medio, edito a Buenos Aires da Sitio del Silencio. 

 

Hai già progetti per la Residencia del prossimo anno?

Casa Puglia-Convivenza Artistica ha cadenza biennale. Pertanto, la prossima edizione sarà nel 2024. Il tempo stringe! Per ora l’idea è quella di riposarsi un po’ e finire di catalizzare e canalizzare tutto ciò che è accaduto in questa edizione, preparare un buon dossier dell’esperienza e accompagnare e produrre i processi che sono nati, come NOVA NAVE e N(E)O MOZART.

 

 

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¿Cuándo nació la idea de la Residencia Casa Puglia y cómo se ha desarrollado a lo largo del tiempo?

Hola, un gusto reencontrarnos, estimado Paolo. Hola a todos, es un gusto. Bueno… no se trata de una “residencia”, sino de una convivencia artística,  el proyecto Casa Puglia. A lo largo de mi vida he convivido varias veces en casas colectivas a lo largo de mi vida universitaria. Siempre me resultó un modo de vida en el que todo se hace más fácil y se vive una economía de lo común que me fascina, especialmente cuando la comunidad le pone amor y todo fluye. Además de escritora, soy investigadora científica en el campo de los films studies, hice toda mi formación como investigadora en el Brasil, donde viví 16 años, y la vida universitaria en casas colectivas me enseñó mucho. Mi casa en Villa Gesell es grande, puede acomodar 9 personas, y de modo un poco improvisado empecé a abrir mi casa a grupos de artistas durante los verannos. Ya en 2020 me propuse hacer una  convocatoria simple, a través del feisbuc, y se presentaron 72 propuestas! Ya en 2022, designé un jurado, hubo una selección debatida, una curadoría que armó las dos semanas/dos grupos de convivientes – uno en enero, otro en febrero-, y se tejieron, por primera vez, los lazos con la cultura pugliese contemporánea.

 

¿Cuál es el objetivo de la Residencia?

El objetivo de la convivencia es fomentar la puesta en común de las tendencias y problemas contemporáneos, el intercambio de vivencias y experiencias que propicia la intimidad, la clínica entre pares. Casa Puglia-Convivencia Artística gener espacios para compartir y exponerse entre pares, para sentir en la spropias palabras y acciones de los artistas lo que están elaborando, ya sea presentando una retrospectivas, un show, un taller, exposiciones, proyecciones o conciertos. 

Otro objetivo profundo de la residencia se refiere al homenaje y armonización de nuestros antepasados. Mi abuelo, Antonio Molfetta, llegó a la Argentina en el año 1924, en un período particularmente difícil para ser un hombre joven en la amada Puglia… 60 años después, nuestra casa de veraneo necesitaba un nombre – porque en Villa Gesell las casas no tienen numeración, sino nombres-, y mi papá, Gustavo Molfetta, la bautizó como Casa Puglia en honor a nuestra tierra de origen. Desde el año 2006 retomamos el lazo fluido con nuestra familia italiana, y aproximar nuestras poéticas me resulta parte importante de nuestro compartir.

 

y ¿cómo se marcan los días durante la Residencia?

Durante el día es todo absolutamente libre: disfrutamos del mar, del bosque y del descanso. Hay una cocina amplia, la casa cuenta con espacios amplios diversos donde pasar buenos momentos, varias mesas de trabajo, un atelier con biblioteca, microcine y un jardín arbolado. Toda noche, a las 20hs, es la ocasión de escuchar a un artista sobre su trabajo. Generalmente nos encontramos en el desayuno, donde se sigue comentando la obra de la noche anterior. Es un ambiente agreste, silencioso y luminoso en el Sur de Villa Gesell.

El lema del proyecto es “Seis dias, seis artistas”: durante el día, la agenda es libre para paseos , descanso, lo que cada uno guste. Y toda noche, uno de nosotros presenta su obra al resto. No es abierto al público, es una experiencia privada.

 

A lo largo de los años, ¿han participado autores especialmente significativos?

Es difícil y me pone en aprietos destacar a algunos por sobre otros, porque sinceramente han sido el 90% de alta calidad, artistas que ya tienen una trayectoria, un volumen de obra y traen a la Casa lo más reciente de sus procesos, sus preguntas y también sus respuestas a lo contemporáneo. De la edición Casa Puglia XXII podría destacar a Paula Costantino, fotografa y cineasta, y a Manuela Reyes, cantante lírica, quienes se sumaron con obras muy potentes y singulares, de contundentes realizaciones, sostenidas en el tiempo, marcando caminos dentro del panorama actual.

 

¿Qué significa en relación al panorama poético y artístico argentino? ¿Se fomentan las amistades y colaboraciones? ¿están naciendo nuevos proyectos?

Casa Puglia-Convivencia Artística favorece el encuentro de artistas que comparten sus cargas expresivas, temáticas, emocionales, conceptuales, profesionales, en torno a sus proyectos actuales. Es decir, una convivencia de tipo veraniego, de descanso y buena alimentación, de días de playa sin agenda, y atardeceres con una cita por noche con cada colega, crea sinergias y son numerosos los intercambios que desembarcan en nuevos proyectos. Este año, en especial, hemos producido una bio-performance de Kato Wagman, INTERDICCIONES, hicimos foto y video de la acción que ahora sigue su camino a una residencia en Islandia. De la unión de las artistas mujeres y disidentes de Enero/2022 nació la muestra NIDO DE BICHAS, que inauguraremos el 1 de abril en el Taller Alazraki, en Buenos Aires. Por otra parte, fruto de la semana de febrero, está en desarrollo la composición de una performance, N(E)O MOZART, con Manuela Reyes, la música electro-acústica de Emanuel Bonnier haciendo variaciones sobre el autor, y poemas mios que ensayan el pasaje del amor romántico del siglo XVIII al amor universal que necesitamos en el XXI. Será el próximo 16 de abril, en Villa Gesell.

Sinergias, cultivo de red, Casa Puglia cree que hay mucha riqueza en el intercambio, y que no hay monetización válida en la naturaleza del arte, sino que “laburamos” con una riqueza intangible y esencial a lo humano, que gusta estar en comunidad, en natura, con diálogos, cuidados mutuos y acompañamiento, en este caso, de seis días, en el mar de Villa Gesell, unos 300km al sur de la ciudad de Buenos Aires. 

 

¿La Residencia de este año tenía alguna característica particular? ¿Hubo obras especialmente significativas nacidas durante la Residecia del año en curso?

Bueno, parte de esta pregunta está respondida en la anterior. Si, este año tuvo características propias, cada edición las tiene, Casa Puglia es un proyecto vivo. Y estos rasgos o tendencias que observo como singulares a cada edición, pienso que son las respuestas que intuitivamente, como campo creativo, como integrantes de una cultura – que es también una sensibilidad -, más allá de las disciplinas – y porque el arte es uno solo – nos dicen algo, los artistas vienen a decirnos algo. Este año, hubo un foco especial en torno al pensamiento feminista, obras como las de Yael Caiero, Bárbara Continanza, Paula Costantino, Pilar Cabrera, Carolina Grillo, Carolina Mejías, Agustina Alazraki… mirá, una inmensa mayoría de foco en la femineidad y los feminismos. Así como una fuerte revitalización del auto-retrato y el retrato en obras como la obra de Hernan Del Pozo y varias de las fotógrafas arriba mencionadas, que se inscriben en el retrato. Entiendo que la pandemia nos llevó a un espacio de cuestionamiento de las identidades, que se despojaron de mucho y replantearon sus campos de existencia. Una suerte de “puesta a punto” de quiénes somos, y el arte nos ayuda a pensarnos. Por otra parte, me gustaría mencionar al jurado, artistas que ya participaron de ediciones anteriores: Inés Elicabe (cantautora y artista plástica, Galeria Cocomiel/Mueseo de Bellas Artes de La Plata); Gisela Vola (fotógrafa, Plataforma Educativa/Sub-cooperativa de Fotógrafos) y Ari Nahon (cineasta, Archivo Comunitario/Bienal de la Imagen en Movimiento de Buenos Aires).

 

¿Es una tradición consolidada en el tiempo invitar a poetas de Puglia, aunque sea en modo virtual?

No. Este ha sido el primer año que realizamos esta interacción con poetas y cineastas, aunque el proyecto Casa Puglia-Convivencia Artística reconoce su identidad política en el anarquismo italiano, fomentando la autonomía y la auto-gestión entre pares del arte argentino y pugliese contemporáneo. De la Puglia han participado este año los poetas Rita Greco y Paolo Polvani, así como el cineasta Sergio Racanati, quienes han brindado, respectivamente, las conferencias de abertura y cierre de Casa Puglia XXII. Sergio Racanati, desde Bisceglie expuso su obra Debris Detriti, en la que reflexiona sobre los impactos económicos y políticos de ser “sur” en el mundo. Paolo Polvani, oriundo de Barletta, nos brindó una conferencia sobre el panorama de la literatura y el campo editorial italianos, sobre la trayectoria de la Versante Rípido, además de compartirnos tres bellísimos poemas sobre el paisaje pugliese, especialmente traducidos al español por…. Por último, la poetiza y actriz Rita Greco, desde Mesagne, nuestro pueblo de origen, recientemente laureada en el X Premio Nazionale di Poesía “L´arte in versi” por su libro La Gioia del Incompiute, compartió también con nosotros un poemario fiel muestra de la potencia vital y afectiva de la Puglia. Greco y Polvani, dos de las voces más conmovedoras y sutiles que escuché en lo que va del año. Luego de las respectivas exposiciones, disfrutamos de ricos intercambios. Por ejemplo, con Racanati, debatimos el binarismo presente en la taxonomía norte-sur, así como la necesidad de romperlo. En el caso de los poetas Greco y Polvani, debatimos sobre la presencia formativa de los paisajes y los dialectos en la poesía, así como sobre el movimiento de pequeñas editoriales. Francamente, el panorama y las estrategias artísticas, más allá de la singularidad cultural de cada comunidad, es muy similar. Hoy habitamos una sensibilidad global. En las próximas ediciones esperamos perfeccionar y profundizar estos intercambios, inclusive en ambientes virtuales, ya que entendemos que la internet expande nuestra comprensión e interacción con el mundo. En cierto modo, el proyecto Casa Puglia se burla de las reglas del mercado del arte, que ha monetizado la sensibilidad y observa al artista como productor de un – válgame la redundancia – producto. En este sentido, Casa Puglia tiene como antecedente el gesto vanguardista, la apuesta a la desmonetización y desmaterialización del arte que, así, no puede tornarse mercancía y retoma su función vital. No hay dinero alguno en esta experiencia. Todo es intercambio generador de riquezas. La propuesta de Casa Puglia es que reconozcamos, disfrutemos e intercambiemos las riquezas que de por si somos al gestar y habitar poéticas que proponemos al mundo, dentro de una línea de la economía social y solidaria. Casa Puglia es, así, un experimento estético y social en constante svilupo.

 

¿Cuál es el significado de esta conexión con los artistas de Puglia?

En primer lugar, como ya les comenté, la armonización con nuestros antepasados y proyectar ese amor al tiempo presente. Poner en contacto nuestras sensibilidades y miradas sobre lo contemporáneo, crear lazos, sensaciones, sentimientos y posiciones frente a lo que vivimos, nos hace sentir y comprender que el mundo es uno solo y estamos unidos por las raíces, la historia, la sangre, y la cultura. El universalismo es otra herencia vanguardista. Es un orgullo para mí acompañar el proceso en el cual Mesagne, nuestra amada tierra de origen, ha sido declarada Candidata a Capital Italiana de la Cultura 2024. Acompañando la nostalgia y los resabios de los dolores que nuestros abuelos y bisabuelos atravesaron al separarse, hoy día nos unimos y celebramos el arte de nuestras tierras en esto que es una fiesta de las culturas. El próximo mes de junio estaré en Mesagne, donde espero poder realizar algún recital de poemas y presentar mi último libro, La Del Medio, editado en Buenos Aires por Sitio del Silencio.

 

¿Ya tienes planes para la Residencia del próximo año?

Casa Puglia-Convivencia Artística tiene una frecuiencia bienal. Por lo tanto, la próxima edición será en el 2024. Falta tiempo! Por ahora, la idea es descansar un poco y terminar de catalizar y canalizar todas las cosas que sucedieron en esta edición, preparar un buen dossier de la experiencia y acompañar y producir los procesos que han nacido, como NOVA NAVE y N(E)O MOZART.

 


 

Andrea Molfetta

 

Andrea Molfetta (Buenos Aires, 1965) Juglaresa desde los 18 años, considera que la poesía escrita y la oral son artes diferentes: respectivamente, el silencio de la lectura o la escucha en vivo de la performance. Es PhD en Cine y Filosofía por la Universidad de Sao Paulo/Brasil, es investigadora del Consejo Nacional de Investigaciones de la Argentina y docente de la Universidad nacional de las Artes. Ha publicado libros de ensayo y de poesía. Entre los primeros: Teoría y Prácticas Audiovisuales (Buenos Aires: Teseo, 2010) y Cine Comunitario Argentino. Mapeos, experiencias y ensayos (Buenos Aires: Teseo, 2018). Entre sus libros de poesía están Humor-amor (Buenos Aires: La Masmédula, 2017) y La Del Medio (Buenos Aires, Sitio del Silencio, 2018). Como poeta oral, integró colectivos artísticos en Argentina y en Brasil, entre ellos, Barrocopop – Plástica Expandida (1985-1992) y La Internacional Errorista (2013-2017). Actualmente dirige la Cia.Poesía Viva, con la cual produce espectáculos y rituales poéticos desde 2014, reuniendo poesía, música, cine y danza.